Giovedì, 27 Febbraio 2014 00:00

Storie comuni di gente normale: come tirare avanti sia una sfida quotidiana

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Il mio bar preferito da quando abito in zona, per gli interni in legno dipinto, le poltroncine rosse e il cappuccino buonissimo. Quando cambi zona una delle prime cose che devi trovare è un bar a cui affezionarti, ti fa sentire a casa. Dal bar 'Schiaccia chicco' passa ogni giorno la gente della mia strada, vicini di casa che non conosco ma che condividono con me le routine e le preoccupazioni quotidiane. Temi che non sono lontani a nessuno, anche se ognuno reagisce a modo suo.

“Preoccupati per il futuro? Noi siamo abituati a vivere preoccupati, lo siamo tutti i giorni, non abbiamo tempo di preoccuparci per il futuro. Pensiamo a un giorno per volta” È Stefano, il proprietario del bar insieme alla compagna Lucilla. Non ha l'aria di uno che si lagna mentre lo dice, sembra davvero averci fatto il callo. “Quando abbiamo aperto, nel 2009, ci davano dei pazzi. Un bambino piccolo, una famiglia da mantenere e la crisi che incombeva come una spada di Damocle”

Ma hanno aperto, perché era quello che sapevano fare ed erano, come dice Stefano, “nell'età giusta”. L'età in cui pretendi un futuro, anche se dici di non pensarci.

Così hanno riaperto un vecchio bar chiuso da due anni, si sono fatti una nuova clientela e tirano avanti, perché “potrebbe andare anche peggio”.

“Siamo stati incoscienti, di questi tempi è l'unico modo. Poi fortunatamente abbiamo avuto un buon impatto con la zona” . Non negano però che le difficoltà siano davvero tante, come spiega Lucilla: “Le tasse sono altissime, ci tocca accumulare debiti nella speranza di estinguerli rapidamente, noi ci riusciamo ma capisco i gesti estremi di chi non ce la fa più..! E non abbiamo nessun tipo di sgravo, anzi, le piccole imprese sono le più controllate

“L'Italia l'hanno creata le piccole aziende, ma lo stato pensa solo alle grandi”

Interviene Stefano

“Sappiamo di non poter contare su nessun aiuto, di dover andare avanti con le nostre forze. Pensa che per prendere un lavoratore part-time abbiamo dovuto aprire anche la domenica. La cosa più pesante di tutte è il costo del lavoro.”

E gli affitti? “Altissimi, assolutamente sproporzionati. Gli affittuari non vogliono capire che i tempi sono cambiati.”

Mi sarebbe piaciuto raccontare la storia di qualcuno che ce l'ha fatta, ma mi rendo conto per l'ennesima volta che anche qui niente può essere dato per scontato. Ci si fa oggi, speriamo di farcela domani. E che magari un giorno o l'altro qualcosa cambi.

Oggi per andare avanti bisogna essere guerrieri, avventurieri, esploratori. Abituarsi a vivere senza conferme e sapersi adattare ad ogni evenienza. Non è cosa facile, non tutti ce la fanno. Stefano e Lucilla si, e il loro coraggio è 'premiato' quotidianamente.

Immagine ripresa liberamente da www.artmajeur.com

Ultima modifica il Mercoledì, 26 Febbraio 2014 18:14
Bianca Porciatti

Classe 1986, senese di nascita e fiorentina d'adozione.

Laurea triennale in psicologia, educatrice, interprete di lingua dei segni e aspirante giornalista, da sempre interessata al sociale e all'ambito dell'istruzione.

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