Mercoledì, 09 Novembre 2016 00:00

Crescere con il Lucca Comics & Games (2)

Il primo degli articoli su Lucca C&G 2016cliccando qui.

Nel 2013 mi è capitato di scrivere un articolo sul Lucca Comics & Games di preoccupazione e amarezza. Per fortuna l'appuntamento è ulteriormente cresciuto e anche l'autore ha la presunzione di essere maturato.

La mia "prima volta" risale a più di un decennio fa, quando ancora ci si ritrovava al Palazzetto dello Sport. Poi la conquista delle mura e l'allargamento con i numeri record delle recenti edizioni. Per il 2016 si parla di 271.000 biglietti venduti, a cui si aggiungono curiosi ed appassionati che si limitano a passeggiare, con tutti gli stand delle mura accessibili e gratuiti.
Pubblicato in Toscana
Sabato, 05 Novembre 2016 00:00

Crescere con il Lucca Comics & Games (1)

Qui di seguito il primo di alcuni articoli sull'edizione di quest'anno del Lucca Comics&Games: impressioni, idee, critiche ed emozioni da parte della nostra redazione.

Crescere con il Lucca Comics & Games (1)

Chi si ricorda l'anno in cui il Lucca Comics è diventato Lucca Comics and Games?

Ve lo dico io, era il '96. Ma ancora otto anni dopo; nel 2004, quando per la prima volta partecipai al festival; molti, moltissimi, lo chiamavano ancora e solo Lucca Comics.
E con quel tono di sfida e l'aria di chi pensava (mi ci mettevo anch'io) che i gamer non erano dei nostri. Siamo un po' così noi fumettari aficionados, duri ad abbandonare l'idea elitaria della festa “per appassionati”, restii a cedere ad altri il nostro festival. Stessa sensazione si provava quest'anno nell'udire le parole “Pala-youtuber” dalle bocche di alcuni coetanei nostalgici.

Pubblicato in Fumetto
Venerdì, 05 Dicembre 2014 00:00

Vittima degli eventi: un old boy romano.

"Vittima degli eventi": un "old boy" romano.
Mini-recensione del fan film su Dylan Dog, completamente realizzato grazie al crowdfunding, e intervista a Luca Vecchi de "The Pills".

"[...]Una volta ho fatto un sogno strano[...] un sogno in cui uno degli infiniti Dylan Dog si sacrificava per salvare gli infiniti universi"(da n.59 "Gente che scompare", Dylan Dog). Chissà se fra quegli infiniti Dylan, non ci sia anche uno che abiti a Roma e che si sia sacrificato per salvare non il mondo, ma la sua stessa immagine; questo hanno tentato di fare Claudio Di Biagio e Luca Vecchi con il loro "Vittima degli eventi": salvare ciò che era rimasto nell'immaginario cinematografico di Dylan Dog dopo l'aberrante film del 2011.

Pubblicato in Video

Attenzione, contiene spoiler

Nel luglio 2012 ci furono numerosi fan dell’ Uomo Ragno che boicottarono l’uscita del reboot “The Amazing Spiderman” dopo l’ottima trilogia di Sam Raimi. Il nuovo regista, Marc Webb (“500 giorni insieme”), venne stuzzicato a più riprese senza che la gente avesse visto il film. La cosa poi continuò dopo la visione, ma è doveroso dire che anche “Spiderman 3” ebbe lo stesso esito. La battaglia però sembra averla vinta lui. Bisogna dargli atto di essere un combattente perché questo secondo episodio è veramente buono.

Pubblicato in Film della settimana
Mercoledì, 05 Marzo 2014 00:00

Lady Mafia, una discussione impostata male

È il fumetto del momento. Difficile che non ne abbiate sentito parlare.

Lady Mafia è uscito in edicola soltanto il 22 febbraio, ma è già diventato un caso. Feroci critiche si sono abbattute su questa modesta miniserie noir, che vede protagonista Veronica De Donato, una donna del Sud pronta a compiere qualsiasi atrocità pur di vendicare la sua famiglia.

Pubblicato in Fumetto

Una macchina da guerra cinematografica. Potente. Capace di travolgere qualsiasi aspettativa e pregiudizio.

La struttura di un blockbuster, strumentalmente usata per stupire, con un coraggio narrativo che rifugge tanto gli stereotipi quando il cinema ricercato.

Bong Joon-ho raggiunge la perfezione con una regia particolarmente ispirata. Complicato riuscire a non trasmettere minima monotonia rispetto a una storia rinchiusa tra i vagoni di un treno.

Pubblicato in Film della settimana
Mercoledì, 14 Agosto 2013 00:00

Fumetto italiano in lento declino?

La parabola del fumetto italiano può essere paragonata, con un po' di esagerazione, all'esplosione di un fuoco d'artificio: dal buio ecco apparire un tripudio di luci e colori, che però appena dopo qualche istante si affievolisce per lasciare di nuovo il posto all'oscurità, rischiarata soltanto da deboli scintille.
Il declino dell'editoria, iniziato ben prima dell'attuale crisi economica a cui si è intrecciato, sembra un fenomeno lento ma inarrestabile, e sono pochi i segnali di ripresa incoraggianti.

Pubblicato in Fumetto
Lunedì, 24 Giugno 2013 00:00

Io so' Carmela: la graphic novel

15 Aprile 2007. Carmela si getta dal settimo piano di un palazzo della periferia di Taranto, dopo anni di una guerra che ha tentato invano di combattere da sola.
Oggi a sei anni dalla sua morte, la sua famiglia continua a lottare perché Carmela possa ottenere giustizia, perché la sua storia rompa finalmente il muro del silenzio e dell’indifferenza.

Pubblicato in Fumetto
Intervista a Andrea Ragona, autore di “Rugbyland, viaggio attraverso l’Italia del rugby”, edizioni BeccoGiallo 2013)
La presentazione del libro si terrà il 28 maggio a Firenze, in fondo la locandina con tutte le informazione

Parlare di fumetto, vorrebbe dire sminuire Rugbyland. È un percorso per il Paese, attraverso i racconti dei protagonisti di diverse associazioni sportive che hanno segnato il territorio e la storia di una realtà in continua ascesa. 

Pubblicato in Fumetto
Mercoledì, 20 Febbraio 2013 00:00

Le 7 briciole di Mercadante

Carlo Mercadante, grazie al sostegno del collettivo aperto chiamato Sindrome di Peter Pan, si propone come uno dei più interessanti cantautori in circolazione già a partire dal 2010, quando viene pubblicato il solido LP “Sempre scattando, sempre in movimento”, titolo che riassume la vivacità e creatività di un musicista che vuole sempre stupire con nuove idee e proposte. L’intervista che Carlo ci ha gentilmente concesso è volta a conoscere meglio non solo il suo nuovo progetto, “7 briciole lungo la strada”ma anche i suoi interessi, gusti, opinioni e idee.

1) “7 briciole lungo la strada”, l’ambizioso e originale progetto che stai portando avanti insieme al collettivo “Sindrome di Peter Pan” è quello di un cosiddetto “album a rate” che propone al pubblico una nuova canzone all'incirca una volta al mese. Come hai partorito questa idea e quale vuole essere il messaggio che lanci?

L'intenzione è quella di mettere in discussione tutto a 360 gradi. Dal modo di fare musica in Italia alle mie stesse proposte. C'è un esame molto critico dietro. Mi chiedo che senso abbia lanciare 2 o 3 canzoni valide all'interno di un album con altre senza storia, mi chiedo che senso abbia usare le stesse modalità di promozione di artisti affermati. Voglio mostrare quello che c'è dietro, dalla scrittura / stesura alla registrazione / pubblicazione. É un modo per rendere “tangibile” un lavoro di produzione che spesso si perde in un ascolto rapido.

2) La promozione in rete della tua musica denota una certa capacità di maneggiare le nuove tecnologie e le nuove possibilità che si aprono nel rapporto fra autore e ascoltatore. Se oggi è più facile diffondere e divulgare materiale musicale risulta sempre più difficile rintracciare la narratività, cioè la compattezza tematica e concettuale che si inscriveva – anche fisicamente - nei supporti tradizionali. La dispersione della musica in una miriade di frammenti disconnessi implica un maggiore sforzo da parte dell’autore nel mettere in luce i messaggi di fondo del suo progetto. Quale è il filo conduttore del tuo e quali elementi di continuità/discontinuità dobbiamo aspettarci dalla nuove canzoni?

Io racconto anche il percorso che c'è dietro una canzone. Il risultato finale è la sintesi di una serie di riflessioni e ricerche che portano un brano da chi lo scrive a chi lo ascolta. Ritengo importante argomentare questo percorso. Con un “album a rate” posso dedicare ampio spazio ad ogni tematica che affronto. Mi rivolgo a chi si da tempo per comprendere questo modo di operare. A chi fa musica non deve più bastare il fatto di porgere un ascolto rapido.

3) Da ciò che si scrivi sul tuo sito e dai testi delle canzoni si evince un’attenzione per le tematiche sociali e del mondo giovanile, raccontate con ironia, sarcasmo, senza nascondere un po’ di amarezza. Condividi l’opinione secondo la quale il periodo di crisi e di crescenti disuguaglianze sociali che stiamo vivendo impone la necessità di proporre un nuovo cantautorato d’impegno che si erga a baluardo di un certo qualunquismo e di “ritorno al privato” che dagli anni ottanta ha progressivamente preso il sopravvento anche nell’ambito della musica popolare?

Lo dico sempre: Divertirsi significa “divergere” o affrontare un cambiamento. Chi si diverte si predispone già ad avere un atteggiamento propositivo. Io propongo temi che possono essere importanti, ma lo faccio spesso sorridendo. É solo un modo di porgere le cose, è un linguaggio. Il comico riesce a far riflettere senza per questo degradare un argomento. É l'atteggiamento che più mi piace. Ovvio, non sono un comico ma l'ironia mi aiuta spessissimo.

4) Le tue canzoni, delicate ma allo stesso tempo profonde, nascondono una grande maturità oltre che a un certo bagaglio culturale. Quali sono i musicisti che ti hanno più influenzato? E ci sono letture che hanno ispirato la tua produzione musicale?

Ascolto tantissima musica: dal rock al country dall'elettronica alla classica. Potrei dire Mark Knopfler, Jim Croce, Jean Michel Jarre. Mi lego più ai suoni che alle parole. Le parole ognuno già le ha dentro. Letture tante. Il fumetto ha un posto rilevante nella mia vita perché ritengo aiuti a viaggiare e prendere coscienza del mondo in modo più immediato e diretto. Tutto quello che stimola la fantasia o una semplice considerazione, entra di forza tra i miei interessi.

5) Infine volevo farti una domanda più di natura tecnica: la semplicità della strumentazione musicale (che comunque non si dissocia mai dall’attenzione al dettaglio) dona un apprezzabile realismo alle composizioni. Questo approccio è dettato da cause di forza maggiore oppure risponde a una estetica della “bassa fedeltà”?

La semplicità di alcune canzoni non corrisponde alla complessità di altre. In realtà sono molto aperto a soluzioni e non mi sono mai preoccupato di incastonarmi in un genere preciso. Tra le mie prossime “briciole” c'è anche dell'elettronica. La musica è ricerca. Non posso negarmi la possibilità di fare cose diverse. Quando non le so fare è per me l'occasione di farmi aiutare da chi sa e da chi mi insegna.

Si ringrazia Ketty Bertuccelli per la supervisione e per aver reso possibile questa intervista

Pubblicato in Audio

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