Lunedì, 11 Marzo 2013 21:25

Il Becco e l’inchiesta sociale

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In questi primi mesi di pubblicazioni per Il Becco ci siamo resi conto dell’importanza del lavoro sul nostro territorio. Proprio per questo motivo abbiamo deciso di incontrare Matteo Gaddi, per imparare che cosa significa fare inchiesta sul territorio e nei luoghi di lavoro: come imparare a conoscere le varie situazioni lavorative e le condizioni dei lavoratori in modo da evitare che l'indagine rimanga solamente un insieme di numeri. L'inchiesta deve avere difatti un fine politico: deve servire a conoscere a fondo le condizioni dei lavoratori ma anche a valutare la coscienza di classe di questi.

Quindi da dove cominciare? Ci siamo occupati in questi mesi di svariate crisi aziendali sul territorio fiorentino (su tutte, la chiusura della libreria Edison ed il fallimento "forzato" della Ginori di Sesto Fiorentino). Tutti i casi di cui ci siamo occupati riguardavano luoghi di lavoro "tipici". E' stata la volontà di riflettere sulle condizioni di lavoratori che non sono in fabbrica o in un grande supermercato a farci cogliere al volo, quando ci si è presentata, l’occasione di fare inchiesta in quello che è un luogo lavoro atipico. Il treno. Abbiamo pensato infatti di iniziare ad indagare le condizioni della categoria dei macchinisti delle Ferrovie dello Stato, cercando di capire se è rimasta, come lo è stata storicamente, una categoria politicizzata. Vorremmo infatti capire quali sono le vertenze portate avanti dalla categoria ma soprattutto se la coscienza di classe, un tempo molto marcata, resta tale ancora oggi. Ci interessa conoscere effettivamente quale è la vita lavorativa e quali sono le conseguenze legate allo stress a cui sottoposti. Sappiamo infatti che, a causa degli orari di lavoro più lunghi, dell’aumento dell’età pensionabile e del problema delle condizioni di sicurezza che peggiora ogni anno a causa della scarsa manutenzione delle linee ferroviarie e delle carrozze, sono sempre più frequenti i casi di stress legati alla vita sul luogo di lavoro per i macchinisti, tanto da interessare anche la ASL che se ne è occupata direttamente. Quindi, più in generale, con l’inchiesta vorremmo capire se c'è e di quale intensità è il legame tra lo sviluppo (o accrescimento) della coscienza di classe e il peggioramento delle condizioni di lavoro.

In un momento drammatico come questo, dopo una tornata elettorale che ha sancito la sconfitta della sinistra nella sua complessità, è bene ricordarsi che essere di sinistra significa, tra le altre cose, esattamente questo: agire e studiare per ricostruire un legame forte con la classe dei lavoratori, comprenderla per riuscire a portare le sue istanze nei luoghi di decisione e fare in modo che il disincanto nei confronti della politica che oramai riguarda gran parte degli italiani diventi solo un brutto ricordo.

Immagine tratta da www.unita.it

Ultima modifica il Lunedì, 11 Marzo 2013 22:04
Daniele Lorini

Sono nato a Fiesole il 7/6/1993, vivo a prato dal 2000. Ho frequentato il liceo scientifico Agnoletti di Sesto e ora studio Fisica presso l'università di Firenze. Il mio interesse verso la politica nasce nel 2008 con il movimento di protesta studentesco dell'Onda.

 

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