Giovedì, 28 Dicembre 2017 00:00

Bastardi in salsa rossa: con Lansdale, sono tornati Hap e Leonard

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Bastardi in salsa rossa: con Lansdale, sono tornati Hap e Leonard

Hap e Leonard sono tornati. “Bastardi in salsa rossa” è la loro nuova avventura. La decima, per la precisione.

Hap Collins è sempre un liberal con un passato remoto da contestatore, un altro più recente da funambolo della precarietà e un presente reso decisamente piacevole dalla sua saggia e appassionata compagna Brett, da un lavoro più o meno fisso come investigatore privato (presso l’agenzia di Brett) che condivide con il suo eterno socio Leonard e dalla entrata in scena di Chance, la figlia ventenne di cui fino a poco tempo prima Hap non sospettava nemmeno l’esistenza.

Anche Leonard Pine lavora presso l’agenzia di investigazioni di Brett. Per il resto, la sua vita è abbastanza abitudinaria: continua a litigare con il suo fidanzato storico John e non perde occasione per ricordare al mondo di essere la versione gay e afroamericana di Rambo, intervallando risse degne di un kung fu movie di serie B a sproloqui in cui si mescolano gusto per il grottesco, farneticazioni politiche insopportabilmente destrorse e un certo esibizionismo patologico.

Il Texas orientale è sempre quella terra dell’anima segnata da povertà, case mobili, ignoranza, zanzare, razzismo e violenza. Un universo che Lansdale cerca di raccontare con una prosa che pesca a piene mani da un caleidoscopio di linguaggi e immaginari, che vanno dalla letteratura noir al cinema western passando per Quentin Tarantino e Mark Twain. E non c’è nulla di più normale del fatto che i problemi vadano a cercare i due improbabili detective per strapparli alla loro quotidianità di discussioni intrise di nonsense, biscotti alla vaniglia e notti passate a contare le ferite e le cicatrici di una vita spesa aprendosi la strada a calci e pugni.

Questa volta, i guai hanno i tratti determinati e disperati di Louise Elton, un’agguerrita donna afroamericana decisa a fare luce sull’assassinio del figlio Jamar, ucciso in circostanze poco chiare dopo avere cercato di sfidare la polizia del vicino paese di Camp Rapture e le sue tutt’altro che trasparenti pratiche di controllo del territorio e di gestione dell’ordine pubblico. Per un onorario ridicolo e un robusto senso dell’onore, i due eroi per caso si lanciano così a capofitto in un valzer di interrogatori sopra le righe, pedinamenti, zuffe spettacolari e improbabili alleanze con personaggi coloriti quanto decisivi per fare luce su un piccolo mondo di sopraffazioni, traffici illeciti, sbirri corrotti, combattimenti tra cani e tensioni razziali.

Lansdale racconta quindi l’ennesima guerra dei suoi due amati personaggi che - con l’aiuto di una poliziotta con la schiena dritta e una coriacea ragazzina emersa dai gironi infernali delle case popolari devastate dalla miseria e dal crack - arriveranno a fine corsa con le ossa ammaccate, gli occhi pesti e qualche nuovo sfregio da aggiungere alla collezione. Ma anche con la soddisfazione di avere sparso qualche granello di giustizia e di verità in un’America profonda bacchettona quanto feroce. Lansdale ci ripropone insomma il solito menù e ci invita, ancora una volta, a sederci sul dondolo sotto una veranda fatiscente per ascoltare una delle sue storie matte e un po’ inverosimili, mentre il giradischi diffonde nell’aria le musiche di Hank Williams e Lightin’ Hopkins. 

A qualcuno potrà, legittimamente, sembrare un piatto monotono e già assaggiato troppe volte. Ma per altri, come il sottoscritto, queste storie sono come il chili del martedì sera. E, come ci ricorda Jim Bob Luke (altro personaggio straordinario della galleria dell’autore texano), “se non sono in ospedale e se posso andare liberamente in giro, il chili del martedì sera non lo salto manco scannato.”

Joe R. Lansdale, “Bastardi in salsa rossa”, Einaudi 2017, € 18,50

Immagine tratta liberamente da www.texasmonthly.com

Ultima modifica il Domenica, 28 Gennaio 2018 15:17
Alyosha Matella

32 anni, residente a Omegna. Insegnante precario e collaboratore in qualità di traduttore e recensionista di Le Monde diplomatique/il manifesto. Capogruppo del Partito della Rifondazione Comunista nel Consiglio comunale di Omegna. Appassionato di storia del movimento operaio, jazz, blues e letteratura noir.

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