Venerdì, 30 Ottobre 2015 00:00

Il tempo dell'inquietudine

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Jesper Stein “Il tempo dell’inquietudine” (Marsilio, 2015, € 18,50)

Nel marzo 2007, a Copenaghen, la polizia sgomberava il centro sociale di Ungdomshuset, situato nel quartiere popolare e multietnico di Nørrebro: un’operazione che diede vita a uno dei più intensi e prolungati disordini della storia recente danese. Centinaia di autonomi, squatters e attivisti ingaggiarono violenti scontri con le forze dell’ordine che si estesero anche alla zona di Christianshan (vicino alla storica “città libera” di Christiania).

Proprio in quei giorni e in quei luoghi si dipana la storia di “Il tempo dell’inquietudine”. Axel Steen, ispettore della Sezione omicidi, è l’unico poliziotto di Copenaghen ad abitare nel quartiere teatro dello sgombero e osserva dalla finestra gli scontri. Fuma hashish per lenire l’insonnia, ha paura di morire e non riesce a fare i conti con il naufragio del proprio matrimonio. Ed è a casa sua quando viene chiamato per indagare sulla morte di un uomo ucciso ai margini della rivolta, a pochi passi dalle auto incendiate e dalla pioggia di lacrimogeni e molotov. Un delitto che potrebbe esasperare gli animi già infuocati e che i capi della Polizia hanno interesse a gestire in maniera discreta. Troppo discreta. Un assassinio che innesca una danza che vede coinvolti apparati dello stato, giornalisti, servizi segreti, sottobosco criminale e note e meno note figure dell’antagonismo e della controcultura danesi. L’irrequieto e brusco ispettore si lancia così in una caccia al colpevole che lo porta a confrontarsi con intrighi e giochi di potere, amori logorati e possibili, fenomeni criminali che non conoscono frontiere e viaggiano alla velocità dell’economia globale. Per arrivare in fondo alla corsa con poco fiato e ancor meno certezze, ma stringendo in pugno una verità fatta di fragilità umane, dolore e solitudini.

Jesper Stein compone con una prosa asciutta e spigolosa una fotografia caotica ma realistica dei mondi sommersi della società danese e ci consegna con “Il tempo dell’inquietudine” un romanzo d’esordio notevole, in grado di imporsi e distinguersi nel mare magnum del noir nordeuropeo.

Ultima modifica il Domenica, 28 Gennaio 2018 15:33
Alyosha Matella

32 anni, residente a Omegna. Insegnante precario e collaboratore in qualità di traduttore e recensionista di Le Monde diplomatique/il manifesto. Capogruppo del Partito della Rifondazione Comunista nel Consiglio comunale di Omegna. Appassionato di storia del movimento operaio, jazz, blues e letteratura noir.

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