Al grido di “Liberi tutti”, il movimento portoghese che sta affrontando un altro autunno di lotta, mostra come sia possibile dimostrare la propria vicinanza e il proprio sostegno a tutti coloro che si oppongono alle politiche d’austerity, politiche che stanno attraversando tutta Europa. Un esempio, insomma, di come si possano oltrepassare, davvero, tutte le frontiere economiche, culturali e sociali, barriere che rischiano di ricostruirsi definitivamente.
L’azione di solidarietà si inserisce, di certo, entro tutto l’autunno di proteste che in Italia e in Portogallo sta continuando ad andare avanti. Anche a Lisbona, il 19 ottobre sfila il principale sindacato del paese, la CGPT, che promette di proseguire la lotta durante i prossimi mesi. Il primo di novembre è stata convocata un’altra manifestazione di fronte al parlamento per opporsi alla nuova proposta di legge finanziaria, che prevede ulteriori tagli alle pensioni e agli stipendi dei dipendenti pubblici. Anche in Portogallo le forze di opposizione alle politiche neoliberiste si appellano alla Costituzione, dal momento che più di una volta le misure finanziarie imposte dalla Troika sono state dichiarate anticostituzionali.
Sempre lo scorso sabato alcuni collettivi occupano il porto della capitale, bloccando una delle principali vie di comunicazione internazionale del paese. Insomma, quello che si sta sviluppando in questi mesi diviene un chiaro segnale di come in Europa sia necessario cambiare rotta; sembra, quindi, che la solidarietà, sottesa tra tutti i movimenti e tutte le organizzazioni che stanno lottando per la dignità del lavoro e per restituire un futuro alle nuove generazioni, stia diventando la vera nuova forza del vecchio continente.