Film della settimana

Film della settimana

Ogni settimana - circa - recensiamo per voi una novità cinematografica uscita nelle sale. Ogni tanto ci permettiamo di ricordare qualche pellicola del passato o altri film a cui teniamo particolarmente.

Immagine liberamente tratta da pixabay.com

Sabato, 01 Febbraio 2014 00:00

Hannah Arendt secondo Margarethe Von trotta

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Un film intenso, quello di Margarethe Von Trotta, l’acclamata regista tedesca di Rosenstrasse. Il titolo è semplicemente “Hannah Arendt”, perché in effetti sono la filosofa e la donna che emergono pienamente durante tutta la narrazione del film.

La pellicola ripercorre soprattutto la stesura del famoso testo della Arendt, “La banalità del male”, ma senza trascurare l’interiorità della personalità della filosofa e l’intimità dei suoi rapporti interpersonali, con una telecamera che indugia insistentemente sui primi piani dell’eccellente protagonista, l’attrice Barbara Sukova, capace di rendere la lucida freddezza dell’intelligenza di Hannah, senza perderne però i tratti di umana fragilità.

Venerdì, 24 Gennaio 2014 00:00

The Counselor, un McCarthy troppo compiaciuto

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Il sesso aumenta il numero di spettatori, si sa. Viene percepito come elemento di provocazione anche sul grande schermo, nonostante appaia abbastanza anacronistico con la diffusione del web tra le nuove generazioni. Quindi rimane l'interrogativo sul perché di tanta ostentazione. Alla fine della pellicola ci si arriva: c'è un autocompiacimento ai limiti dell'insopportabile di Cormac McCarthy, consacrato dal grande pubblico come genio dopo Non è un paese per vecchi (tratto dal suo romanzo) e qui alla sua seconda sceneggiatura, dopo una prima esperienza nel lontano 1996.

Dialoghi che saltano fuori senza motivo, aspetti narrativi dati per scontato senza valide motivazioni, attori capaci che si scontrano senza amalgamarsi, un ritmo incapace di decidersi tra la tensione narrativa (mai ottenuta) e il dramma esistenziale degli uomini (senza raggiungere mai un livello di riflessione innovativo o quantomeno originale).

Spesso si rasenta la noia, senza addormentarsi ma interrogarsi sul senso di passare due ore davanti a questo film, uno spreco di regia e di recitazione.

Quando ci si vuole celebrare si rischia di fare un disastro ed è effettivamente quasi impossibile salvare la storia con un buon Ridley Scott e stelle holywodiane in ottima forma. Sfigura solo Michael Fassbender. Glaciale e splendida Cameron Diaz, che però non fa dell'età un punto di forza e appare invecchiata. Brillante e piacevole Javier Bardem, a causa della storia inutile Penelope Cruz. Il ricordo migliore lo lascia Brad Pitt, una comparsa che in più riprese risolleva lo spettatore (senza però sfuggire dalla discutibile sceneggiatura, che non rende ben chiaro il perché della storia).

Ci fosse qualcosa di realmente innovativo, non importerebbe l'assenza di un senso specifico. Il fascino della lentezza, l'indeterminazione del messaggio, un semplice quadro cinico della realtà (attraverso tonalità surreali): c'era già Non è un paese per vecchi.

Ingiustificate le pretese che stanno dietro a questa operazione cinematografica. Un peccato. Commercialmente è uno stile che paga, perchè la provocazione estetica è meno impegnativa di quella sostanziale.

Il nichilismo è un'altra cosa, non è il vuoto ridondante.

[Voto 5 su 10]

[The Counselor, USA, Gran Bretagna 2013, thriller, durata 111', regia di Ridley Scott]

Immagine tratta da www.comingsoon.it

Giovedì, 16 Gennaio 2014 00:00

Il capitale umano: il Virzì che non ti aspetti

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L'adattamento di un romanzo noir ambientato nel Connecticut poteva sembrare una sfida troppo ambiziosa per Paolo Virzì, che negli anni ci ha abituato a ritratti intimistici e familiari dell'Italia provinciale. 

Il capitale umano si rivela invece, a sorpresa, il suo film più maturo e potente, ottimamente scritto, girato e interpretato.

Un cameriere da catering viene travolto da un SUV mentre torna a casa in bicicletta a notte fonda e viene lasciato agonizzante sul ciglio della strada.  Questo evento drammatico, in un lento affiorare di indizi e dettagli, andrà a incidere sulla vita di due famiglie di diversa estrazione sociale: gli Ossola e i Bernaschi.

Quasi parallelamente, la narrazione di Virzì si dipana in tre capitoli, dedicati ai tre personaggi principali, Dino, Carla e Valeria, e solo nel quarto e ultimo capitolo la trama è completamente spiegata, in un epilogo che non può lasciare indifferente lo spettatore.

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