Francesco Draghi, nel Partito Comunista Italiano prima e dalla sua fondazione nel PRC, ha ricoperto in entrambi incarichi di direzione politica, è stato amministratore pubblico.
L’urne de' forti si sono incrinate
Il pomeriggio della domenica delle primarie del Pd mi sono trovato per caso a passare da un circolo Arci in cui era stato allestito un seggio, nell’occasione ho ritrovato alcuni vecchi compagni del PCI, tutti ultrasettantenni, con i quali mi sono intrattenuto. Com’era ovvio l’argomento della conversazione sono state le primarie, che intanto si stavano svolgendo in una sala attigua al bar dove eravamo.
Tout va mal, Madame la Marquise!
Controlacrisi.org ha pubblicato in rapida successione tre articoli sulle elezioni francesi, dei quali l’ultimo a firma di Rossana Rossanda, che nonostante il mio personale apprezzamento per Controlacrisi.org non condivido affatto. In particolare quello della Rossanda esprime alcuni giudizi che mi lasciano del tutto perplesso.
In estrema sintesi quattro almeno non mi convincono e non resistono alla prova dei veri dati elettorali:
“Ils ont un visage comme mon cul” è un’espressione che non ha bisogno di essere tradotta.
Con essa vogliamo sintetizzare il nostro giudizio su molti commentatori, che la sera del 23 aprile hanno commentato l’esito delle elezioni presidenziali in Francia. Su La7 in particolare un giornalista è arrivato a definire quella di Jean Luc Melenchon una sconfitta. Se questo è il mondo dell’informazione stiamo freschi!
Una democrazia d’ancien régime
Maître à penser d’annata e giornalisti di fama più o meno larga hanno espresso la loro autorevole opinione sull’esito delle elezioni presidenziali americane. La vittoria di Donald Trump – secondo costoro - è dovuta in gran parte, se non esclusivamente, al voto degli operai bianchi della cosiddetta rust belt (cintura della ruggine), ovvero le città e le contee un tempo sedi di grandi industrie – per lo più siderurgiche e meccaniche - che dagli anni ottanta hanno subito un drastico processo di deindustrializzazione.
Una democrazia da ancien régime (1)
Il provincialismo consiste nella duplice predisposizione degli abitanti di Frittole, Piovarolo o Canapale a pensare che l’abito mentale che muove le loro azioni, muova anche quelle dei cittadini di Pechino, Londra, Parigi, Mosca… E che tutto quanto usa farsi a New York, Buffalo o Chicago possa tale e quale farsi a Frittole, Piovarolo o Canapale!
Tutti i lettori de Il Becco conoscono Cetto La Qualunque, sindaco della ridente cittadina balneare di Marina di Sopra, ma nessuno conosce il sindaco, senz’altra identificazione, talvolta definito come il sindaco del Galluzzo.
… e se, … e se Trump alla fine mancasse l’obiettivo della presidenza!? Si lo so è fantapolitica, un’ipotesi incredibile, ma non per questo impossibile. Il copione di questa storia è già scritto e porta il titolo di Costituzione degli Stati Uniti d’America. Procediamo con ordine.
All’ottima recensione che Tommaso Alvisi per Il Becco su L'ultima parola - La vera storia di Dalton Trumbo, il film del regista Jay Roach uscito nelle sale italiane l’11 febbraio (clicca qui), non ho niente da aggiungere, se non qualche ulteriore informazione. In primo luogo ai film consigliati da Alvisi propongo di aggiungerne altri.
Il primo The Career (letteralmente la Carriera), titolo italiano: Il prezzo del successo. Il film, che è del 1959, tratta delle difficoltà di adattamento, e anche dei compromessi, che costa il successo, la “carriera” del titolo originale, per chi non è politicamente corretto, e ha per sfondo la “caccia alle streghe” e la guerra di Corea. La sceneggiatura del film è dello stesso Dalton Trumbo, sotto falso nome (Spartacus è dell’anno successivo), la regia è di Joseph Anthony, gli interpreti sono Dean Martin, Anthony Franciosa, Shirley MacLaine e Carolyn Jones, la quale ultima per chi non la conoscesse è la Morticia Addams della famosa serie televisiva.
Cosa hanno in comune libri come il Trattato dei tre impostori, Il testamento del curato Meslier, Il tallone di ferro, oppure film come Salò o le 120 giornate di Sodoma e Ultimo tango a Parigi? Sono altrettanti casi di libri o film “maledetti”. Si tratta di libri o film dei quali è stata impedita la diffusione, la lettura o la visione, per un periodo più o meno lungo, da parte di autorità religiose o politiche, o da entrambe.
La spada degli Orléans salverà la Borsa?
A Firenze il termine gobbo ha un triplice significato: a) indica una persona affetta da deformazione della colonna vertebrale; b) è il titolo con cui si usa appellare squadra e/o sostenitori di un noto club calcistico di proprietà della famiglia Agnelli; c) si designa così il fante o jack dei mazzi di carte fiorentine e toscane nuove e vecchie.
È di un gobbo particolare (inteso nel primo significato del termine) che intendo parlare. Si tratta di uno dei quattro gobbi (come quelli delle carte) più celebri della letteratura e dell’opera, passati al momento opportuno al cinema. Il primo è Quasimodo (“Diritto d’asilo! Diritto d’asilo! Diritto d’asilo!”); il secondo è Rigoletto (“Si! Vendetta! Tremenda vendetta!”); il terzo è Igor (“Lupo ululì! Castello ululà!”), il quarto… Il quarto è l’identità fittizia assunta da Henri Lagardère per potersi introdurre nella cerchia del suo potente nemico per meglio combatterlo e sconfiggerlo.E la battuta? Ah si! La battuta che caratterizza questo quarto gobbo è “Comprate/vendete azioni della compagnia del Mississippi, signori! Comprate/vendete!”.
Andiamo però con ordine.
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