Bianca Porciatti

Bianca Porciatti

Classe 1986, senese di nascita e fiorentina d'adozione.

Laurea triennale in psicologia, educatrice, interprete di lingua dei segni e aspirante giornalista, da sempre interessata al sociale e all'ambito dell'istruzione.

Il mio bar preferito da quando abito in zona, per gli interni in legno dipinto, le poltroncine rosse e il cappuccino buonissimo. Quando cambi zona una delle prime cose che devi trovare è un bar a cui affezionarti, ti fa sentire a casa. Dal bar 'Schiaccia chicco' passa ogni giorno la gente della mia strada, vicini di casa che non conosco ma che condividono con me le routine e le preoccupazioni quotidiane. Temi che non sono lontani a nessuno, anche se ognuno reagisce a modo suo.

“Preoccupati per il futuro? Noi siamo abituati a vivere preoccupati, lo siamo tutti i giorni, non abbiamo tempo di preoccuparci per il futuro. Pensiamo a un giorno per volta” È Stefano, il proprietario del bar insieme alla compagna Lucilla. Non ha l'aria di uno che si lagna mentre lo dice, sembra davvero averci fatto il callo. “Quando abbiamo aperto, nel 2009, ci davano dei pazzi. Un bambino piccolo, una famiglia da mantenere e la crisi che incombeva come una spada di Damocle”

Ma hanno aperto, perché era quello che sapevano fare ed erano, come dice Stefano, “nell'età giusta”. L'età in cui pretendi un futuro, anche se dici di non pensarci.

Inizio anni '80. Ne “La storia infinita”, bellissimo romanzo e poi film, un terribile 'Nulla' imperversa sul regno di Fantasia, divorandolo poco a poco, finché il valoroso Atreyu, con l'aiuto di Bastian, che da lettore del libro se ne ritrova protagonista, non riesce a salvare il regno dando un nome alla sua principessa.

Giorni nostri. La storia infinita si svolge a Firenze, e il nulla prende il nome di 'sequestro preventivo'. Colpisce i locali del centro storico, è partito da via De' Benci ed ha già raggiunto l'oltrarno. Anche qui gli indignati lettori della storia, che spopola sui quotidiani, sono spesso gli stessi  protagonisti, i disgraziati dalle”risate fragorose” a quanto pare concausa della chiusura di sempre più locali del centro storico. E anche in questo caso i nomi, anzi gli appellativi, si sprecano.

Violenza sulle donne. Un tema attualissimo, scottante, delicato, che soprattutto negli ultimi tempi appare quasi quotidianamente su qualsiasi mezzo di comunicazione. Molto spesso però, per quanto paradossale possa essere, si tende a trascurare l'altra faccia della medaglia: gli autori dei maltrattamenti. Se da un lato di rado ci si chiede perché agiscano così, cosa scatta dentro di loro e come fare per evitarlo, dall'altro si impiegano giustamente molte risorse per aiutare le donne senza pensare che forse si potrebbe intervenire alla radice del problema. Il tema dell'aiuto nei confronti degli uomini maltrattanti è spinoso, spesso vengono demonizzati al punto che la sola idea di poterli “aiutare” viene rifiutata se non considerata addirittura offensiva. Eppure intervenendo su queste persone si può fare davvero tanto, come testimonia Mario De Maglie, coordinatore del CAM, Centro di Ascolto uomini Maltrattanti nato a Firenze da una costola dell'associazione Artemisia ed oggi associazione ONLUS indipendente.

Essere disabili significa soprattutto essere limitati, non tanto dalla disabilità stessa ma da un mondo fuori misura, un mondo di barriere architettoniche e mentali. Per questo è importante ogni iniziativa atta ad abbattere queste barriere e a creare una possibilità in più. Come quella in cui si sta impegnando l'Accademia Schermistica Fiorentina: un corso di scherma per ciechi, paraplegici e tetraplegici. Organizzato con il supporto della Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze e con la collaborazione del Gruppo sportivo dell'Unità spinale di Firenze e di altre strutture, il corso si tiene due volte alla settimana nella palestra a fianco della Costoli.

È arrivato il freddo, il sole tramonta ormai poco dopo l'uscita dei nostri bambini dalle scuole e la pioggia è sempre in agguato. Non è certo la stagione ideale per i giardini pubblici. La tentazione di passare il tempo libero in casa al calduccio è forte, ma i bambini in inverno non vanno in letargo ed hanno ancora bisogno di socializzare, giocare e passare del tempo con i coetanei anche fuori dall'orario scolastico. Spesso i genitori si dividono fra chi preferisce tenere i propri figli in casa dopo la scuola e chi si affanna per riempire il loro tempo il più possibile, con sport, musica, corsi di lingue e quant'altro. Eppure, in entrambi i casi, serve un alternativa. Come non è sano per un bambino stare troppo da solo, non dobbiamo nemmeno dimenticare che non sono adulti in miniatura: non sempre gli appuntamenti fissi e le attività strutturate sono quello di cui hanno bisogno. Dovremmo sempre concedere loro del tempo da passare con i coetanei, del tempo totalmente libero e in compagnia da impegnare come la fantasia del momento suggerisce loro.

2014, il futuro è già qui. Inizia ufficialmente l'avvento dei tablet nelle scuole, con buona pace dei tradizionalisti e dei sostenitori di penne, quaderni e libri. Qualcuno storcerà la bocca, qualcuno accetterà di buon grado, sta di fatto che la rivoluzione è già iniziata. Anche a Firenze: La scuola-città Pestarozzi ha già introdotto, da settembre di quest'anno, la nuova teconlogia. Pionieri di un innovazione che nel giro di qualche anno coinvolgerà tutti, ci raccontano le prime impressioni e i primi effetti del nuovo materiale scolastico.

Superato l'ospedale di Careggi, arrampicandosi per una stradina impervia in mezzo alla campagna che sembra lontana anni luce dai viali trafficati di Firenze, si raggiunge il CIRS. Situata in via delle Masse 14, la struttura è semplice e senza fronzoli, ma non ne ha bisogno. A decorarla basta il bellissimo paesaggio in cui è immersa. E l'aria di pace e serenità che si respira all'esterno pervade anche l'interno.

Di questi tempi ci vuole coraggio per lanciarsi in un'avventura professionale privata, come l'apertura di un nido. E purtroppo non sempre la fortuna aiuta gli audaci:dopo poco più di un anno dalla sua apertura chiude il Gatto Bianco, nido domiciliare di Marianna D'Alfonso.

“Ha chiuso ad ottobre, in seguito all'approvazione del nuovo Regolamento Regionale in materia di servizi educativi per la prima infanzia (D.P.G.R. n 41/R). Questo regolamento ha generato grosse difficoltà ai titolari dei nidi domiciliari”  spiega la D'Alfonso  “In primo luogo per la tempistica: il regolamento definitivo, datato 30 Luglio 2013, prevedeva la scadenza di tutte le autorizzazioni dei nidi domiciliari per il 31 agosto 2013, ovvero un mese dopo la sua comparsa. Un tempo del tutto insufficiente per apportare le modifiche”

Mercoledì, 20 Novembre 2013 00:00

Un posto dove si costruisce la pace

In un mondo in cui la guerra è sempre presente, vicina o lontana che sia; in una città sempre più multietnica e multiculturale; in un quartiere che è per antonomasia il regno indiscusso delle minoranze a Firenze, nasce un progetto che coltiva la pace.

Il Laboratorio Permanente per la Pace ha sede nel cuore del quartiere 5. Si occupa della promozione e dell'educazione alla pace ed è un servizio ludico-educativo che si rivolge a minori e ad adulti, docenti, educatori e genitori.

Giovedì, 14 Novembre 2013 00:00

Gli elfi esistono e parlano in lingua dei segni

Firenze, il 16 Luglio del 1998, è stata costituita la cooperativa Elfo, con lo scopo di supportare le persone sorde con un ampia gamma di servizi di qualità.

Tutti gli 'elfi' conoscono la LIS (lingua italiana dei segni), le problematiche della sordità e le strategie da mettere in atto di caso in caso. Sono preparati per interagire in modo produttivo non solo con i sordi che usano la LIS ma anche con quelli che non la conoscono. Ce lo racconta Paola Gemmi, vice presidente della cooperativa.

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