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Venerdì 15 settembre alle ore 18.30 alla Circolo Arci di San Niccolò una riflessione sull'organizzazione, oggi, delle classi subalterne. La discussione si svilupperà a partire dal libro di Fulvio Lorefice Ribellarsi non basta (Bordeaux Edizioni) grazie ai contributi, oltre a quello dell’autore Loris Caruso, Francesco Dei, entrambi ricercatori della Scuola Normale Superiore di Pisa, e Tommaso Nencioni, ricercatore per la Fondazione Circolo Fratelli Rosselli.
"La forma storicamente più alta di organizzazione politica, il partito, è oggi ampiamente screditata. Quale sostanza politica si cela dietro questa circostanza? Quali sono le caratteristiche dell’ordinamento politico-istituzionale venuto a delinearsi in questi anni? È possibile restituire un senso e un’efficacia alla politica prescindendo dall’organizzazione?
Da Syriza a Podemos, attraversando Gramsci, i Luoghi Idea(li) e il Partito sociale, in lungo e in largo nelle pieghe dei meccanismi di dominio capitalistico, Lorefice ricerca e indaga quegli strumenti politici e organizzativi in grado di riaprire la contesa egemonica sulla «modernità».
Per una società giunta a un alto grado di sviluppo e complessità, il tema dell’organizzazione politica diviene pertanto centrale per restituire slancio e protagonismo ai subalterni, respingere un’idea di politica fatta da pochi e per pochi, pensare a un nuovo rapporto tra società e istituzioni." (da www.bordeauxedizioni.it)
Abusivismo: una lettura altra del caso Licata
Il dramma di Ischia è solo l’ultimo pezzo di un puzzle che attraversa lo Stivale. L’Italia; uno Stato martoriato da mq di cemento riversato indistintamente sulle montagne, sulle pianure e aree litoranee. Protagonista (in negativo) suo malgrado, è stata, la città di Licata.
Faro di Patresi: un eco-mostro minaccia la Toscana
Nel mare sottostante, all’estremità nord-occidentale dell’Isola d’Elba, ci passano anche le balene. Siamo nel cuore del Santuario dei mammiferi marini Pelagos, area naturale protetta di interesse internazionale, e anche la terraferma che circonda Punta della Polveraia fa parte del Parco dell’Arcipelago toscano.
Il nostro paese è costellato da una galassia di luoghi abbandonati, figlia della speculazione assassina che ha coinvolto l’Italia nell’ultimo trentennio. Se ci volessimo divertire a giocare alla mappatura delle città che attraversiamo ogni giorno, scopriremmo senza neanche troppe lungaggini che il tanto decantato degrado e la sua nemesi, ovvero il decoro, sono elementi soggettivi delineanti e declinati sempre più da un ragionamento imposto dall’alto senza un reale coinvolgimento comune: risultato ultimo la cristallizzazione dei nostri centri storici, le retate e i provvedimenti antimovida (con risultati ben noti, come l’assalto poliziesco ai dehors in Santa Giulia a Torino) e dulcis in fundo il Decreto Minniti-Orlando, una legge che tra le altre cose dichiara guerra agli ultimi.
Il cineforum estivo torna nell'arena dentro le mura
A luglio il Gruppo Cineforum Arci S. Casciano torna in azione per la terza estate consecutiva. In attesa della prossima rassegna invernale del 2018 che ci proietterà nel decimo anniversario della nostra infaticabile e svitata attività ludico-cinefila, ecco 3 appuntamenti da segnare sul calendario con approfondimenti sul cinema italiano e internazionale d'autore. L'evento, posto all'interno del programma di "Effetto Notte 2017", è stato reso possibile dal prezioso supporto di Chianti Banca, del Circolo Arci, della Pro Loco di San Casciano con il patrocinio del Comune stesso.
Da il manifesto del 15 giungo 2017
Pestaggi, violenze, anche abusi sessuali. In serie, per 104 complessivi capi d’accusa. Tutti commessi da militari in divisa. In Lunigiana se ne parlava da tempo. Ancor prima che nelle stanze della procura di Massa Carrara arrivasse le prima denuncia, fatta nell’autunno scorso da un malcapitato (italiano) finito in una delle caserme dei carabinieri del comprensorio, incastonato al confine fra l’alta Toscana, la Liguria e l’Emilia, lungo il passo della Cisa. Alla fine, dopo indagini naturalmente delicate, e una prima svolta a inizio marzo con una trentina di perquisizioni, il giudice ha dato il via libera alle misure cautelari, chieste due mesi prima. Un carabiniere è finito in carcere, tre sono agli arresti domiciliari, quattro con divieto di dimora, e uno è stato sospeso dal servizio. Tra i coinvolti un maresciallo, un brigadiere, alcuni appuntati.
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