Sempre caldo il fronte nordcoreano - riacceso dalle bellicose dichiarazioni circa “l'affondamento in un solo colpo” del gruppo navale USA Carl Vinson - con le forze navali giapponesi impegnate in esercitazioni (non le prime, altre ci furono a fine marzo) con le corazzate statunitensi. Per la precisione i mezzi impegnati con la flotta nordamericana sono i cacciatorpedinieri Ashigara e Samidare.
“Siamo totalmente d'accordo nel cercare di fare in modo che la Corea del Nord, che continua i propri atti provocatori, si controlli” ha detto Abe al termine di un colloquio telefonico con Trump avvenuto lo scorso lunedì.

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Domenica, 26 Febbraio 2017 00:00

Pillole dal Giappone #174 – Nei guai Akie Abe

Il dialogo per un accordo commerciale bilaterale tra Stati Uniti e Giappone dovrebbe partire in aprile secondo quanto affermato dal vicepremier nonché ministro delle Finanze nipponico Taro Aso. “Vogliamo iniziare un dialogo sulla totalità dei temi, quindi anche su investimenti in infrastrutture, energia e commercio” ha detto Aso. L'accordo bilaterale si rende necessario, secondo l'esecutivo di Tokyo, dopo che - in uno dei suoi primi atti da massimo rappresentante degli Stati Uniti - Donald Trump ha firmato il decreto certificante la morte del trattato commerciale per l'area del Pacifico (TPP la sua sigla in inglese) sul quale il governo nipponico si era fortemente impegnato sul fronte politico e diplomatico.

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“Siamo impegnati nella difesa del Giappone”, con queste chiare parole il Presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha sgombrato il campo, almeno per adesso, circa un possibile disimpegno di truppe a stelle e strisce dall'Arcipelago. “L'alleanza Stati Uniti-Giappone è la pietra angolare della pace e della stabilità nella regione del Pacifico. E' importante per entrambe le nazioni che si continui ad investire con forza nell'alleanza al fine di accrescere la nostra difesa” ha infatti affermato Trump il 10 febbraio durante la conferenza stampa congiunta in occasione della visita del premier Abe negli USA.
Per parte sua Abe, oltre ad un profluvio di frasi di circostanza, ha confermato che la ricollocazione della base di Ginowan ad Henoko è “l'unica soluzione”.
Dopo il rischio di una collisione tra due velivoli, uno statunitense e l'altro cinese, che ha costretto il Presidente statunitense ad una telefonata con l'omologo cinese Xi volta ad abbassare la tensione (Xi ha apprezzato l'affermazione della politica di “una Cina” da parte degli States), durante la visita del premier edochiano a Washington si è voluto togliere ogni dubbio sul coinvolgimento, che proseguirà, degli Stati Uniti nelle vicende che interessano il Mar Cinese Meridionale.

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Anche se non è da escludersi un futuro aumento delle spese militari nipponiche connesse alla presenza nordamericana nel Sol Levante (eventualità per ora respinta da Mattis) appare oramai chiaro che le ultime speranze riposte dal Governatore di Okinawa Takeshi Onaga affinché si bloccasse la ricollocazione della base di Ginowan a Nago sono del tutto sfumate.
Lo spostamento “è l'unica soluzione” ha infatti affermato il Segretario alla Difesa a stelle strisce nella sua visita a Tokyo. Stesse identiche parole sono arrivate da Shinzo Abe durante una riunione di maggioranza tenutasi il sei febbraio.
Onaga aveva provato a premere, l'ultima volta lo scorso 31 gennaio durante una visita negli States, nella quale aveva incontrato 12 parlamentari statunitensi, affinché si aprisse lo spiraglio di un ripensamento.

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Nuova discesa dello yen (117,89 yen per un dollaro) lo scorso martedì. La Banca del Giappone ha anche confermato i tassi sui titoli di Stato (0,1% per i titoli a breve termine ed intorno allo zero per i decennali). La politica monetaria volta a contrastare la deflazione si è sposata con il mega bilancio di previsione per il 2017 (97.450 miliardi di yen) licenziato dal governo lo scorso giovedì. Il bilancio sarà approvato dalla sessione ordinaria della Dieta convocata in gennaio (l'anno fiscale comincia e termina in marzo nel Sol Levante).

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Dalle ore 12 del 12 dicembre l'undicesima Unità delle Forze di Autodifesa terrestri nipponiche dispiegata in Sudan del Sud ha ufficialmente iniziato le proprie attività nel Paese sotto l'ombrello delle nuove regole d'ingaggio che consentono, tra le altre cose, operazioni di recupero di ostaggi.
Il Sudan del Sud, dilaniato da una guerra civile tutt'altro che interrotta sarebbe in una situazione, almeno intorno la capitale Juba presso la quale sono schierate le truppe nipponiche, “relativamente stabile” secondo quanto dichiarato dalla ministra della Difesa, Tomomi Inada, in conferenza stampa.
Di tutt'altro avviso Kazuo Shii, secondo il quale “stante l'attuale situazione le truppe delle FA potrebbero trovarsi ad ingaggiare combattimenti con soldati dell'esercito governativo del Sudan del Sud. E' inaccettabile che il primo ministro non abbia alcuna comprensione rispetto al verificarsi di questa possibilità” ha affermato il leader dei comunisti nella propria replica al premier Abe durante il question time.

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La Governatrice di Tokyo Yuriko Koike ha stabilito, lo scorso 25 novembre, sanzioni pecuniarie per 18 dipendenti della Prefettura Metropolitana coinvolti nello scandalo riguardante il sito di Toyosu per non aver vigilato sull'inquinamento dei suoli nell'area che dovrà ospitare il mercato di Tsukiji. Dal periodico comunista Akahata si apprende invece che il Presidente della Commissione incaricata di deliberare sullo spostamento del mercato, Ikki Yamazaki del PLD, avrebbe ricevuto donazioni politiche da tre aziende che si sono aggiudicate appalti per i lavori di trasferimento dell'importante struttura. I finanziamenti, erogati tra il 2010 ed il 2015, ammonterebbero a 2.170.000 yen.

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Cattive notizie per i fautori nipponici del trattato di libero commercio per l'area del Pacifico (TPP la sua sigla in inglese) arrivano da oltreoceano. Nella prima dichiarazione programmatica dall'otto novembre, affidata ad un video, l'unico chiaro obiettivo espresso dal Presidente eletto degli Stati Uniti Donald Trump è stato il ritiro degli USA dal TPP.

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