L’edizione 2018 si è posta l’obiettivo di formare la figura dell’attivatore di Comunità Monitoranti e mettere sempre più in relazione realtà territoriali, anche molto distanti geograficamente ma vicinissime per pratiche e metodologie di lavoro. Questa, come del resto anche le precedenti, è stata un’esperienza molto importante perché oltre alla fondamentale riflessione collettiva ha fornito fondamentali spunti per il rinnovamento di prassi già comunque ben consolidate, puntando sullo scambio di esperienze e buone pratiche. Diverse realtà, dal Trentino, passando per la martoriata Ostia fino alla Puglia e l’estrema Sicilia: un viaggio ideale lungo tutta la Penisola che ha entusiasmato i partecipanti al corso, tenutosi alla Certosa 1515.
Tra le varie narrazioni, particolarmente interessante è risultata quella dell’associazione A testa alta, organizzazione che dal 2013 lavora con il monitoraggio civico su un territorio difficilissimo, e per certi versi abbandonato, come quello di Licata, nel profondo agrigentino. Ho già avuto modo di raccontare su queste pagine il lavoro incredibile che gli attivisti di questa associazione stanno facendo per la loro comunità e per l'intera provincia. Un attivismo che non è legato solo al momento istituzionale, attraverso documentate denunce, istanze e diffide rivolte a sindaci e amministratori – e non raramente, da questo lavoro, prendono il via anche importanti inchieste della magistratura agrigentina – ma che può bypassare il piano istituzionale per “scendere” a quello popolare e comunitario, presenziando strade e piazze e rendendosi promotore anche di azioni dirette (ricordo l'occupazione della zona demaniale limitrofa alla foce del Salso) per denunciare i problemi ambientali e i rischi per la salute dei cittadini.
Il frutto di un lavoro così non poteva non essere notato da Scuola Common, che per quest’anno ha quindi deciso di far tenere un momento di narrazione ad alcuni degli attivisti dell'associazione, per raccontare la loro esperienza di "anticorruzione dal basso" e offrire ai partecipanti numerosi spunti di riflessione. Le facce, i volti di chi ha preso parte a queste importanti giornate fanno ben sperare anche in vista di una stagione politica turbolenta. Ora più che mai risulta infatti fondamentale condividere dal basso esperienze di liberazione e autocoscienza per coinvolgere più frange della popolazione. Obiettivo necessario se l’interesse è quello di individuare i veri nemici delle collettività ammantati dal velo della corruzione e dello sfruttamento.
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