«Il tempo è una derrata rara, preziosa, sottomessa alle leggi del valore di scambio. Questo è chiaro per il tempo-lavoro perché è venduto e acquistato. Ma sempre di più il tempo libero stesso deve essere, perché sia consumato, direttamente o indirettamente acquistato. Norman Mailer analizza il calcolo di produzione relativo al succo di arancia messo sul mercato congelato o liquido (in cartoni). Quest’ultimo costa più caro perché nel prezzo vengono inclusi i due minuti guadagnati rispetto alla preparazione del prodotto congelato: al consumatore è in tal modo venduto il proprio tempo libero. Ed è logico, perché il tempo “libero” è in effetti tempo guadagnato, capitale capace di fornire reddito, forza produttiva virtuale, che occorre dunque riacquistare per poterne disporre»1.
Pillole dal Giappone #254 – Terremoto ad Hokkaido
I dati congiunturali sull'occupazione vengono ormai accolti dalla stampa tra vere e proprie grida di giubilo, come se vi fosse una riduzione strutturale della disoccupazione in corso.
Nella prima parte di questa “miniserie” si era parlato nello specifico della situazione in Repubblica Ceca, e proprio da Praga – e dal tema dei rapporti con i suoi difficili vicini – conviene ripartire.
Pillole dal Giappone #253 – La pietà dei privati per i beni culturali
La Prefettura di Fukushima ha un futuro nella produzione di energie rinnovabili? Forse sì ma i risultati sono ancora largamente insufficienti. Le tre pale eoliche (due da 2 megawatt ed una da 7) piazzate in mare a largo di Naraha – nell'ambito di un progetto sovvenzionato dal Ministero dell'Industria – stanno infatti producendo meno di quanto previsto in fase di installazione. A costruire il tutto, per una spesa complessiva di 58,5 miliardi di yen, un consorzio di industrie che vede la partecipazione di Mitsubishi Heavy Industries e Marubeni. Non è ancora chiaro se il progetto andrà avanti: “prima vediamo che risultati daranno i test” ha affermato il ministro competente.
La beatificazione di Marchionne
Raramente l'economia occupa le cronache quotidiane della discussione diffusa nel Paese. La morte di Sergio Marchionne ha colpito anche perché inattesa, data la giovane età e la riservatezza mantenuta sulle sue condizioni di salute. FCA occupava gli spazi dei giornali per lo sviluppo del suo progetto industriale, nettamente sbilanciato su marchi quale Jeep e lusso, a sfavore del nucleo storico di FIAT. Il cambio di vertice pare essere stato inatteso per la stessa azienda.
Forte appello del G20 ad evitare tensioni commerciali: è questo il succo del terzo incontro dei ministri delle Finanze dei 20 Paesi più industrializzati svoltosi a Buenos Aires domenica 22 luglio. “Il commercio internazionale e l'investimento sono motori importanti per la crescita, la produttività, l'innovazione, la creazione di lavoro e lo sviluppo. Sul commercio riaffermiamo le conclusioni fatte dai nostri leader al summit di Amburgo e riconosciamo la necessità di intensificare il dialogo e le azioni volte a mitigare i rischi e rafforzare la fiducia. Lavoriamo per irrobustire il contributo del commercio alle nostre economie” si legge nel comunicato finale del vertice.
La confusione è tanta e non è detto che sia un bene – sul rossobrunismo (I)
Questo che leggerete non è un vero e proprio articolo. La massa enorme di informazioni, impressioni, tesi e parole sull’argomento che vorrei trattare (il rossobrunismo) è tale da meritare un approfondimento diviso in diversi interventi. Al massimo potrei far chiarezza su quali siano i temi per me fondamentali da essere conosciuti, discussi, condivisi, in questo momento: il lavoro, il ruolo della sinistra in una società che non offre più agganci con i vecchi rituali, o li ha stravolti ed ha dato alla piccola borghesia e al proletariato risposte diverse, la struttura sociale all’interno della nostra nazione.
Il, i '68… e Marx?
Qualche settimana fa Mapelli di Punto Rosso ci invitava a leggere l’articolo di Emilio Molinari: “Un altro ‘68”. L’articolo, per me molto bello, evidenzia con intenti provocatori, che i ‘68 furono due, uno “... degli studenti e di molti intellettuali. Un soggetto complesso egemonizzato dalla piccola borghesia radicalizzata...”, “L’altro dei lavoratori.”
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