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Venerdì, 02 Dicembre 2016 00:00

Io non sono la Coop, sono uno scrittore

Io non sono la Coop, sono uno scrittore

di Daniele Coltrinari

In un mondo (occidentale ed europeo e soprattutto italiano) che a volte mi sembra sempre più omologato e banale, può capitare di incontrare delle persone che ti fanno pensare: no, non è esattamente così, forse c'è ancora qualche possibilità di cambiamento.

di Daniele Coltrinari e Luca Onesti

Diario di Una Volta 2016 - Un pomeriggio brasiliano, ma non troppo e un gregario diventato campione

Setúbal, 6 agosto 2016

Oggi siamo a Setúbal, a seguire la penultima tappa della Volta 2016. È inusuale, negli ultimi anni, che la Volta a Portugal (il più importante giro ciclistico a tappe portoghese) raggiunga queste latitudini a sud: la regione dell’Alentejo torna ad essere toccata dal giro ciclistico dopo 8 anni, mentre Setúbal, che quest’anno è anche Città Europea dello Sport 2016, ha dovuto aspettare 45 anni per rivedere un arrivo di tappa, era dal ’71 infatti che la Volta non arrivava qui.

di Daniele Coltrinari e Luca Onesti

Diario di una Volta 2016 - Covilhã e la tappa “rainha”

Covilhã, 2 agosto 2016

Anche nel 2016, come nel 2015, alloggiamo qualche giorno a Covilhã, poiché, oltre a essere una bellissima cittadina, è strategicamente comoda per raggiungere il traguardo della tappa “rainha”(regina) prevista domani con arrivo a Guarda (dista da Covilhã circa 50 chilometri) e con partenza da Belmonte. Una prova di circa 170 chilometri che passerà per ben due volte ad Alto da Torre, il punto più alto del Portogallo continentale (circa duemila metri di altitudine) situato in cima alla Serra da Estrela, il maggior gruppo montuoso lusitano. C'è stata un po' di contestazione da parte di alcuni tifosi e giornalisti, quest'anno, quando è stata presentata la Volta a Portugal 2016 e si è scoperto che la tappa “rainha” non sarebbe terminata ad Alto da Torre. Per molti di loro, questa novità renderà questa prova meno spettacolare. E non hanno tutti i torti, anzi, perché generalmente la tappa “reinha” termina proprio ad Alto da Torre, rendendola una tappa unica, dove i più forti corridori che lottano per la classifica generale si sfidano, scattando in salita, diversi chilometri prima dell'arrivo.

di Daniele Coltrinari e Luca Onesti

Diario di una Volta 2016 – prima e dopo Nossa Srª da Graça, c'è un duello portoghese-gallego. E ora si aspetta la tappa “rainha”

Se nella prima e precedente puntata del Diario di una Volta 2016, la trovate qui: vi abbiamo parlato della bellezza e della particolarità della tappa con l'arrivo nei pressi del Santuário de Nossa Senhora da Graça. È bene adesso raccontare un po' della cronaca sportiva e per farlo, è necessario fare un passo indietro. Sabato 30 luglio, si è disputata la terza prova della Volta a Portugal (la più importante competizione ciclistica a tappe portoghese che seguiamo quest'anno per la quarta volta consecutiva) di circa 160 chilometri che vedeva la partenza da Montalegre e l'arrivo a Macedo de Cavaleiros. Alla fine della prova si è aggiudicato la vittoria, dopo una lunga fuga, l’australiano William Clarke della squadra ciclistica Drapac, che ha battuto in volata l'italiano Marco Frapporti dell'Androni Giocattoli - Sidermec. I due corridori hanno tagliato il traguardo con un vantaggio intornio ai 50 secondi su un gruppetto di inseguitori, dove c'era anche il portoghese Rui Vinhas, della formazione W 52 - FC Porto, un gregario, uno di quei ciclisti che deve aiutare Gustavo Veloso, ciclista gallego e suo compagno di squadra nella W 52 - FC Porto e già vincitore della Volta a Portugal nel 2014 e nel 2015, a vincere anche quest'anno.

Gustavo Veloso, favoritissimo per la vittoria finale (in C'era una Volta in Portogallo, abbiamo scritto anche su di lui) ha tagliato il traguardo insieme al gruppo generale con quasi cinque minuti di distacco dal vincitore della tappe e con oltre tre minuti di ritardo sul suo compagno di squadra e gregario, Rui Vinhas. Morale della favola: Rui Vinhas si è ritrovato in Camisola Amarela (la maglia galla che indossa il leader della classifica generale) e Gustavo Veloso in nona posizione con un ritardo di 3 minuti e 45 secondi circa, dal suo compagno-gregario. E ora?

Domenica 31 luglio, quarta tappa della Volta a Portugal 2016, Bragança – Mondim de Basto con arrivo a Nossa Srª da Graça

È la tappa che ogni anno aspettano tutti gli appassionati di ciclismo in Portogallo, è una festa, una giornata dalle emozioni uniche e che abbiamo raccontato in maniera approfondita nel nostro libro C'era una Volta in Portogallo. Generalmente capita la prima domenica d'agosto, stavolta a fine luglio e si parte da Bragança, per raggiungere, dopo circa 190 chilometri Nossa Srª da Graça a quasi 1000 metri di altezza, dopo esser passati qualche chilometro prima, durante il percorso, nella cittadina di Mondim de Basto e aver scalato la salita del monte Farinha.
È Gustavo Veloso a vincere la tappa, il gallego è il grande favorito per la vittoria finale, come già scritto in precedenza e che oggi si aggiudica una tappa seguitissima alla televisione e per strada dai tifosi. Veloso batte in volta Jóni Brandão della Efapel e Daniel Silva della Rádio Popular-Boavista e recupera anche dei secondi di distacco dal suo compagno di squadra Rui Vinhas che rimane comunque in Camisola Amarela, mentre Veloso è ora secondo nella classifica generale con un distacco di due minuti 48 secondi.

E ora? Ora si aspetta la tappa “rainha”. Cos'è? Ve la spieghiamo nella prossima puntata del Diario di una Volta 2016

Daniele Coltrinari e Luca Onesti hanno pubblicato C'era una Volta in Portogallo edito da Tuga Edizioni con la prefazione di Marco Pastonesi, giornalista e scrittore, già editorialista della Gazzetta dello Sport.
Il libro è un racconto sportivo e non solo, del giro ciclistico portoghese: storie, protagonisti, cronache, tradizioni, feste popolari, luoghi, gastronomia, costumi, avventure e curiosità di una competizione unica.
Trovate maggiori informazioni su www.ceraunavoltainportogallo.wordpress.com

Foto di Luca Onesti

di Daniele Coltrinari e Luca Onesti

Diario di una Volta 2016 - Nossa Srª da Graça, un arrivo mitico e popolare della Volta a Portugal

Quest'anno raggiungiamo la carovana della Volta a Portugal, giunta alla sua 78ª edizione, la più importante competizione ciclistica a tappe, domenica 31 agosto, dopo che la manifestazione ciclistica è già cominciata da qualche giorno. La competizione, infatti, si svolge quest'anno dal 27 luglio al 7 agosto. È una domenica calda e la tappa di giornata, la quarta in programma, dopo la partenza da Bragança, vede l'arrivo a Mondim de Basto, precisamente a Nossa Srª da Graça, situata sul monte Farinha. 

Di Daniele Coltrinari e Luca Onesti

Volta a Portugal, una competizione unica che va oltre lo sport

Dal 2013 seguiamo la Volta a Portugal, la più importante competizione ciclistica a tappe portoghese e che si svolge generalmente tra la fine di luglio e la prima settimana di agosto. Quest'anno si parte il 27 luglio con il prologo a Oliveira de Azeméis, paese che dista circa 50 chilometri da Porto, e si conclude il 7 agosto a Lisbona.

Di Daniele Coltrinari

Portogallo: pericolo rosso fermato (per adesso) dal Presidente della Repubblica

A Lisbona è una settimana particolare e non solo per il clima: piove, poi esce il sole e poi piove ancora. È iniziata l'avventura del XX governo costituzionale e di Passos Coelho – con la nomina dei vari ministri – premier uscente e leader del centro destra, voluto fortemente dal Presidente della Repubblica Anibal Cavaco Silva. Tutti si domandano qui in Portogallo: verrà sfiduciato da un parlamento composto da più del 50% da deputati appartenenti alle varie sinistre lusitane?

Di Luca Onesti

Fuga o ricerca di innovazione? Sguardi multipli sugli italiani a Londra.

Si parla di 500 mila in una città da 8 milioni e mezzo di abitanti, ma i numeri sono solo approssimativi. Se gli iscritti all’Aire, il registro degli italiani residenti all’estero, ne conta 85 mila a Londra e 220 mila nel Regno Unito, il numero di italiani che vi risiede di fatto, senza iscrizione, è molto più alto. E in crescita continua. Secondo l’Office for National statistics lo scorso anno si sono registrati 44 mila nuovi arrivi, il 66% in più rispetto all’anno predente. Ed è un fenomeno che riguarda anche altri paesi in difficoltà economica dell’Europa del sud, Italia, Spagna, Portogallo e Grecia innanzitutto, ma anche la Francia.

Londra però, rispetto ad altre capitali europee, dove pure c’è una crescita degli arrivi italiani, esercita un’attrazione maggiore. L’apprendimento dell’inglese è uno dei motivi principali: anche solo un corso estivo di alcune settimane può far scattare in un giovane la voglia di fermarsi, cercare lavoro, reinventarsi una vita a Londra. E poi ci sono i programmi di volontariato europeo, il programmi di scambi di studio come l’Erasmus e tutte le sue varianti, i programmi di praticantato post laurea, come il Leonardo, ma non solo. Molti italiani scelgono di integrare il proprio percorso di studi a Londra, con corsi di laurea, master e dottorati. La crisi delle università italiane, che stanno conoscendo un calo delle iscrizioni negli ultimi anni, favorisce la percezione, tra studenti e genitori, che ad esempio un master nel Regno Unito sia meglio spendibile in un mercato del lavoro che si fa sempre più difficile, e che ormai ha creato in Italia un blocco in entrata, vista la enorme disoccupazione giovanile. Ma la prospettiva, terminati gli studi, spesso è quella di rimanere all’estero e non tornare in Italia, dove quegli studi non verranno valorizzati appieno.

Di Luca Onesti

In volo da un libro ad un altro, Aguaplano editore si racconta

Alcuni anni fa mi era capitato tra le mani un libro, insolito e particolare, che mi aveva colpito perché trattava di un tema, quello del rapporto tra medico e paziente oncologico, di cui avevo parlato spesso con mia sorella, che è medico specializzando in oncologia. Quel libro, che poi avrei comprato, letto e poi regalato a mia sorella, si intitolava Storie di psico-oncologia. Racconti e riflessioni tra medicina e psicoanalisi, di Francesco Milani.
Quando a maggio scorso ho seguito per Il Becco il Salone del Libro di Torino, ho riconosciuto lo stand dell’editore di quel libro, Aguaplano, e mi sono fermato per conoscerlo e per dare un’occhiata agli altri titoli del suo catalogo. L’intervista che vi propongo è il frutto delle domande che ho rivolto a Raffaele Marciano, di Aguaplano editore, lasciandomi guidare dalla casualità e dalla curiosità che alcuni de libri esposti allo stand mi suscitavano in quel momento. Partiti dalla fotografia di Lewis Hine e di Luigi Fiorillo, si è passati a parlare di medicina, ritornando sul libro di Francesco Milani citato sopra, per poi finire a parlare di filosofia e letteratura, riguardo a un libro che accosta suggestivamente lo sguardo morfologico di Goethe, il suo Faust e Il Tramonto dell’Occidente di Spengler. Buona lettura!

Martedì, 19 Maggio 2015 00:00

Cronache dal Salone del Libro #2

Di Luca Onesti

Cronache dal Salone del Libro #2

Lunedì 18 maggio - È l’ultimo giorno al Salone del Libro. Fra 8 ore circa il Salone chiuderà le porte, ho mille cose da scrivere e poco tempo quindi inizio subito senza divagare, almeno per ora.

 

C’è tanta Sardegna al Salone del Libro

La voglia di leggere un libro di Sergio Atzeni ce l’avevo da un po’ di anni, ed ha iniziato a venirmi quando ho visto, un paio di anni fa, il film Bellas Mariposas di Salvatore Mereu, tratto da proprio da un romanzo di Atzeni. Un film con una fotografia bellissima che racconta un’amicizia di due ragazze adolescenti, sullo sfondo di Cagliari e le sue periferie, mettendo insieme momenti surreali, richiami allegorici e il realismo di un film recitato da attori non professionisti, gli alunni della scuola in cui il professore-regista Mereu insegna.

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