Chi ha soldi da spendere verso il privato (con quello “sociale” in gran spolvero), chi non ne ha si accontenti di quello che passa il convento del pubblico. Anche la sanità toscana, per anni fiore all’occhiello dei sostenitori del servizio pubblico universalistico contrapposto al modello sussidiaristico lombardo-veneto — con parità di efficienza – ha cambiato verso. Così la pensano tutti i gruppi di opposizione nel nuovo Consiglio regionale, pronti a sottoscrivere all’inizio dell’estate i quesiti presentati dal Comitato per la sanità pubblica, per un referendum abrogativo della legge di riordino del sistema sanitario toscano.
Dalla sanità pubblica alla salute individuale: la proliferazione dello stile di vita salutare
Michelle Obama che illustra il suo modo “green” e “light” di fare la pasta con la pentola a pressione, Ségolène Royal che critica la nutella per essere fatta con l’olio di palma. Son solo due esempi recenti di come l’alimentazione sia diventata un questione politica di primaria importanza. Se da una parte si affermano anche sul livello del decision-making questioni macroeconomiche e geopolitiche di vasta portata che attengono all’impatto degli OGM, al ruolo delle multinazionali del cibo, alla sostenibilità del sistema dell’industria alimentare, passando per il cibo biologico e per il commercio equo e solidale, dall’altra parte molto spesso la governance del cibo attiene molto più ai problemi individuali della “corretta” alimentazione, del mangiare in maniera sana ed equilibrata evitando calorie e grassi piuttosto che a quelli collettivi e sistemici.
Pronunciamento storico della Commissione Europea: dopo il parere favorevole dell’Agenzia Europea del Farmaco, anche questo organo ha dato il via libera alla somministrazione senza ricetta, in farmacia, della pillola di cinque giorni dopo. In tutti i paesi europei si potrà accedere a questo farmaco contraccettivo d’emergenza direttamente. In tutti i paesi meno uno. Vediamo se indoviniamo quale.
Di Joachim Langeneck e Lucien Lenoir
Ha avuto di recente vasta circolazione su internet, partendo dal blog di Beppe Grillo - e dalla sua pagina facebook, dove il link era introdotto dalla foto ‘a effetto’ di un cadavere deturpato in bianco e nero - foto, vale la pena di aggiungere, non riconducibile alla corrente epidemia di Ebola, ma alla guerra civile nell’allora Rhodesia - un comunicato a firma M5S che sembra esemplificare le peggiori forme di disinformazione e allarmismo osservate in questi giorni attorno, appunto, all’epidemia di Ebola in corso in alcuni stati africani. Questo comunicato mostra da un lato una forte approssimatezza, dall’altro una chiara incomprensione (non si capisce se reale o artefatta) della situazione, che necessitano una risposta. Crediamo che la maniera migliore per correggere le numerose inesattezze sia un commento puntuale al testo in questione:
Per Alfredo Zuppiroli, cardiologo affermato, si avvicinano i 40 anni dalla laurea in medicina. In questi decenni si sono susseguite una serie di conferme professionali importanti e il nome è noto non solo a Firenze. Da poco è stato pubblicato il suo primo libro, che risponde ad un’esigenza personale, una riflessione sulla medicina a partire dalla propria esperienza.
L'Italia non è un paese noto nel mondo per la qualità dell'informazione, anche per quanto riguarda l'ambito scientifico. Ogni dibatto sulle questioni etiche, a livello diffuso, degenera spesso in un confronto tra fedi diverse, che si scontrano attraverso formule di propaganda.
Il «Comitato nazionale per la bioetica» è una delle realtà meno ascoltate, nonostante dal marzo del 1990 svolga funzioni di consulenza e informazione per Governo e Parlamento. Recentemente il CNB ha diffuso un breve documento, per evidenziare la correlazione tra gli stili di vita degli individui e il diritto alla salute riconosciuto dalla Costituzione italiana.
Storia di ordinaria e straordinaria resistenza: le lavoratrici della residenza per gli anziani non autosufficienti S. Tecla ESTE (PD) lottano, schiacciate tra politicanti, sindacati complici e potere temporale della chiesa.
Sembra una storia come tante in questo periodo di “crisi“, anzi ci vengono a noia e passano quasi in secondo piano le mille più vertenze per non rimanere senza lavoro, senza un reddito dignitoso, che viaggiano sui media.
“Sono anni che ci prendono in giro, oggi tocca a noi”.
Per chi passava in quel di Firenze domenica 1 dicembre, c’era uno spettacolo poco comune da godersi. Un sindaco, un vigile del fuoco, un cardinale, una cardinale (un cardinale donna), barellieri, carrettieri (per portare i pazienti in carriola), medici e infermieri. In piazza Gavinana si è inaugurato così il presidio sanitario del quartiere 3, rimasto completamente privo di servizi sanitari pubblici. Il Comitato 21 marzo ha scelto un modo provocatorio e goliardico per denunciare una situazione drammatica, che preannuncia un possibile epilogo del servizio sanitario nazionale, sotto attacco e minacciato da continui tagli (nazionali come locali).
Ancora non era mai stato così freddo a Firenze. Tra il vento che fa scivolare due anziani e la minaccia di pioggia, il maltempo non aiuta il presidio davanti all’azienda ospedaliero-universitaria di Careggi. Intorno alle 11.00 inizia l’allestimento della mostra, con i cartelloni e le foto dedicate al servizio sanitario italiano, con i tagli che colpiscono migliaia di italiani. Ormai da tempo va avanti un progressivo svuotamento dei servizi pubblici, in una prospettiva ovviamente sempre più a favore del privato.
I dati, che sono girati senza clamore per i principali giornali italiani, dimostrano che a causa della crisi sempre più persone decidono di risparmiare anche sulle cure, a partire dai denti per arrivare alle analisi.
Secondo me vivono in un altro mondo, gli amministratori di questa città: sono alieni.
Nello stesso giorno in cui l’assessore alla sanità regionale Marroni (con un tot di demagogia) invita i cittadini a donare il sangue prima di andare in vacanza “perché la malattia non conosce ferie” scopro per caso su un modulo della Azienda sanitaria di Firenze questo avviso “Si segnala agli utenti che la settimana dal 21 al 29 settembre 2013 i presidi ASF saranno chiusi”. Non trovo la stessa notizia sul sito dell’Azienda né su quello della Società della Salute: ma la mancanza di informazione è il danno minore.
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