Studia scienze naturali all'Università di Pisa, dove ha militato nel sindacato studentesco e nel Partito della Rifondazione Comunista. Oltre che con la politica, sottrae tempo allo studio leggendo, scribacchiando, scarabocchiando, pasticciando, fotografando insetti, mangiando e bevendo.
Nel caricare articoli sul sito del Becco, ci si trova a dover scegliere immagini di pubblico dominio o con licenze di diffusione "copyleft" per illustrarli (poiché questa piccola realtà non ha i mezzi per acquistare licenze di stock di immagini coperte da copyright). Scorrendo perciò i risultati del motore di ricerca si incontrano prevedibilmente le immagini utilizzate da Wikipedia, le fotografie più o meno amatoriali condivise su Flickr e, non sempre altrettanto prevedibilmente, immagini di pubblico dominio pubblicate da enti governativi.
Lo scorso 9 novembre Jocelyn Bell Burnell è stata ospite eccezionale di una conferenza organizzata dal Planetario di Torino e dall’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare nella sala del teatro Piccolo Regio Puccini, gremita da un pubblico di tutte le età. Ricorre infatti il cinquantenario della pubblicazione della rivoluzionaria scoperta delle pulsar.
Rimandata dopo una prima votazione in luglio, lo scorso 12 settembre il Parlamento Europeo ha votato a maggioranza la proposta di Direttiva sul diritto d’autore nel mercato unico digitale; il testo approvato sarà oggetto di contrattazione con gli Stati membri fino al voto definitivo previsto in gennaio e successivamente, in caso di approvazione, la direttiva sarà recepita nelle normative nazionali dei singoli Stati.
Le razze umane non esistono
Tra il luglio e l’agosto 1938 appariva, in varie edizioni tra cui il primo numero della rivista La difesa della Razza curata tra gli altri da Giorgio Almirante, il Manifesto degli scienziati razzisti, anche detto Manifesto della razza, sottoscritto da dieci scienziati. Sulla scorta di questa base teorica, entro il novembre successivo sarebbero stati promulgati i regi decreti legge comunemente noti come leggi razziali. Ad ottant’anni da una delle pagine più buie della storia del Paese, miti di “razza” sono ancora accampati nell’immaginario italiano, tra dichiarato razzismo, subdola xenofobia e, immancabilmente, narrazioni pseudoscientifiche.
Il cielo stellato sopra di me, un formichiere impagliato davanti a me – fotografia naturalistica poco naturale e pochissimo etica
Sotto un cielo stellato, un formichiere si appresta all’assalto di un grande formicaio punteggiato dalla bioluminescenza delle termiti. Le minuscole luci nella scena notturna, l’atto di predazione immortalato nel momento perfetto: lo scatto è inizialmente valso al fotografo brasiliano Marcio Cabral il Wildlife Photographer of the Year Award assegnato dal Museo di Storia Naturale di Londra, uno dei riconoscimenti più prestigiosi cui un fotografo naturalistico possa aspirare. Certo, il formichiere sembra un po’ ingessato, ma la luce è poca e strana, e poi chi è che ha ben presente come si muova un formichiere?
Asperger era nazista. Una questione aperta tra memoria ed etica della scienza.
La notizia che Hans Asperger, pioniere degli studi sull’autismo, fosse organico al regime nazista ha forse destato più sensazione di quanta avrebbe dovuto. Il (presunto) ruolo del pediatra austriaco nel salvare dallo sterminio molti bambini con tratti autistici, persuadendo le autorità della loro intelligenza, gli era valso negli scorsi decenni la fama di oppositore al nazismo che difendeva i propri pazienti.
Internet dopo Cambridge Analytica
Quasi due mesi fa, l’uscita allo scoperto di alcuni “pentiti” dell’azienda Cambridge Analytica faceva esplodere lo scandalo della raccolta non autorizzata di dati degli utenti dei social network, nello specifico Facebook, e dell’utilizzo di tali dati per far arrivare agli utenti propaganda politica “mirata” che ne condizionasse il voto – il Becco ne ha già parlato. Da quel momento il mondo di Internet e della circolazione dei nostri dati è in rapido mutamento. O forse no.
Xylella cinque anni dopo. Cronaca di un disseccamento annunciato
Tre anni fa erano cronaca nazionale le proteste contro la rimozione degli olivi salentini affetti da Complesso del Disseccamento Rapido, causato della proliferazione nei loro vasi linfatici del batterio Xylella fastidiosa pauca diffuso da alcune sputacchine, principalmente Philaenus spumarius; l’epidemia martoriava gli oliveti salentini però già da almeno due anni.
L’horror è roba da ragazze
“Nessuno dei miei film preferiti è di genere horror, eppure il mio genere preferito da guardare è l’horror”, commenta un lettore sotto un articolo del Guardian sull’ascesa del post-horror. Per chi scrive è lo stesso: che si tratti di scegliere il film per la serata a casa o per l’uscita al cinema con gli amici, il peggior horror sarà sempre preferibile ad una pellicola mediocre o un salto nel vuoto di qualsiasi altro genere. Forse anche perché, pur nella varietà di storie, di stili, di “mostri” umani o meno e di metafore da essi incarnate, gli horror dimostrano generalmente meno pretese dei film loro coevi in altri generi, lasciando apprezzare maggiormente i propri punti di forza.
Annientamento (delle aspettative)
Un misterioso e inquietante “bagliore” ha inglobato un’area di una riserva naturale, impedendo le comunicazioni tra interno ed esterno, e si sta progressivamente allargando. Non si sa cosa ci sia e cosa accada all’interno della zona, soprannominata Area X; ma si sa che, di tutte le squadre inviate ad esplorarla per conto di una missione militare segreta, soltanto un uomo ha fatto ritorno, in circostanze oscure.
Il Becco è una testata registrata come quotidiano online, iscritto al Registro della Stampa presso il Tribunale di Firenze in data 21/05/2013 (numero di registro 5921).