Film della settimana

Film della settimana

Ogni settimana - circa - recensiamo per voi una novità cinematografica uscita nelle sale. Ogni tanto ci permettiamo di ricordare qualche pellicola del passato o altri film a cui teniamo particolarmente.

Immagine liberamente tratta da pixabay.com

Siamo a Los Angeles in un prossimo futuro (anche se in realtà è Shanghai).

Theodore (Joacquin Phoenix) lavora come impiegato. Scrive lettere d’amore via internet per clienti incapaci di comunicare con il/la partner. Un impiego davvero inusuale, grottesco, ma in via di sviluppo. Non riesce però a vivere la sua vita perché ha in corso un doloroso divorzio con la moglie Catherine (Rooney Mara).

Giovedì, 06 Marzo 2014 00:00

Italia e Oscar, una storia che parte da lontano

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Molti non lo sanno, ma l’Italia è il Paese che ha avuto più premi agli Oscar come miglior film straniero: ben 14. Anche se a livello di nomination la Francia ci batte: 36 contro le 28 italiane. Ma si sa quello che conta sono i premi e i cugini di Oltralpe ne hanno ricevuti 12.

Tutti sanno che l’Italia ha insegnato a fare cinema: infatti dal 1948 in poi il Belpaese ha inanellato una serie di 5 vittorie consecutive. Due volte Vittorio De Sica con “Sciuscià” e “Ladri di biciclette”,poi la coproduzione italo-francese “Le mura di Malapaga” ( di R. Clemont) e poi la doppietta di Fellini con “La strada” e “Le notti di Cabiria”.

Poi gli americani ci hanno (volutamente?) stoppato perché la nostra qualità anche negli anni ’60 era garantita. 

Si sa gli americani erano patiti di questi due registi e non amavano particolarmente il toscanaccio Monicelli o il geometrico Michelangelo Antonioni.

Dopo una decina d’anni,il 1964 è l’anno del riscatto: esce “8 e 1/2” e Fellini ci riporta agli antichi fasti che proseguono anche l’anno successivo con Vittorio De Sica con “Ieri,oggi e domani”. 

Una macchina da guerra cinematografica. Potente. Capace di travolgere qualsiasi aspettativa e pregiudizio.

La struttura di un blockbuster, strumentalmente usata per stupire, con un coraggio narrativo che rifugge tanto gli stereotipi quando il cinema ricercato.

Bong Joon-ho raggiunge la perfezione con una regia particolarmente ispirata. Complicato riuscire a non trasmettere minima monotonia rispetto a una storia rinchiusa tra i vagoni di un treno.

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