Pillole dal Giappone #268 – Procede tra le proteste la costruzione della base di Henoko
Il 25 novembre è la giornata mondiale per l’eliminazione della violenza contro le donne. Questa data fu scelta dalle Nazioni Unite nel 1999 per ricordare il brutale assassinio di tre donne - le sorelle Mercedes, Antonia e Maria Mirabal - che il 25 novembre 1960 furono trucidate a causa della loro resistenza contro il feroce regime di Trujillo, dittatore della Repubblica Dominicana dal 1930 al 1961.
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Purtroppo, come ha spiegato e mostrato Fiorella Tonello, i media contribuiscono massivamente e in maniera invasiva alla creazione e alla propulsione di stereotipi di genere e a costruire immagini, modelli, canoni che diventano vere e proprie gabbie che ci costringono ad assottigliarci (anche nel vero senso fisico del termine, si pensi alla magrezza ostentata in televisione o nelle riviste per quanto riguarda i corpi femminili) per potervi entrare; diventano termini di misura e paragone per trovare un posto all’interno della società e per sentirsi da questa accettati.
Una delle eredità meno piacevoli del positivismo ottocentesco, che ha avuto un revival nelle impostazioni riduzionistiche conseguenti allo sviluppo novecentesco della biologia molecolare, e ancora oggi sperimenta periodici e più o meno transitori ritorni di fiamma, è rappresentata dall’applicazione acritica di modelli evolutivi biologici al comportamento e alla cultura umana. Se non è stato difficile confutare, a livello intellettuale ma soprattutto politico, la prima, piuttosto rozza versione di questa proposta intellettuale, rappresentata dal Darwinismo sociale, le numerose ipotesi relative all’idea che lo sviluppo culturale e la posizione sociale siano, almeno parzialmente, determinate da fattori innati risultano in qualche modo più subdole e seducenti.
È di questi giorni la notizia della messa agli arresti domiciliari di Mimmo Lucano, sindaco di quella Riace da anni portata ad esempio di buone pratiche di accoglienza ed integrazione dei migranti.
Del caso Aquarius e di riflessioni scombinate connesse
So che è stato detto e scritto tutto con voci molto più autorevoli e preparate delle mie rispetto alla vicenda dell’Aquarius, e che è augurabile che tanto si continui a dire e a scrivere a proposito di questo fatto, ma quel che è accaduto non può lasciarmi inerte, anche a costo di scrivere delle immense banalità o a fare dei ridondanti e altisonanti discorsi retorici. Il rifiuto da parte del ministro degli interni e del ministro delle infrastrutture Toninelli insieme al placido/ tacito silenzio assenso del presidente del Consiglio Conte, di far attraccare la nave di soccorso Aquarius con a bordo 629 persone, tra donne, uomini e bambini, è di una gravità allucinante.
Perché si obietta? Le motivazioni non religiose dell’obiezione di coscienza
Dopo il successo del referendum in Irlanda, il diritto della donna alla scelta sul proprio corpo è tornato ad essere un argomento di attualità. Si tratta di un importante passo che ridà speranza in un periodo di conservatorismo e recessione, che vede la rinascita di fondamentalismi e l’arrivo al potere di gruppi estremisti, legati a logiche fasciste e patriarcali.
Diversi dagli altri – per Magnus Hirschfeld (1868-1935)
Esattamente centocinquant’anni fa, il 14 Maggio 1868, nasceva Magnus Hirschfeld, personaggio importantissimo per almeno due ambiti divergenti, quello della sessuologia e quello dell’attivismo omosessuale, e ad oggi completamente dimenticato. Non mi sembra una cattiva idea cercare di far uscire da un immeritato dimenticatoio il suo impegno scientifico e politico, soprattutto in un momento in cui disinformazione e oscurantismo sembrano farla da padroni.
Presi dalla discussione sul reddito di cittadinanza e le dichiarazioni sulla possibilità di formare un governo, il dibattito politico di questi giorni ha ignorato la sentenza emessa dal giudice di Torino lo scorso mercoledì 11 aprile sulla vicenda dei sei fattorini di Foodora che avevano fatto ricorso contro l’allontanamento da parte dell’azienda.
I disabili danneggiano la produttività. Ma per colpa di chi?
"I disabili danneggiano la produttività". È stato detto in Inghilterra da Philip Hammond, titolare del Tesoro. Ebbene sì, un personaggio pubblico ha osato fare un'affermazione che va contro il comune sentire: come si può sostenere che una persona già castigata dalla vita non sia, per questo semplice fatto, portatrice di ogni qualità più sublime e fonte di miglioramento per la società intera?
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