Cattaneo nel 2009 ha preso il 54,4%, battendo il candidato di Partito Democratico e Idv Piero Albergati. Il 2014 vedrà replicarsi un simile plebiscito? Il sindaco pavese è senza dubbio un buon comunicatore, capace di instaurare un ottimo rapporto con i cittadini e gli elettori: non a caso, secondo il Governance Poll 2013 (il sondaggio che Ipr Marketing realizza per Il Sole 24 ore) è il primo cittadino più amato d’Italia.
Ma approfondendo l’operato della giunta Cattaneo compaiono anche delle zone d’ombra, che di certo non rispecchiano quello che trapela al livello nazionale: scandali, corruzione, rapporti con la ‘ndrangheta e casi eclatanti di criminalità urbanistica. Il sindaco non è mai stato indagato per nessuna di queste vicende, ma lo sono state persone molto vicine a lui, spesso arrivate a posti di responsabilità grazie alla vittoria del PdL nel 2009.
Delitto e –quasi- castigo
Nel luglio del 2010 la giunta pavese è sotto i riflettori per il coinvolgimento di alcuni assessori e funzionari pubblici nelle indagini dell’operazione Crimine Infinito - celebre inchiesta riguardo la penetrazione della ‘ndrangheta nelle province del Nord. Nello specifico sono coinvolti Carlo Chiriaco, presidente dell’ASL in quota PdL, l’assessore Pietro Trivi (accusato di corruzione elettorale, consegnò le dimissioni e fu poi reintegrato nella giunta dopo la sua assoluzione nel 2012) e Luigi Greco, un altro assessore che compariva nelle intercettazioni –in quanto affiliato in affari con Chiriaco - ma che non è mai stato indagato.
Chiriaco, condannato a 11 anni di carcere per concorso esterno in associazione mafiosa, era in contatto costante con l’avvocato Pino Neri, l’uomo di collegamento tra le cosche calabresi e la pingue e prospera Lombardia.
Altro nodo emblematico è quello di ASM, società per azioni erogante servizi pubblici (acqua, gas, fognature) controllata al 95,7% dal Comune di Pavia. I membri del consiglio di amministrazione si sono auto-attribuiti rimborsi spese forfettari completamente arbitrari, per due anni (da ottobre 2011 a ottobre 2013) violando lo stesso statuto della società (senza contare il fatto che i “regali” consistevano tutti in soldi pubblici). Degli intrighi interni ad ASM ci sarebbero pagine di cui scrivere; in tutto questo, però, il socio di maggioranza della società, il Comune di Pavia nella persona di Alessandro Cattaneo, non era a conoscenza di nulla, come il sindaco ha dichiarato alla Provincia Pavese (quotidiano locale) il 10 agosto 2013. La “Premiopoli” di ASM è ormai una vicenda celeberrima e molto discussa, nota a chiunque si interessi di politica locale e di mala gestione degli affari comunali.
Due grossi scandali urbanistici hanno inoltre interessato la città nel periodo 2009-2013. Nel 2012 scoppia il caso di Punta Est: un’area destinata secondo Prg a “servizi universitari” viene invece utilizzata per l’edificazione di appartamenti di lusso da piazzare sul libero mercato. Sono indagati per la vicenda, insieme ad altri, il dirigente all’Urbanistica Angelo Moro e il docente universitario Angelo Bugatti, rispettivamente per abuso d’ufficio e falso in atto pubblico. Secondo l’opposizione il sindaco e l’allora assessore all’Urbanistica Fracassi avrebbero avuto la responsabilità quantomeno politica per l’omissione di controlli adeguati. Ma anche su questo tema l’attuale maggioranza si dichiara completamente estranea ai fatti. L’altro intricato caso di illecito urbanistico è quello relativo alle residenze universitarie Green Campus, ed è simile: di nuovo un’area che doveva essere destinata agli studenti, di nuovo vendita sul libero mercato, di nuovo una lunga serie di indagati tra cui spiccano figure vicine a Cattaneo.
E chi si oppone?
Le voci di dissenso ci sono state, e anche le relative rappresaglie: il giornalista Giovanni Giovannetti (autore di “Comprati e Venduti” un reportage sulla contiguità tra malaffare urbanistico e criminalità organizzata a Pavia) ha subito minacce che sono culminate nell’incendio di casa sua; l’avvocato Franco Maurici, suo collaboratore, da anni impegnato nella denuncia della mala-gestione della pubblica cosa si è trovato disegni di croci a morto sulla porta dello studio; e al consigliere comunale Walter Veltri, ora candidato sindaco per la lista “Insieme per Pavia” è stata bruciata l’automobile. Sono intimidazioni esplicite, ordini perentori a tenere il naso fuori da certe faccende.
Giochi pericolosi
Pavia è la città con il maggior numero di slot machine in Italia. Lo riporta perfino un articolo del New York Times, dove viene descritta come la Las Vegas italiana: 3000 euro di spesa pro-capite in gioco d’azzardo, contro i 1200 della media nazionale. Oltre a fornire un ottimo terreno di coltura per il riciclaggio di denaro da parte della criminalità organizzata, il gioco rovina il tessuto sociale e sottrae soldi ai cicli economici virtuosi.
Quali sono state le politiche concrete –non le vaghe parole di condanna- implementate in questi cinque anni contro il proliferare delle slot machine? Sono stati offerti ai gestori di bar duemila euro se avessero tolto le slot dai loro locali. Iniziativa lodevole, certo, ma poco incisiva, che ottiene effetti quasi irrilevanti.
La lotta all’azzardo-patia è appannaggio soprattutto della società civile, di associazioni come La Casa del Giovane e No Slot. Tra i candidati di Forza Italia, inoltre, troviamo il nome di Giovanni Demaria, dipendente dell’azienda Royal Games. Inutile dire- non sorprende più di tanto- che né Cattaneo né Demaria trovano alcun conflitto di interessi in questa candidatura, nessun problema politico né etico.
Alle urne l’ardua sentenza
Il sindaco uscente continua la sua campagna elettorale cavalcando l’immagine di giovane pulito e brillante. È naturale chiedersi: quanto i pavesi sanno, quanto si rendono conto della faccia nascosta della medaglia? Quanto conoscono i lati più controversi di questa quinquennale e non sempre esemplare gestione della città? Alle amministrative del 25 maggio, il principale competitor di Cattaneo sarà il candidato del Partito Democratico Massimo Depaoli, consigliere comunale dal 2009, insegnante di lettere, impegnato su tematiche ambientali e di sostenibilità. Ma anche il centro-sinistra, a Pavia, ha alle spalle la non rosea esperienza dell’amministrazione di Piera Capitelli (2005-2009). Pavia è una città universitaria, una culla di fermenti intellettuali, una ex capitale longobarda e un centro di arte medievale. Non merita di morire strangolata dal gioco d’azzardo e dalla criminalità edilizia, sue piaghe da molti anni: per salvarla serviranno una politica lungimirante e delle scelte coraggiose. Non certo qualche bel discorso in TV.