Come sta la ricerca scientifica in Italia e nel mondo? Cosa aspettarsi per i prossimi anni e decenni dal mondo scientifico e tecnologico? La questione sullo stato di salute della ricerca, scientifica e non, in Italia e nel mondo è un qualcosa che può essere affrontato a partire da molteplici aspetti poiché, in fondo, è un flusso di conoscenze, persone, capitali e investimenti senza discontinuità. Questa natura “circolare” rende questo mondo qualcosa che può essere vizioso o virtuoso a seconda dell’importanza che gli viene attribuita.
Davvero i giovani italiani sono reazionari e moderati? A partire dalla ricerca del Pew research center ne parliamo questa settimana a dieci mani.
In Europa le celebrazioni per il centenario della conclusione della guerra mondiale sono state composte di due filoni: il tributo ai sacrifici della popolazione mobilitata, al fronte, nelle retrovie o nel fronte interno, e il ribadimento della scelta europeista come via che ha garantito e sola potrà garantire la pace nel continente.
Nella prima parte di questa “miniserie” si era parlato nello specifico della situazione in Repubblica Ceca, e proprio da Praga – e dal tema dei rapporti con i suoi difficili vicini – conviene ripartire.
Il Partito Democratico e la sinistra italiana: una lettura di fase
Corbyn: la rivoluzione dei privilegiati
Dopo l’inattesa sconfitta elettorale laburista del 2015 Pat McFadden, allora responsabile degli affari europei nel governo ombra di Ed Miliband, disse: «Saremo sempre il popolo dei meno abbienti, ma dobbiamo essere più di questo ed essere il partito della famiglia che aspira al benessere [the aspirational family that wants to do well]. Dobbiamo parlare di creazione di ricchezza e non solo di distribuzione della ricchezza».[1]
Questa ricetta sembrerebbe essere stata contraddetta dal recupero del partito di Corbyn, passato dal 30% della precedente tornata al 40% del 2017, con un programma decisamente schierato per la distribuzione.
Missiva da Centro Europa e dintorni
Repubblica Ceca: un patto del Nazareno populista?
Al Becco abbiamo sempre cercato di offrire ai lettori uno sguardo ampio, cercando di offrire un'immagine certamente schierata ma quanto più possibile informata dei processi politici che attraversano il Vecchio Continente, anche quelli che si sviluppano in punti poco frequentati dalle grandi testate italiane, magari perché oscurati da casi mediatici che nascono più a ovest o più a sud, o semplicemente perché ritenuti – a torto – meno importanti. Fedeli a questo spirito ci
Su Mélenchon uscito dalla Sinistra Europea
Nello scenario turbolento delle ultime settimane, ha fatto poca notizia l'uscita dalla Sinistra Europea (SE) del Parti de Gauche (PG) di Jean-Luc Mélenchon.
Si tratta però di un passaggio significativo per il presente e forse il futuro della sinistra radicale in Europa.
Motivo della rottura è la forte divergenza fra la linea anti-austerità del PG con le decisioni prese in Grecia da Syriza e dal suo leader Tsipras, alla guida di un esecutivo che non ha voluto o potuto rompere con i diktat della Troika.
Anticomunismo in Europa, il caso polacco
Vi proponiamo un articolo uscito sul supplemento cartaceo di maggio
All’inizio di marzo è stata completata a Bieszczady, nelle foreste della Polonia sud-orientale, la rimozione del monumento al generale Świerczewski, che in quel luogo cadde vittima dei terroristi ucraini dell’UPA (nazionalisti) il 28 marzo 1947. Nato a Varsavia nel 1897 da famiglia operaia, Świerczewski era stato evacuato a Mosca durante la Grande guerra e lì si era iscritto al Partito bolscevico scalando successivamente i ranghi dell’Armata rossa. Dopo aver combattuto in Spagna con il nome di battaglia di Walter, nel 1943-44 fu tra i ricostruttori dell’esercito popolare polacco.
La distruzione del monumento è solo l’ultimo di una serie di vili atti di rimozione in Polonia della memoria storica comunista e sovietica, rimozione alla quale il governo di PiS ha assegnato un’importanza non minore che alle deliranti crociate contro l’aborto (peraltro già largamente illegale). A settembre 2017, ad esempio, è stato demolito il mausoleo di Trzcianka, in Polonia occidentale, il primo edificato dall’Armata rossa sul suolo polacco. L’odio anticomunista prospera anche nelle città, con i consiglieri comunali di destra che si affannano a chiedere la “decomunistizzazione” di vie, ponti, scuole, strade, edifici pubblici; cancellando senza pudore i nomi di vittime dei Lager e di combattenti per la libertà, non soltanto polacca – l’esempio più noto è infatti quello di ulica Dąbrowszczaków a Varsavia, intitolata ai combattenti di Spagna del battaglione Dąbrowski, per impedire la cui cancellazione si è formato un ramificato movimento sociale con contatti anche in Spagna.
Europa tradita: il controverso rapporto con l'europeismo della sinistra in Italia
C’è grande confusione sotto il cielo. Nonostante per il grande Mao ciò coincise con una grande opportunità politica per la sua rivoluzione, la grande confusione di questi giorni e queste ultime settimane non fa che acutizzare la crisi di una sinistra italiana sempre più sbandata. Senza parlare del Partito Democratico, che l’autore di questo articolo si ostina a collocare nell’orbita (sinceramente più lontana) della sinistra.
Repeal the 8th. Sui risultati del referendum irlandese
Savita Halappanavar era una giovane dentista di origini indiane che viveva da tempo in Irlanda.
Nel novembre del 2012, a seguito di un marcato malessere e capendo di star perdendo il bambino che portava in grembo, si era recata nell'ospedale universitario di Galway, chiedendo che la gravidanza – ormai compromessa – venisse interrotta. A causa dell'ottavo emendamento alla costituzione irlandese, aggiunto nel 1983 a seguito di un referendum, che metteva sullo stesso piano la vita del feto e la vita della madre, proibendo in sostanzialmente qualunque caso l'aborto, il personale medico dell'ospedale si rifiutò di interrompere la gravidanza. Savita è morta di setticemia dopo pochi giorni.
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