Romanzi, racconti... tutto quello che riesce a trasportare la nostra immaginazione o a suggerire qualche riflessione.
Immagine liberamente ripresa da pixnio.com
Dopo qualche anno di silenzio, Carlotto torna a raccontarci le imprese di Marco Buratti, detto l’Alligatore, figura anomala del noir italiano con un passato da detenuto politico (suo malgrado) e bluesman, e un presente da investigatore senza licenza e viaggiatore nei mondi illegittimi della società italiana a cavallo tra il XX e il XXI secolo.
"Credimi, il sole è dove uno sogna che sia. Se poi è quello dell’avvenire, illumina dappertutto."
Ad un anno di distanza dal primo volume esce il secondo capitolo de Il Sole dell’Avvenire, trilogia di Valerio Evangelisti dedicata alla storia italiana tra la fine del 1800 e il sorgere del “secolo breve”. La prospettiva è sempre quella emiliano-romagnola, seguendo numerosi legami familiari che permettono un affresco di largo respiro sui mutamenti sociali tra il 1900 e il 1920.
Se in Vivere lavorando o morire combattendo prevaleva un sentimento di coinvolgimento entusiasta per il profilarsi dell’orizzonte di una nuova società, con l’asino Carl Max e la nascita delle prime forme associative socialiste, in Chi ha del ferro ha del pane tocca alla rabbia affermarsi su qualsiasi altra sensazione.
Un romanzo ambizioso. Tenendo sullo sfondo la realtà della Cgil, fatta di quotidianità complesse, mettendo al centro il tema del lavoro, il collettivo Tom Joad (nome impegnativo) mette in scena un giallo che si apre con la morte da cui muoverà il resto della trama. In apparenza, in un primo momento, un tragico incidente, in un paese della provincia di Roma. Dopo poche pagine però si fa già chiaro che si tratta più facilmente di omicidio. Nessun motivo apparente.
Sarà la ricerca del principale personaggio, Marco Degli Esposti, sindacalista del luogo, amico della vittima, a portare in ogni capitolo il tema della rappresentanza dei lavoratori e di come sia mutato in Italia il sistema produttivo, oltre al quadro normativo in cui si muove la giungla dei contratti (che è già stata modificata, anche se solo nei dettagli e non nella sostanza, rispetto a quando è stato scritto il romanzo, edito nei primi mesi del 2014).
Solo con lo scorrere delle pagine si mescolerà al delitto la realtà della corruzione italiana, imprenditoriale e istituzionale, con le nuove forme di sfruttamento e l'anelito di una ricerca tesa costantemente a una maggiore giustizia sociale.
Nocturna è una trilogia scritta da Guillermo Del Toro e Chuck Hogan. Pubblicata in Italia da Mondadori, la trovate sotto i titoli: La Progenie, La Caduta e Notte Eterna.
Per chi adora la visionarietà del regista di origini messicane, già autore di Cronos e Blade II nel campo delle storie di vampiri, si tratta di un’opera irrinunciabile. Principalmente per merito del primo volume. Una sceneggiatura (più che un romanzo) che con ritmo cinematografico descrive l’avanzare di una lunga ombra a partire dall’aeroporto di New York, dove un aereo atterra e si spenge improvvisamente, senza più dare segnali alla torre di controllo.
Dimenticatevi il Dazieri che avete conosciuto e riscoprite le capacità di scrittura di uno dei migliori autori italiani contemporanei, declinate in forma di thriller.
Una discesa nell’incubo di Colomba e Dante, i due protagonisti di una lunga trama che si fa sempre più coinvolgente e riesce a declinarsi in un contesto non banale né limitato. Lei agente in aspettativa che cerca di capire se sarà ancora in grado di riprendere la propria vita dopo il Disastro. Lui, che sopravvive tenendo insieme la propria fragilità dopo essere cresciuto in completo isolamento (rapito), con le capacità deduttive dei migliori investigatori ma con altrettanti complessi.
L’orrore del passato che si mescola con quello presente, avvolto in una sana dose di mistero da districare: gli elementi classici del thriller tenendo lontano gli elementi del noir o del pulp.
Kevin Spacey ha un fascino innegabile nei panni di Frank Underwood, protagonista di House of Cards, che sta riscuotendo molto successo e interesse, anche in Italia, dove Sky ha deciso di puntare su questa serie per lanciare un nuovo canale (Sky Atlantic), affiancandola alla quarta stagione del Trono di Spade.
L’attrazione verso gli intrighi del potere non è solo merito degli attori o della regia, apprezzabili in tutte le prime cinque puntate trasmesse ad oggi. Quello che viene offerto al pubblico televisivo si consolida in un tessuto narrativo dato alle stampe per la prima volta nel 1989, in un contesto completamente diverso da quello di oggi.
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