Il clima di incertezza e di paura che serpeggia tra i consumatori danneggia i pescatori della zona. “Molti si rifiuterebbero nuovamente di consumare il pesce preso qui qualora vi fossero dei rilasci di acqua” secondo il pescatore di Iwaki Fumio Haga.
Allo stato attuale soltanto la metà dei mille pescatori della Prefettura escono in mare ed in media non più di due volte a settimana a causa del forte calo della domanda. Il pescato passa per un rigido sistemo di controllo effettuato presso il porto di Onohama. Dopo i test, fino ad ora superati da 100 specie diverse (erano tre quando nel 2012 iniziò l'esperimento), viene apposto un bollino che li dichiara sicuri e pronti alla vendita. Nonostante il livello di cesio approvato sia oltre la metà di quello consentito negli Stati Uniti ed in Unione Europea la quantità del pescato sottocosto si attesta ad appena l'otto per cento rispetto al pre-catastrofe mentre raggiunge la metà quella in acque più profonde.
“Un rilascio di acqua contaminata effettuato unicamente sulla base della sicurezza scientifica e che non tenga conto delle preoccupazioni dell'opinione pubblica non può essere tollerato in una società democratica” ha sostenuto Naoya Sekiya dell'Università di Tokyo.
La questione più spinosa rimane quella dell'acqua che giornalmente continua a fluire all'interno dell'impianto per via sotterranea e che ha spinto TEPCO ad elaborare un circuito costituito da un liquido congelante che impedisce a parte dell'acqua di entrare in contatto con i resti dell'impianto. Secondo un tavolo consultivo del governo TEPCO dovrebbe diluire 50 volte l'acqua per poi rilasciarne 400 tonnellate al giorno, un procedimento che richiederebbe per essere completato circa dieci anni. Altri esperti suggeriscono invesce il trasferimento delle vasche in un sito di stoccaggio dal quale iniziare il rilascio soltanto a partire dal 2023 quanto circa la metà del trizio presente dovrebbe decadere naturalmente.
A Fukui, frattanto, il Governatore della Prefettura, Issei Nishikawa, lo scorso lunedì ha dato il proprio via libera alla riattivazione dei reattori 3 e 4 della centrale della KEPCO di Oi. Sulla ripresa delle attività della centrale è ancora pendente un ricorso presso la Corte Distrettuale di Fukui. La decisione è stata definita inaccettabile dal Capo della Segreteria del Partito Comunista Akira Koike il quale ha sottolineato come nessuno dei comuni dell'area ha ancora completato un proprio piano di evacuazione.
Nel contempo scenari tremendi vengono prospettati da un report governativo che ha stimato in 2.050.000 le abitazioni provvisorie che occorrerebbe costruire e montare nel caso un terremoto di magnitudo 9.0 colpisse (sviluppandosi dalla Fossa di Nankai) la costa pacifica delle isole Honshu e Kiushu. Secondo il rapporto sarebbero 6.840.000 le abitazioni che finirebbero distrutte parzialmente o totalmente.
Potrebbero invece essere oltre tre milioni le abitazioni da ricostruire in caso di terremoto analogo nella Prefettura di Tokyo. Il rapporto suggerisce una serie di misure utili a predisporre in tempo strumenti logistici e giuridici utili all'acquisizione di terreni e materiali in un eventuale postcatastrofe.
In ambito militare il 28 novembre la Marina degli Stati Uniti ha annunciato l'ulteriore dispiegamento di propri mezzi aerei presso la base di Atsurgi. Il trasferimento dovrebbe terminare, per un totale di sessanta velivoli, entro maggio 2018. Il rafforzamento della presenza statunitense, contestatissimo dai residenti nell'area a causa dei rumori e dell'inquinamento, si inquadra nel processo di pressione militare attuato da USA e Giappone verso la Corea del Nord.
Proprio la Corea del Nord nelle stesse ore, a causa di alcuni segnali radio, aveva lasciato supporre alle autorità giapponesi la preparazione di un nuovo un nuovo test missilistico. La conferma del lancio è giunta dal Portavoce del Pentagono Robert Manning secondo il quale il missile (un intercontinentale Hwasong-15 stando a quanto dichiarato dai nordcoreani), è partito da Sain Ni, a nord di Pyongyang, ed ha percorso circa 1.0000 chilometri prima di schiantarsi nel Mar del Giappone in ZEE di Tokyo ed a circa 200 miglia nautiche dalla costa. Il missile non avrebbe rappresentato una minaccia per gli USA secondo il Comando per la Difesa Aerospaziale mentre per la Corea del Nord questo tipo di missili sono in grado di colpire gli Stati Uniti continentali ed il percorso del razzo (che ha raggiunto i 4.445 chilometri di altitudine) sarebbe stato studiato per “non causare conseguenze negative sulle nazioni vicine”. “Siamo preparati a difendere noi ed i nostri alleati da ogni attacco o provocazione” ha concluso Manning.
Al test, effettuato alle 3,18 ora di Tokyo, è seguita poche ore dopo la dichiarazione del premier Abe il quale ha chiesto la convocazione di una riunione straordinaria del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite per un atto che “va contro la volontà unanime della comunità internazionale”. Abe ha avuto un colloquio telefonico con il Presidente Trump il giorno seguente ed i due hanno concordato un “aumento della pressione” verso la RPDC anche se stante l'attuale livello di sanzioni è difficile immaginare quali altre pressioni possano essere esercitate.
Puntuale la condanna dei maggiori Paesi del mondo a partire dai sempre più infastiditi cinesi che con il Portavoce degli Esteri Geng Shuang hanno nuovamente invitato la Corea del Nord ad attenersi alle risoluzioni del Consiglio di Sicurezza. Riguardo ad ulteriori nuove sanzioni da parte della Repubblica Popolare verso il Paese confinante Geng ha ribadito che “la Cina applica sempre pienamente, accuratamente, seriamente e fedelmente le risoluzioni del Consiglio di Sicurezza relative alla RPDC adempiendo ai propri obblighi internazionali”.
Condanna anche dalla Russia che ha però tenuto a precisare che “oggi sullo sfondo di una costante attività militare degli Stati Uniti e dei suoi alleati nella regione prossima alla Penisola coreana è particolarmente importante che le parti coinvolte non si provochino a vicenda […]. Esortiamo la Corea del Nord ad interrompere i suoi test missilistici e nucleari ed invitiamo anche gli Stati Uniti e la Repubblica di Corea ad astenersi dal tenere, come annunciato, esercitazioni aeronautiche non programmate” il tutto per “non aggravare una situazione già esplosiva” si legge nel comunicato degli Esteri di Mosca.
“Il Segretario Generale esorta la Corea del Nord a desistere dal compiere ulteriori atti destabilizzanti e ribadisce il proprio impegno a lavorare con tutte le parti al fine di ridurre le tensioni” ha affermato Stéphane Dujarric, Portavoce del Segretario ONU Antonio Guterres.
“La situazione nella Penisola coreana si sta aggravando a causa degli Stati Uniti i quali aumentano il rischio di guerra nel Nordest dell'Asia” per l'agenzia di stampa nordcoreana KCNA la quale parlando del premier nipponico afferma che “il primo ministro Abe e le figure chiave del mondo politico sono entusiaste nell'alimentare l'atmosfera di guerra all'interno del Giappone e con gli occhi iniettati di sangue lavorano per ottenere il sostegno internazionale per sanzioni contro la RPDC”.
“Il regime nordcoreano non commetta errori o sarà completamente distrutto” ha dichiarato mercoledì l'ambasciatrice statunitense all'ONU Nikki Haley per la quale “non siamo noi a cercare la guerra”.
“I parametri indicano che se il missile avesse percorso una traiettoria standard avrebbe avuto un raggio superiore a 13.000 chilometri” ha dichiarato in sede di Consiglio di Sicurezza (convocato proprio il 29 novembre) Jeffrey Feltman, sottosegretario alla Segreteria Generale ONU.
Richiesto con forza dagli USA il blocco, da parte cinese, delle esportazioni di petrolio verso la RPDC mentre i rappresentanti di Russia e Cina, Vassily Nebenzia e Wu Haitao, hanno sottolineato, in particolare lo ha fatto il diplomatico russo, che le manovre militari condotte dagli Stati Uniti nella regione hanno dato un loro contributo al mantenimento dello stato di tensione intorno alla Penisola.
La posizione di Russia e Cina trova sostanzialmente favorevole il Partito Comunista Giapponese che con il suo Presidente Shii si è appellato a “tutte le nazioni coinvolte affinché si trattengano dal compiere azioni militari che potrebbero far crescere la tensione. E' imperativo che tanto gli Stati Uniti quanto la Corea del Nord inizino un dialogo bilaterale”. Per “sanzioni che siano realmente effettive” si è pronunciato Akira Nagatsuma del Partito Costituzionale Democratico.
In economia potrebbe rafforzarsi in Cina la presenza del gruppo finanziario nipponico Mitsubishi UFJ Financial Group il quale dovrebbe avviare a breve una cooperazione con le banche regionali della Repubblica Popolare. Al fine di “fornire servizi finanziari quanto più diversificati abbiamo bisogno di banche partner in Cina” ha affermato Eiichi Yoshikawa, dirigente del gruppo.
Novità per il gruppo Dentsu che ha annunciato lo scorso mercoledì il pagamento di 2,4 miliardi di yen di straordinari. In precedenza la società si era rifiutata di riconoscere un certo numero di ore di straordinario dichiarando che si trattava di tempo destinato dai lavoratori al loro “auto-miglioramento”. Nel 2015 una lavoratrice del colosso operante nel settore pubblicitario, Matsuri Takahashi di appena 24 anni, si era suicidata a causa del superlavoro.
Il 28 novembre, frattanto, è stato reso noto il report annuale dell'OCSE sulla crescita. Secondo la stima dell'organizzazione guidata dal messicano Angel Gurria la crescita prevista per il Sol Levante quest'anno è dell'1,5% (leggermente più bassa di quanto stimato in settembre) mentre sarà dell'1,2% nel 2018 e dell'1% nel 2019.
In politica uno scossone si sta registrando tra i liberal-democratici di Kishiwada (Prefettura di Osaka). Takashi Hida, responsabile organizzazione della locale sezione ha convocato una conferenza stampa per rivelare che alle elezioni comunali del 2013 venne da lui creato un fondo nero (da 2 milioni di yen, circa 18.000 dollari) volto ad ottenere il sostegno del partito per un candidato sindaco. Il denaro sarebbe poi stato consegnato a Noboru Kamitami, all'epoca dirigente locale del PLD ed oggi deputato. Il candidato, poi eletto, Yoshinori Shigi ha ammesso di aver consegnato del denaro a Hida affinché lo consegnasse a Kamitani. Nega tutto il parlamentare coinvolto che annuncia querele.
Un'ulteriore vicenda dai contorni poco chiari sta coinvolgendo un altro parlamentare liberal-democratico. L'associazione Nishinomiya Shogaisha Koyo Shien Center Kyokai (una organizzazione non a scopo di lucro che si occupa di disabili) ha ammesso lo scorso sabato, per mezzo del suo presidente Atsushi Terashita, di aver donato nel 2013 20 milioni al deputato Hiroyuki Sonoda. Della donazione non vi è però registrazione. “Ho consegnato i soldi direttamente a Sonoda quando lo incontravo nel suo ufficio a Tokyo o in altri luoghi dal 2013. Gli importi variavano dai 2 milioni ai 3 milioni di yen ogni volta” ha dichiarato Terashita in una conferenza stampa convocata ad hoc.
Sullo scandalo di Moritomo Gakuen lo scorso 27 novembre Mitsuru Ota, Direttore Generale del Ministero delle Finanze ha ammesso l'esistenza di una registrazione che confermerebbe la trattativa per la vendita, sulla base di 130 milioni di yen, del terreno pubblico poi acquisito dall'operatore scolastico per edificarvi un asilo. Ota conferma che si è menzionata quella cifra ma nega che quella fosse la base di prezzo proposta dal Ministero (anche se poi, casualmente, il lotto venne venduto per una cifra simile e corrispondente a circa il 14% del valore di mercato del terreno).
“Il prezzo è venuto dal Ministero” ha controbattuto Tomoko Abe del Partito Costituzionale Democratico. Lo scorso marzo Nobuhisa Sagawa, predecessore di Ota aveva negato che la cifra fosse emersa da funzionari del Ministero delle Finanze. Ota è stato nuovamente ascoltato dal parlamento il 30 novembre ed ha spiegato che a determinare la quantità di rifiuti presenti sul sito, la cui rimozione sarebbe poi stata la causa del maxisconto (da 800 milioni di yen) operato dallo Stato nella vendita, sono stati il Ministero e l'Ufficio per l'Aviazione Civile del Giappone Occidentale dopo vari sondaggi del terreno e “sulla base di studi condotti in passato”.
In politica estera potrebbe rafforzarsi con un Visiting Forces Agreement (VFA) la cooperazione militare nippo-britannica. I ministri di Esteri e Difesa dei due Paesi potrebbero negoziare la possibilità di esercitazioni congiunte così come lo sviluppo di tecnologie missilistiche comuni il prossimo 14 dicembre quando si terrà a Londra un summit avente per l'appunto la formula 2+2.
Una mossa “per contenere Cina ed RPDC” per l'agenzia di stampa nordcoreana KCNA la quale ha segnalato inoltre come le importazioni nipponiche di materiale bellico siano oggi maggiori di 2,6 volte rispetto a cinque anni fa.
Sempre nell'ambito della politica internazione lo scorso venerdì il Presidente del Nuovo Koimeito, Natsuo Yamaguchi, ha incontrato il Presidente cinese Xi a Pechino invitandolo ad effettuare una visita in Giappone il prossimo anno.
In chiusura è stato annunciato lo scorso venerdì dal premier che l'ascesa al trono imperiale di Naruhito avverrà il primo maggio 2019. La decisione è stata presa dulla base delle indicazioni provenienti dal Consiglio della Casa Imperiale presieduto dallo stesso premier. Il decreto contenente la tempistica dovrebbe essere emanato dal governo il prossimo otto dicembre.
(con informazioni di Japan Press Weekly 22 – 28 nov. 2017; un.org; oecd.org; mid.ru; fmprc.gov.cn; defense.gov; japan.kantei.go.jp; kcna.kp; asahi.com; the-japan-news.com; mainichi.jp)