Di Chiara Del Corona e Daniele Sterrantino
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Quel fiore –
gli hanno strappato i petali, ma è vivo
quel cuore –
nella sventura, è rimasto saldo
quella stella –
è caduta, con una scia di luce nella foresta
come chi sa morire con un sorriso
quando spalanca le ali
il vento dell’altopiano.
Li porto con me,
sono l’immagine
del non arrendersi.
Heyar, da “Canti d’amore e di libertà del popolo kurdo
Di Chiara Del Corona e Daniele Sterrantino
“(…) Questo è un nuovo inizio, non una fine. E’ l’inizio di una nuova lotta in favore delle minoranze etniche. Abbiamo tutti delle grandi responsabilità verso la democratizzazione di tutte le popolazioni e culture in queste terre. Invito tutte le altre popolazioni in questo territorio a condurre un’esistenza basata sulla libertà e l’uguaglianza”
Abdullah Öcalan
Un’iniziativa davvero interessante e importante quella organizzata il 13 marzo dal Circolo Due Strade Tripetetolo di Lastra a Signa e che ci ha portato un po’ di più dentro il complesso mondo del Kurdistan il quale per troppo tempo è stato messo in secondo piano da stampa e media. Soltanto negli ultimi mesi, grazie alla resistenza dei curdi contro l’esercito dell’Isis si sono accesi i riflettori – ma per poi spengersi repentinamente e riaffondare nel buio – su questo “stato”che non è mai stato riconosciuto a livello internazionale e giuridico. A condurci attraverso la storia, le dinamiche, gli eventi attuali che si snodano attorno al popolo curdo e alla sua resistenza in difesa della libertà e contro la minaccia dello Stato islamico, sono stati Giulia Chiarini, attivista fiorentina che più volte è stata in Kurdistan ed Erdal Karabey, presidente dell’associazione culturale Kurdistan. I due relatori ci hanno raccontato fatti ed esperienze, stimolati dalle domande mirate e dalla competente coordinazione di Daniele Sterrantino, uno dei maggiori promotori e ideatori dell’iniziativa.
Così giunsi ai giorni della Resistenza
senza saperne nulla se non lo stile:
fu stile tutta luce, memorabile coscienza
di sole. Non poté mai sfiorire,
neanche per un istante, neanche quando
l' Europa tremò nella più morta vigilia.
Anche il piccolo comune di Lastra a Signa ha voluto festeggiare la data del 25 aprile, e lo ha fatto nel modo più suggestivo ed intenso. La serata, organizzata dall’AMPI, si è svolta al circolo Arci “le due strade”, dove la compagnia teatrale “il vaso di Pandora” ha messo in scena , per la regia di Carla Calò il toccante spettacolo “… se vi assiste la memoria..” Mai titolo fu più adatto, perché , anche in questo presente vituperato, in cui si dice che il 25 aprile è morto, ucciso dalle nefandezze della politica, del mal governo, di un’insana democrazia messa a dura prova dagli intrighi del palazzo e dalle logiche dei poteri forti, la memoria resiste e deve resistere.
Recensione di “Un amore di Swann” rappresentato al Teatro delle Arti di Lastra a Signa
Le luci si accendono. La scena è semi spoglia, solo sedie rosse stile impero e rose sullo sfondo di uno schermo che sbocciano incessantemente. Così si apre la rappresentazione, portata in scena l'8 marzo, al piccolo “Teatro delle Arti”di Lastra a Signa tratta da “Un amore di Swann” di Marcel Proust, ultimo capitolo della sua lunga“epopea”, la “Recherche”, ovviamente nota a tutti, nel cui volume “Dalla parte di Swann” è inserito questo “romanzo nel romanzo”.
La regia è di Federico Tiezzi, che ha saputo conferire a questo dramma di un amore che si snoda in tutta la sua iperbole degenerativa, la sua ascesa abissale attraversando tutte le fasi della passione, dell’ossessione fino a toccare le punte della perversione e della malattia.
Ieri, 20/02 si è scatenato il panico nella tranquilla e amena realtà lastrigiana. Verso le 13 infatti è scoppiato un forte incendio in Via del Leccio, una contrada della lunga via Livornese (la quale conduce all’Arno), in un deposito di materiali edili. Le fiamme, che si alzavano alte, dai materiali si sono propagate fino a coinvolgere anche bombole di acetilene, rendendo perciò la situazione ancor più drammatica e potenzialmente pericolosa.
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