Ma si difende anche da sola, attraverso il Consiglio di Sicurezza dei Paesi del Golfo, organismo che incorpora anche gli altri ricchi sultanati di Kuwait, Oman, Qatar, Bahrain, Emirati Arabi Uniti. Un blocco militare, ma soprattutto economico, che condiziona molte delle scelte planetarie, dal prezzo dell'energia al destino di molte aziende tramite il rubinetto economico dei fondi sovrani sotto il loro controllo. Per questo, benché le condizioni dei diritti civili, delle donne in primis siano nello stesso stato dell'Iran, o peggio, non destano lo stesso sdegno che governi, movimenti di opinione e media riservano alla Repubblica Islamica.
Il principale avversario, interno al mondo arabo sunnita, sono sempre stati i governi laici e progressisti ma soprattutto repubblicani (dall'Egitto di Nasser, all'Algeria, Libia, Sud Yemen, Siria, Iraq, OLP Palestinese, Tunisia ... ) e ne hanno da sempre combattuto l'esistenza tramite ritorsioni economiche e sostegno a tutti i gruppi integralisti che gli attaccavano.
Nel mondo islamico lo storico nemico sono gli sciiti, corrente scissionista dell'Islam, principale paese di religione sciita è l'Iran ma a maggioranza sciita sono molti stati del Golfo, dall'Iraq al Bahrain e forti movimenti sciiti esistono in Yemen, Libano, Siria e sono presenti in tutti i paesi dell'area dalla Turchia al Pakistan, un Iran non ghettizzato, non più "asse del male", può significare che queste comunità non si possano più reprimere o bombardare impunemente.
Ricordiamo che la "primavera" della popolazione sciita del Bahrain è stata soffocata dai carri armati sauditi e del Consiglio del Golfo nel marzo 2011 e che la popolazione sciita del nord dello Yemen che ha cacciato il presidente filo saudita è bombardata dal marzo del 2015 dal Consiglio e sottoposta a blocco navale dalla coalizione a cui si sono aggiunti l'Egitto del generale golpista Al Sisi, i regni di Giordania e Marocco, il Sudan del dittatore integralista Al Bashir e pure il Pakistan, potenza nucleare effettiva.
Infine per combattere il consolidamento sciita nell'Iraq dopo il ritiro delle truppe occidentali che hanno abbattuto il vecchio nemico dei sultani Saddam Hussein, per abbattere il governo siriano di Al Assad di religione sciita e contrastare in Libano il movimento sciita Hezbollah, [quello che ha sconfitto militarmente prima l'occupazione israeliana del sud del paese (1985 - 2000) e respinto l'ultimo attacco delle truppe di Tel Aviv del luglio 2006] ha sostenuto, finanziato, armato le milizie sunnite di Al Bhagdadi, il Califfo dell'ISIS che hanno preso il controllo di vasta parte di Siria ed Iraq, con tutti i massacri che ne conseguono.
Diventato non più controllabile il Califfato Islamico è ora un problema per il compiacente, e complice, mondo occidentale che dopo il terrorismo qaedista vede dilagare il marchio ISIS contro di loro, non solo nella Libia diventata incontrollata dopo che la NATO ha contribuito alla caduta dell'altro vecchio nemico di Israele e sauditi, Mohammar Gheddafi, ma in Tunisia, Egitto e nelle proprie città.
Da parte dell'ONU si sostiene l'accordo per controbilanciare uno strapotere dei due pesanti comprimari assenti e contrari alle trattative,
- Arabia Saudita con la sua politica di aggressione fondamentalista che ha pesantemente coinvolto la stessa ONU, colpita in Iraq dai gruppi qaedisti sunniti di Al Zharkawi, l'attentato distrusse la sede ONU e causò la morte dell'incaricato Sergio Viera de Mello, funzionari e dipendenti.
- Israele che nella guerra siriana contro il Califfato Islamico ha operato, bombardando basi, convogli e istallazioni militari del governo siriano, "Potevano essere controllate da Hezbollah" e ucciso comandanti Hezbollah e un generale iraniano in visita presso le truppe governative.
C'è terrorismo e terrorismo!!
Chi opererà per consolidare accordo e chi, opererà per sabotarlo non è difficile da individuare.