La mia città
con il contributo di C. J. Starling
Quanto è bella la mia città
con le sue strade pulite e lucidate
e i netturbini sereni e disponibili
e i cassonetti tutti chiusi a chiave
- certo, alle volte c’è qualche sacchetto
che non c’è entrato, c’è qualche studente
che non fa bene la differenziata,
che la tessera della Geofor non ce l’ha,
e non avendola fomenta certamente
tutto il degrado e l’illegalità.
Mondiale Rebeldi 2017: non c’è muro che tenga
Il tema dell’accoglienza, della solidarietà, della voglia di costruire un mondo diverso (e migliore) è lo spirito di una manifestazione che per il dodicesimo anno consecutivo vedrà il suo svolgimento a Pisa, città da sempre attenta (per quanto riguarda movimenti e alcune associazioni) al tema dell’integrazione. Nello specifico stiamo parlando dei Mondiali Rebeldi, una iniziativa promossa e ideata dal Progetto Rebeldia, che per il dodicesimo anno fa incontrare su un terreno di gioco (e non solo) le comunità migranti che abitano la città e il mondo delle associazioni vicino ad un’idea di società differente.
Il gossip dei reati
Pisa, autunno 2016. La farsa di cui si è parlato in un precedente articolo continua a reiterarsi senza pietà alcuna per i pochi cittadini pisani cui sono rimaste tracce di senso del ridicolo. L’ultima ordinanza comunale, particolarmente surreale, ha condotto ad una guerra senza quartiere contro la birra fredda (per le ultime, cruciali vittorie dell’amministrazione cittadina si veda qui), nel corso della quale ad ora sono state curiosamente sanzionate principalmente attività commerciali gestite da extracomunitari. La gestione della lotta al degrado e alla microcriminalità da parte del comune di Pisa per l’autunno 2016 non rivela, quindi, particolari sorprese. Per fortuna una parte politica d’opposizione ha deciso di offrire anch’essa un contributo alla risoluzione dei problemi sociali della città, fornendo incidentalmente la possibilità all’autore e al giornale tutto di mostrare uno spirito di critica bipartisan ad essi tendenzialmente alieno.
Da il manifesto del 18 marzo 2016
Ottanta milioni di euro pubblici a due colossi dell'energia – la tedesca E.On e la nostrana Iren – come rimborso statale per il ridotto utilizzo nel 2015 di un impianto privato. Già questo potrebbe bastare per gridare allo scandalo. Se poi l'impianto in questione è il contestatissimo rigassificatore off-shore Olt, costruito al largo della costa pisano-livornese nonostante una robusta opposizione popolare, il cerchio si chiude.
Il nome che fa più rumore nell'inchiesta della Direzione distrettuale antimafia di Firenze è quello di Fabrizio Palenzona, vicepresidente di Unicredit, indagato con altri manager della banca di reati finanziari, con l'aggravante di aver favorito Cosa Nostra. Quest'ultimo tassello riconduce al vero protagonista dell'indagine, il costruttore edile Andrea Bulgarella, accusato di riciclaggio e di favoreggiamento verso l'organizzazione criminale guidata dal latitante per eccellenza, il trapanese Matteo Messina Denaro.
Di Francesca Gabbriellini e Andrea Incorvaia
Ignoranza presa a calci
Le immagine giunteci da Treviso e da Roma lasciano l’amaro in bocca, un misto di rabbia e incredulità. A nemmeno cent’anni dalla “notte dei cristalli” la serpe del fascismo, dell’odio e della violenza torna prepotente sulla scena. Pisa tre settimane fa ha ospitato per la decima edizione un torneo di calcio a 5 che va oltre il mero rotolare di un pallone. Il mundialito antirazzista, un classico ormai; il Mondiale Rebelde: evento importante organizzato al principio di ogni estate dal Progetto Rebeldia. Quest’edizione ha rappresentato un punto di arrivo ma allo stesso tempo un punto di partenza: dieci anni di esperienza, lotte al fianco di associazioni e comunità migranti condensati in un anno particolare, con l’emergenza umanitaria in pieno sviluppo e la necessità di dare risposte concrete che partano anche dallo sport. Il mundialito ha visto il solito splendido agonismo legato alla fantastica correttezza tenuta in campo dai partecipanti: un mix perfetto tra squadre “migranti” (Kurdistan, Senegal, Romania, Eritrea, Albania, Brasile, Marocco) e squadre composte da associazioni (Libera, Emergency, Arci ragazzi, Il nodo collettivo, Radio Roarr, Africa Insieme e così via). Per la cronaca da campo questa decima edizione ha visto il successo bissato della Romania, che in finale ha sconfitto il Kurdistan 8-6. Terza piazza per l’Arci ragazzi i quali hanno battuto nella finalina il Senegal e la simbolica “Coppa Terzo Tempo” che ha visto sfidarsi le squadre che meglio hanno interpretato lo spirito del Mondiale, dove a trionfare è stata la squadra di Africa Unita contro Contratto Sociale.
Fino a qui tutto bene: una storia generazionale destinata a diventare cult
Ricordate un film francese cult del 1995?Si chiamava “L'Odio” (“La haine”) ed era l'opera seconda (ma la prima di successo) di Mathieu Kassovitz. Nel cast c'era anche un certo Vincent Cassel. Un film importante che raccontava la dura realtà delle banlieue (periferie) parigine e dei pittoreschi personaggi che le popolano. Il finale di quest'opera è scandita da una voce narrante che dice: “È la storia di un uomo che cade da un palazzo di cinquanta piani... A ogni piano, mentre cade, l'uomo non smette di ripetere: "Fino a qui tutto bene, fino a qui tutto bene, fino a qui tutto bene". Questo per dire che l'importante non è la caduta ma l'atterraggio.”
Respingere odio per fomentare solidarietà
È prassi annuale, come un rito iniziatico, come un gesto naturale, quando le idee quelle idee naturali non sono. È una moda, ogni anno gruppi di sedicenti fascisti (del nuovo millennio come amano definirsi) giocano a fare la “marcetta” nella città della torre. La popolazione pisana animata fin dagli anni più remoti da forte spirito antifascista respinge ogni qual volta questa minaccia lugubre prova ad avvicinarsi alla città.
In direzione ostinata e ostinata.
Palazzo Boyl sgomberato torna “regno del degrado”.
L’atmosfera natalizia, quel brio di festa che circola solitamente nell’aria dicembrina, ha regalato nella mattinata odierna alla città di Pisa; ai suoi cittadini e alle sue cittadine l’ennesimo doloroso sgombero di un luogo simbolo di incuria degrado e mala gestione civica. Palazzo Boyl, liberato dal Municipio dei Beni Comuni, lo scorso 22 Novembre torna ad essere il “regno dei piccioni” o degli acari, fate voi.
Si dice che la storia si ripeta due volte, la prima come tragedia, la seconda come farsa. Nel caso delle ordinanze emesse da Marco Filippeschi, Sindaco in Pisa, la storia tende a ripetersi più volte, tendenzialmente sempre come farsa e secondo il medesimo schema. Lo schema consiste generalmente nel riconoscere un problema esistente, ma farlo per i motivi sbagliati, ed intervenire con azioni dimostrative, il cui massimo risultato può essere quello di rendere il problema meno evidente, sicuramente non di risolverlo.
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