Quella volta che João cantò insieme a La Miseria Deluxe

«Allora, siete qui, vi ho lasciato entrare, divertiamoci ma non fate tutto questo casino! Sono le tre di notte, ufficialmente ho chiuso due ore fa. Per favore, poi se passa la polizia la multa la pago io!»

João, proprietario della Real Sociedade, un ristorante in Rua dos Remédios, in Alfama, aperto da meno da un anno e molto particolare: se diventi amico suo, può bussare alla sua porta dopo le due di notte e se c'è, t'invita a bere un bicchiere con lui. Paghi la consumazioni, però magari la paghi a metà prezzo.

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Ballando per i locali e le strade di Lisbona con gli Anonima Nuvolari

«Ma stasera ci sei alla festa di Joana?»

«E guarda non lo so. Nel caso ci vediamo lì».

Come al solito Cécilia non sa che fare, quindi non verrà e farà altro. Poco importa, mi vesto di corsa, sono già le undici di sera ed esco di casa. Vabbè che nessuno sarà arrivato puntuale, comunque metro, taxi o a piedi? La festa a casa Joana è dall'altra parte di Lisbona. A piedi, dai, 40 minuti tagliando da est verso ovest la città e passando per il centro. Capirai, venerdì sera, chissà quanti zombie-turisti-bimbo minchia incontrerò...

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Sognando Cristiano Ronaldo all'ombra del Panteão Nacional

Esci da casa e dopo nemmeno centro metri ti trovi di fronte al Panteão Nacional e ti chiedi quanto sarà ancora possibile, perché anche se non sei in Alfama, sei lì vicino, vicinissimo. La tua casa, vecchia, vecchissima e malandata, si trova nel quartiere di Santa Clara a due passi dalla zona più turistificata di Lisbona. Forse non ti rinnoveranno l'affitto o ti chiederanno la prossima volta di pagare cifre folli per 40 metri quadrati, perché in fondo sei lì, nella Lisbona gentrificata, e ormai circondato da tanti zombie con i loro trolley.

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Sabato, 20 Gennaio 2018 00:00

La trilogia delle tasche: Típica de Alfama

La trilogia delle tasche: Típica de Alfama

Tasca: in Portogallo è un locale paragonabile alla nostra osteria. Piccolo e retrò, chiamato anche “tasquinha”, spesso a conduzione familiare, offre prodotti tipici e taglieri di salumi e formaggi e del buon vino, tutto servito a prezzi modici. Oggi cominciano a chiamarsi tasca anche locali più raffinati,soprattutto a Lisbona, dove ascoltare buona musica o leggere un bel libro.

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La trilogia delle tasche: TascaBeat do Rosário

Tasca: in Portogallo è un locale paragonabile alla nostra osteria. Piccolo e retrò, chiamato anche “tasquinha”, spesso a conduzione familiare, offre prodotti tipici e taglieri di salumi e formaggi e del buon vino, tutto servito a prezzi modici. Oggi cominciano a chiamarsi tasca anche locali più raffinati, soprattutto a Lisbona, dove ascoltare buona musica o leggere un bel libro.

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Sabato, 23 Dicembre 2017 00:00

La trilogia delle tasche: Tasca Mastai

La trilogia delle tasche: Tasca Mastai

«Il classico?».
«Certo Max».

Tasca: in Portogallo è un locale paragonabile alla nostra osteria. Piccolo e retrò, chiamato anche “tasquinha”, spesso a conduzione familiare, offre prodotti tipici e taglieri di salumi e formaggi e del buon vino, tutto servito a prezzi modici. Oggi cominciano a chiamarsi tasca anche locali più raffinati,soprattutto a Lisbona, dove ascoltare buona musica o leggere un bel libro.

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Andrea Tarli e la “lotta” dei residenti storici della Mouraria

«Andrea!! ma che sorpresa! Di nuovo a Lisbona?!».
«E si, in fase creativa, ora vediamo che nuovi spunti mi da la città».

Andrea Tarli, artista nato e cresciuto ad Ascoli, dal 2015, diversi mesi all'anno lo trovi a Lisbona, l'ho conosciuto alla mitica Tasca Mastai, bar fumetteria, famosa tra gli italiani e non solo, residenti nella capitale portoghese.

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Arturo, il Vasbela e l'incontro tra gli zombie - parte seconda

«Avete vinto voi, almeno per il momento. Continuate così. Quando questo quartiere e l'intera città l'avrete colonizzata, ne riparleremo».

È finito così l'incontro tra i vecchi e i nuovi zombie. Gli ultimi arrivati non arretreranno di un passo, di un millimetro, nulla. Continueranno a comprare e affittare case a prezzi impossibili per i residenti di Alfama e di Lisbona. I vecchi zombie non hanno voluto scatenare la guerra, aspettano di vedere se tra qualche anno scoppierà una bolla immobiliare, una tregua unilaterale per prendersi il tempo di pensare una strategia futura. In fondo, i vecchi zombie sanno che è il momento di attendere, si ricordano quando dopo il terremoto del 1755, si riversarono nei mesi successivi nel quartiere di Alfama, uno dei pochi luoghi che resistette al sisma.

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Arturo, il Vasbela e l'incontro tra gli zombie - parte prima

«Ma non è che sono pericolosi?»

«Non ti preoccupare, sanno che non sei un colonizzatore o uno zombie moderno e comunque, con loro, stasera troveranno un accordo; passa a sentirlo, si farà qui da me, ci sarà anche un concerto.»

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