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Allora è vero, ed aveva ragione
il buon Salvini, e noi non capivamo.
Quei negri™ indegni vogliono distruggere
la nostra civiltà, che è superiore,
e che sia superiore ben si vede
dal fatto che la criticano loro.
Nella nostra bontà, corroborata
da sorrisi papali e tolleranti
avevamo persino accettato
di offrirgli un posto nella nostra società.
Poi il posto non gliel’avremmo dato,
ma è il pensiero che conta, ben si sa.
E loro, o ingratitudine, che fanno?
Rifiutano le nostre tradizioni,
le nostre radici, che dal cristianesimo
vanno alla piantagione di cotone.
Non è schiavismo, è lavoro 2.0,
fate meglio a farvene una ragione.
Ma pulire le nostre civilissime strade,
in cambio di qualche piatto di zuppa sciapa
e una temporanea residenza
nelle nostre democraticissime contrade,
ohibò, non sembra accetto agli incivili,
ai negri™ che accogliam con carità;
e siamo buoni, ma ciò non ci va.
Volendo esser pagati, questi minano
le basi della nostra civiltà.
Gettiamoli nel buio e nel silenzio,
nei sotterranei delle nostre città
e della nostra immemore cultura.
Facciamone nemici, ricattiamoli
con il dubbio diritto di mendicare,
rendiamoli più poveri e più miseri,
poi lamentiamoci con grida vittimiste
se infine osano opporsi o criticare.