Luigi Vinci

Luigi Vinci

Protagonista della sinistra italiana, vivendo attivamente le esperienze della Federazione Giovanile Comunista, del PCI e poi di Avanguardia Operaia, Democrazia Proletaria, Rifondazione Comunista. Eletto deputato in parlamento e nel parlamento europeo, in passato presidente e membro di varie commissioni legate a questioni economiche e di politica internazionale.

Lunedì, 02 Febbraio 2015 00:00

La Grecia di oggi e gli Stati Uniti del 1929

Come gli Stati Uniti uscirono dalla crisi del 1929

Ricordare come gli Stati Uniti operarono, attraverso la Presidenza Roosevelt, di fronte alla crisi del 1929 può forse aiutare perché, con le attuali sue politiche economiche e di bilancio, l’Unione Europea non riesca a uscirne, l’Italia ancor meno, strombazzature renziano-giornalistiche a parte, la Grecia abbia ragione anche economicamente, non solo a nome dell’uscita da una gravissima emergenza sociale. Può forse aiutare a capire, quindi, come solo attraverso il miglioramento delle condizioni di vita popolari e un intervento pubblico molto ampio e molto determinato nell’economia sia possibile bloccare recessione e deflazione e avviare una ripresa dell’economia che è vera, in quanto è anche ripresa vera dell’occupazione, e di un’occupazione ben pagata, stabile, difesa dallo stato, accompagnata da servizi sociali gratuiti, rispettata dai padroni.

Venerdì, 23 Gennaio 2015 00:00

Marziani in guerra

Occidente

Tra i già numerosi mantra autorassicurativi in genere cretini che l’Occidente si è inventato dinanzi agli attacchi in casa propria da parte di militanti ISIS e al Qaeda ci sono ora l’alleanza con i governi islamici “moderati” e l’urgenza del compattamento con l’Occidente di tutte le realtà medio-orientali a esso legate, in modo da effettivamente riuscire a spuntarla in Siria e in Iraq, cioè nei teatri fondamentali di guerra. Ma a pochi giorni dalle stragi di Parigi si sono verificati pressoché contemporaneamente più fatti che attestano come l’Occidente continui a evitare con grande cura la constatazione della realtà effettiva delle cose, e come altrettanto accuratamente si stia dando la zappa sui piedi.

Il decreto di governo in tema di riordino della materia fiscale, quindi anche di lotta (?) all’evasione fiscale, già mandato dal governo alla Camera dei Deputati perché ne discuta e lo voti è inciampato sulla depenalizzazione del reato quando l’ammontare dell’evasione sia inferiore al 3% del reddito imponibile. Casualmente (?) ciò significa che verrebbe meno il carattere di reato a monte della condanna a Berlusconi per frode fiscale (reato più grave della semplice evasione), quindi che la sua condanna verrebbe annullata, che Berlusconi tornerebbe in possesso dei suoi diritti elettorali anche in vista di elezioni anticipate a primavera.

Lunedì, 22 Dicembre 2014 00:54

Sulla definizione di terrorismo

L’11 settembre 2001 un gruppo armato legato al potere talebano in Afghanistan si impadronì negli Stati Uniti di quattro aerei di linea e riuscì a scaraventarne due contro le Twin Towers di New York, uccidendo tremila persone. Tra i numerosi effetti politici di quest’atto ci fu la partenza di una discussione tra i governi europei e nelle sedi dell’Unione Europea, oltre che sul da farsi in termini di prevenzione rispetto a rischi conformi per le proprie popolazioni, anche su ciò che andava considerato formalmente “terrorismo”. Si trattava infatti di dare una base legale adeguata ad azioni di prevenzione, forme di indagine, poteri degli inquirenti, misure di repressione, ecc. Il Parlamento Europeo, di cui ero allora membro, passò alcuni mesi a discutere, con scarsi risultati: l’unica cosa su cui c’era convergenza unanime era che atti distruttivi di vite civili che partivano da motivazioni politiche, come l’attentato dell’11 settembre, erano da considerare

La Germania continua a imporre all’intera Unione Europea politiche di bilancio e deflazione salariale, il cui esito appare dannoso, da qualche tempo, per la stessa economia tedesca. Com’è che il governo tedesco non rettifica?

Giovedì, 11 Dicembre 2014 00:00

Deutschland über alles

Deflazione salariale tedesca, aiuti di stato all’industria tedesca, gigantesco export tedesco. Come la destra tedesca reca danno grave agli altri paesi europei violando impunemente i Trattati dell’Unione Europea.

La cancelliera tedesca Merkel ha recentemente rimproverato a Italia e Francia di violare gli impegni definiti dai Trattati fondativi dell’Unione Europea o dai più recenti patti in tema di “austerità”, cioè di riduzioni del debito (l’Italia) o del deficit (la Francia) attraverso tagli alla spesa. Ma la Germania è davvero a posto in fatto di impegni? Inoltre, rappresenta davvero un modello sociale encomiabile, grazie al quale vrebbe retto meglio la crisi (come ritengono da un pezzo i governi italiani)?

Domenica, 07 Dicembre 2014 00:00

Perché gli Stati Uniti sono usciti dalla crisi

Perché gli Stati Uniti sono usciti dalla crisi (e perché l’Unione Europea non ci riesce)

Negli Stati Uniti l’azione di politica economica contro la recessione innescata dai loro grandi crack finanziari ha funzionato grosso modo così. La FED (la loro banca centrale), obbedendo al governo cioè all’amministrazione Obama e al proprio stesso statuto, che la pone al servizio della crescita economica e dell’occupazione, ha prodotto in circa sei anni (dal giugno 2008 al 2013) qualcosa come 4.500 miliardi di dollari, con i quali ha acquistato titoli del Tesoro, cioè dello stato federale, a bassissimi tassi di interesse. Il Tesoro, a sua volta, su disposizione dell’amministrazione, ha usato circa 1.000 miliardi per la riduzione di bolle speculative pericolose e per

Mercoledì, 03 Dicembre 2014 00:11

Che cosa è il piano Juncker

Il governo Renzi ci inonda ogni giorno di dichiarazioni entusiastiche sul piano Juncker, che, ci viene detto, consiste di 315 miliardi complessivi di euro di investimenti dell’Unione Europea, a partire da giugno 2015 e che dureranno un triennio. Ma Il Sole 24 Ore ha titolato che di 21 miliardi di euro in realtà si tratta, la Repubblica ha sollevato dubbi sul realismo del passaggio, attraverso vari meccanismi, da 21 a 315 miliardi, e lo stesso scrivono più media europei, tra i quali Le Monde.

Il risultato, per un suo aspetto sorprendente ma non troppo, delle appena passate elezioni regionali in Emilia Romagna e Calabria consente già a botta calda alcune riflessioni. L’aspetto sorprendente è il tracollo della partecipazione elettorale, essendo esso avvenuto in termini giganteschi in Emilia Romagna e solo un po’ meno giganteschi in Calabria. Si può ben dire che comunque il PD di Renzi ha vinto: ma il fatto che si tratti di una vittoria basata sul tracollo della partecipazione significa che è venuto a termine il periodo in cui attorno al personaggio era coagulata l’aspettativa e la mobilitazione elettorale (non dimentichiamo le primarie che lo elessero segretario del PD) di decine di milioni di persone.

Martedì, 11 Novembre 2014 00:00

AA vendonsi lamette (al Governo)

Solo chiacchiere da parte di Palazzo Chigi e rese senza neanche battersi alle richieste antisociali della Commissione Europea

Debbo a chi capita di leggermi un'autocritica: ero del parere che la minaccia da parte della Commissione Europea dell'apertura di una procedura d'infrazione nei confronti dell'Italia per deficit eccessivo non si sarebbe concretizzata prima del 2015, probabilmente nei suoi primi mesi. Forte della vittoria ottenuta (per k.o. tecnico) su Renzi sul terreno della “legge di stabilità”, pensavo, il roccioso liberista superduro Katainen, l'attuale padrone monopolista delle politiche economiche europee, si sarebbe acquietato per un po', anche per riprendere fiato, inoltre per non far fare un'ulteriore figura ridicola a Renzi. Ma non è andata così: già, come si apprende, in quest'inizio di novembre la minaccia si è manifestata. Sapevo che i vertici europei sono fatti da killer antisociali, ma non al livello mentale dei miliziani dello “stato islamico”. Manca solo la decapitazione dei prigionieri, ma chissà dove andremo a finire in Europa sulla strada imposta dai vari Katainen, ed è dunque bene che Renzi stia attento quando va a Bruxelles. Mi scuso davvero, constatando a danno del mio buonismo come non esista davvero un limite al peggio.

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