Lunedì, 29 Aprile 2013 00:00

"Se vi assiste la memoria" - Il 25 aprile di Lastra a Signa

Scritto da
Vota questo articolo
(8 Voti)

Anche il piccolo comune di Lastra a Signa ha voluto festeggiare la data del 25 aprile, e lo ha fatto nel modo più suggestivo ed intenso. La serata, organizzata dall’AMPI, si è svolta al circolo Arci “le due strade”, dove la compagnia teatrale “il vaso di Pandora” ha messo in scena , per la regia di Carla Calò il toccante spettacolo “… se vi assiste la memoria..” Mai titolo fu più adatto, perché , anche in questo presente vituperato, in cui si dice che il 25 aprile è morto, ucciso dalle nefandezze della politica, del mal governo, di un’insana democrazia messa a dura prova dagli intrighi del palazzo e dalle logiche dei poteri forti, la memoria resiste e deve resistere.

La storia, la storia che ormai è parte di tutti noi, le testimonianze di uomini che hanno combattuto, lottato, sacrificato le loro vite in nome della libertà e della giustizia, non deve essere dimenticata, né può essere cancellata. È vero, l’abbiamo mortificata, stiamo distruggendo pezzo dopo pezzo tutte quelle conquiste che con il sangue i nostri bisnonni, i nostri nonni ci hanno donato, pagandole a caro prezzo. 

Le voci vivide degli attori in scena si alternavano nel leggere comunicati delle forze armate o nel raccontare le struggenti ma non rassegnate, testimonianze e  storie di giovani partigiani di Vicchio, uccisi nel marzo del ’44, come quella di Targetti, le cui parole, le cui lettere, il cui coraggio indomito di fronte alla morte ci innescano una rabbia e un orgoglio che raramente riusciamo a provare: rabbia per ciò che questi uomini hanno dovuto subire, orgoglio nel renderci conto che nel nostro sangue non sgorga soltanto il marcio dell’umanità peggiore ma anche il valore di quella migliore e più bella. E si accende un po’la speranza, perché sappiamo che sono esistiti anche uomini del genere e che forse, in un futuro magari troppo lontano, ne esisteranno di simili. 

La giostra delle voci degli attori – a volte fredde come lame d’acciaio, a volte strazianti, altre tenere, altre rabbiose per ridare fiato ai sentimenti più svariati, all’imperturbabilità, la paura, il coraggio, la forza, dei personaggi, alla rabbia impotente, all’angoscia, al tenero affetto che emerge dalle lettere ai cari, alla famiglia –  era intervallata o a volte accompagnata dalle percussioni di Andrea Laschi e dalla chitarra e soprattutto dalla voce potente e incredibilmente intensa di Letizia Fuochi, capace di rendere vive le parole dei canti ( “Bella Ciao”, “i ribelli della montagna”,  “Fischia il vento”, Cantata di Berto”..).

Tra le letture, oltre alle testimonianze dei condananti a morte, anche la storia dei Fratelli Cervi ha lasciato la sua forte e indelebile impronta. Così come la lettura di “Odio gli indifferenti”, di Gramsci o delle poesie di Calamandrei (“In ricordo della madre”, “Camerata Kesselring”, “Epigrafe”..) e i suoi discorsi sulla Costituzione, che mai come oggi sarebbe importante ricordare, non solo il 25 aprile, ma ogni giorno della nostra vita.

La serata si è conclusa con l’immancabile canzone “El pueblo unido”, cantata, oltre che dalla sublime voce di Letizia, anche dal coro dagli attori e anche dal pubblico, trascinato dalle emozioni lo spettacolo ha saputo regalare.

In quelle quasi due ore il popolo (per lo meno il “popolo del pubblico”) si è sentito davvero unito, parte di un “sogno comune”, di una storia comune, ha sentito sue quelle vite spezzate ma che rivivono nei suoi ricordi e che riaccendono la voglia di trovare quella stessa forza  e quella stessa convinzione, la voglia di lottare per un presente e un futuro migliore. Forse quella forza non riusciremo a trovarla, spenta e svilita, ma non possiamo e non dobbiamo restare indifferenti. Dobbiamo vivere ed essere partigiani, ogni giorno della nostra esistenza, nel nostro piccolo o grande ruolo che copriamo: “”l’indifferenza è abulia, è parassitismo, è vigliaccheria, non è vita (…) è il peso morto della storia (…) Vivo, sono partigiano. Perciò odio chi non parteggia. Odio gli indifferenti”.

Se ci assiste davvero la memoria potremo capire come il riscatto del mondo, come la conquista di ciò che è giusto, potrà avvenire soltanto lottando, soltanto partecipando a ciò che ci accade intorno, capirlo e combattere per correggerlo, soltanto ricordando l’entusiasmo e gli ideali e la speranza di quegli uomini, capaci di “resistere” di fronte al male del mondo, e di non rassegnarsi di fronte ad esso, e che con quello spirito indomito, carico di speranza e di senso di unità, di giustizia e di desiderio di libertà lo hanno spazzato via. Non del tutto, il male nel mondo rimane e rimarrà sempre. Ma rimane anche la bellezza. La bellezza di questi uomini e queste donne,  questi partigiani  

che volontari si adunarono

per dignità e non per odio

decisi a riscattare

la vergogna e il terrore del mondo

su queste strade se vorrai tornare

ai nostri posti ci ritroverai

morti e vivi collo stesso impegno

popolo serrato intorno al monumento

che si chiama

ORA E SEMPRE RESISTENZA

Immagine tratta da www.newnotizie.it

Chiara Del Corona

Nata a Firenze nel 1988, sono una studentessa iscritta alla magistrale del corso di studi in scienze filosofiche. Mi sono sempre interessata ai temi della politica, ma inizialmente da semplice “spettatrice” (se escludiamo manifestazioni o partecipazioni a social forum), ma da quest’anno ho deciso, entrando a far parte dei GC, di dare un apporto più concreto a idee e battaglie che ritengo urgenti e importanti.

Devi effettuare il login per inviare commenti

Free Joomla! template by L.THEME

Questo sito NON utilizza alcun cookie di profilazione. Sono invece utilizzati cookie di terze parti.