Territori e beni comuni

Territori e beni comuni

Notizie dai territori o legate comunque alle lotte per i beni comuni e a difesa dell'ambiente.

Immagine liberamente tratta da pixabay.com

di Alessandro Zabban e Elena De Zan

Minimarket a Firenze: quando l’unico cancro da estirpare è la gentrificazione

Sono iniziati i controlli e le prime restrizioni sui minimarket a Firenze. L’obiettivo principale del comune è la “tutela e valorizzazione del paesaggio urbano storico, dell’immagine e dell’identità storico-architettonica" del capoluogo toscano. Ma la “guerra ai minimarket” del Sindaco Dario Nardella non è uno strumento di lotta al degrado, è una battaglia dichiarata contro coloro che difficilmente riescono a trovare lavoro al di fuori delle reti etniche e contro chi non può permettersi di pagare fior di quattrini per una bibita.

Da il manifesto del 29 gennaio 2016

Addio referendum sulla sanità toscana. Nonostante la riformulazione dei quesiti presentata dal comitato “Per la sanità pubblica”, l'approvazione a dicembre di una seconda legge di riordino in meno di un anno ha compromesso la consultazione. Questa almeno la decisione del Collegio di garanzia statutaria della Regione Toscana, di fronte alla quale si alzano però le proteste dei consiglieri regionali di Toscana a Sinistra e del Movimento 5 Stelle, forze che si erano spese per raccogliere le 55mila firme necessarie al referendum.

Venerdì, 15 Gennaio 2016 00:00

A San Casciano il Cineforum riapre i battenti

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A San Casciano il Cineforum riapre i battenti

In un’epoca dominata dalle pay-tv e dall’indottrinamento televisivo di massa, il Gruppo Cineforum dell’Arci di S.Casciano promuove la sua ottava edizione. Tutto questo grazie al prezioso supporto di Chianti Banca, del Circolo Arci e della Pro Loco di San Casciano con il patrocinio del Comune stesso.
Dopo 7 rassegne, varie partecipazioni a feste paesane e all'ultima edizione estiva presso l'Arena dentro le mura di S.Casciano, il gruppo si è ampliato e si è posto nuove intriganti sfide.
Nato nel 2008 per consentire al pubblico di confrontarsi su temi importanti, quest’anno, come da tradizione, sono state scelte 14 opere contemporanee e del passato, comprese due serate legate alla storia della settima arte.

Giovedì, 03 Dicembre 2015 00:00

No war Nato in piazza

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Da il manifesto del 26 Novembre 2015

Chiara Del Corona e Serena Fondelli

Complice la due giorni dell’assemblea parlamentare della Nato in corso a Palazzo Vecchio, la Toscana arcobaleno si è fatta vedere e sentire con cortei, presidi, e con la denuncia di un carico di armi transitate nel porto di Piombino e dirette in Arabia Saudita. Quest’ultimo caso finirà anche in consiglio comunale grazie a mozioni di Un’altra Piombino e Rifondazione, e in quello regionale con l’interrogazione di Tommaso Fattori e Paolo Sarti di Toscana a Sinistra. Mercoledì (25 Novembre) sera nel capoluogo toscano più di mille persone hanno partecipato ad una manifestazione per le vie del centro, dietro lo striscione con la scritta «Le vostre guerre, i nostri morti. Basta guerre, basta Nato». Il corteo promosso dall’Assemblea fiorentina contro il vertice Nato è sfilato pacificamente: «Siamo tutti toccati dai fatti di Parigi – hanno spiegato i promotori – ma qui in piazza è scesa quella parte della città che non crede che l’unica risposta possibile siano le guerre e i morti. La nostra protesta era stata convocata prima di Parigi, gli attentati ne hanno rafforzato i contenuti: non ci possiamo arruolare in questa guerra, né difendere le istituzioni che sono complici del terrore, in Francia come in Turchia».

Florence Queer Festival - Intervista a Roberta Vannucci

Anche quest'anno a Firenze torna il Florence Queer Festival, il festival cinematografico, ma non solo, a tematica lgbti. Il percorso del festival, infatti, è già cominciato da alcune settimane con mostre artistiche e presentazioni di libri e da Mercoledì 11 Novembre al cinema Odeon inizierà la rassegna cinematografica all'interno della "50 giorni di cinema internazionale a Firenze". Per la tredicesima edizione di questo appuntamento abbiamo contattato dalla direzione artistica del festival Roberta Vannucci, storica militante del movimento, volontaria di IREOS e da quest'anno presidente nazionale di Arcilesbica.

Qual'è stato il percorso del FQF dalla sua nascita ad oggi?

Il Florence Queer Festival è nato 2003, organizzato dall'associazione Ireos - Centro servizi comunità queer di Firenze in collaborazione con Eventi Music Pool e dal 2005 anche con Arcilesbica Firenze. All'interno di Ireos c'era la voglia di organizzare una rassegna di film di qualità che purtroppo fatica a trovare distribuzione, ma fu subito chiaro che non sarebbe stato solo cinema.Il pubblico all'inizio era solo lgbti ed il festival era un evento che rimaneva all'interno della nostra comunità. Adesso, anche grazie al fatto che fa parte del programma della rassegna "50 giorni di cinema internazionale a Firenze", ha sicuramente un pubblico più eterogeneo, un pubblico che ama il buon cinema indipendente, il teatro, la musica e i libri. Insomma è un festival aperto a tutta la città.

Che cosa ci aspetta nell'edizione di quest'anno?

Anche l'edizione del 2015 offrirà una panoramica del cinema indipendente di qualità da tutto il mondo con molte anteprime.
In apertura di festival, in anteprima assoluta, "La donna pipistrello" di Francesco Belais e Matteo Tortora con protagonista Romina Cecconi, la Romanina, una delle prime transessuali italiane ad operarsi. A seguire "Desire Will Set You Free" di Yony Leyser, anche questo in anteprima europea, un viaggio nella scena queer e underground berlinese. Sempre in anteprima europea "7 Kinds of Wrath" di Christos Voupouras, l'incontro tra un archeologo greco e un giovane immigrato arabo. L'anteprima italiana di "Je suis Annemarie Schwarzenbach" di Véronique Aubouy, il ritratto della scrittrice, giornalista, fotografa e viaggiatrice, lesbica e antifascita, uno dei personaggi bohemienne più conosciuti degli anni venti. L'anteprima italiana di "Fassbinder – Lieben ohne zu fordern" di Christian Braad Thomsen, documentario sul regista, applaudititssimo all'ultima Berlinale.

In Italia esiste una produzione culturale lgbti? Quanto bisogna attingere dal mercato estero?

La produzione cinematografica indipendente a tematica lgbti fa ancora fatica in Italia. Nonostante la "rivoluzione digitale" realizzare film è costoso. Ci sono comunque buoni esempi di progetti realizzati grazie a finanziamenti dal basso e un altro aiuto potranno darlo le web series, ma rimane comunque la difficoltà, comune a tutto il cinema indipendente, a trovare distribuzione in sala fuori dal circuito dei festival. Ovviamente nella programmazione di un festival, se hai "tutto il mondo" a disposizione non hai che l'imbarazzo della scelta.

In Italia la produzione culturale lgbti sconta lo stesso ritardo della politica?

In Italia, la cultura lgbti, ha ormai una storia molto lunga, spesso fuori dai luoghi dell'accademia, ma sicuramente non è così in ritardo come potremmo pensare se guardassimo soltanto alla mancanza di avanzamento sul piano legislativo.

Renzi ha assicurato che verrà approvata la legge sulle unioni civili in questa legislatura. Quale legge potrebbe accontentare il movimento lgbti?

Difficile predire se e quando il Parlamento riuscirà a legiferare sui diritti civili. La difficoltà del dibattito in ambito parlamentare è evidente per tutti. Il movimento chiede da anni il riconoscimento del matrimonio ugualitario, come già avvenuto in tanti altri paesi europei. Una legge sulle unioni civili non sarebbe sicuramente il pieno riconoscimento delle richieste avanzate dal movimento, sarebbe soltanto il primo passo verso un pieno riconoscimento del diritto di cittadinanza per le persone lgbti.

Grazie Roberta e buon Florence Queer Festival a tutte e tutti.

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