Venerdì, 21 Marzo 2014 00:00

La sinistra a Firenze, cronache di un (possibile) disastro annunciato

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Da mesi si discute, ci si riunisce e ci si anima con trasporto sotto la cupola del Duomo di Brunelleschi.

Firenze è il comune più grande che va al voto in questa primavera 2014.

Renzi ascendeva sempre di più, sempre di più si percepiva l’importanza di questo appuntamento elettorale.

“La città del segretario nazionale del PD” è diventata “la città del Presidente del Consiglio”.

In città non pochi pensano che la resistibile ascesa del “rottamatore” sia dovuta al fatto che è stato l’unico a mettere in piedi una progettualità (per quanto discutibile).

Nel 2004, sulla spinta del “movimento dei movimenti” venne presentata, con il sostegno di Rifondazione Comunista, la candidatura di Ornella De Zordo, che costrinse l’allora centrosinistra al ballottaggio, raggiungendo il 12,31%.

5 anni dopo quella coalizione si era spaccata, in tempi di scissioni e nuove aggregazioni, tra le macerie lasciate da la Sinistra, l’Arcobaleno.

Renzi, già presidente della Provincia, venne consacrato dalle primarie cittadine, garantendo una nuova opportunità alla sinistra per sprecare un’importante occasione. Sinistra Ecologia e Libertà (all'epoca con il nome Sinistra per Firenze) aveva scelto di rimanere insieme al Partito Democratico, mentre a sinistra ci si spaccò su tre candidati: De Zordo con la sua lista civica (eletta), una coalizione con anche Rifondazione (senza eletti) a sostegno di Valdo Spini (due eletti) e il Partito dei Comunisti Lavoratori con Cristina Lascialfari (senza eletti).

Ricapitoliamo, perché siamo nel campo delle cose che allontanano i cittadini dalla partecipazione politica: nel 2009, a sinistra del Partito Democratico vengono elette quattro persone. Eros Cruccolini per Sel (dentro il centrosinistra, al governo con Renzi), De Zordo con la sua lista di cittadinanza, Tommaso Grassi (all'epoca dei Verdi) e Valdo Spini sotto il “progetto Spini”.

Fatevi uno schema.

Ornella De Zordo rimane dove è, esaurisce i suoi 10 anni di opposizione con una coerenza che nessuno può mettere in discussione.

Tommaso Grassi entra in Sel, che a sua volta esce dal governo della città (quindi Eros Cruccolini ufficialmente non fa più parte di Sel). Grassi affianca De Zordo in 5 anni di opposizione senza ambiguità. Anche a lui è difficile non riconoscere una certa coerenza, nonostante cambi partito, non senza malumori tra le forze politiche che nel frattempo sono rimaste fuori dalla coalizione Italia Bene Comune di Bersani (quando sembrava che il giaguaro dovesse essere smacchiato).

Valdo Spini fa “opposizione responsabile”, stando a quanto rivendica. Tradotto in italiano: si avvicina al governo della città e probabilmente nel 2014 lo vedrete al fianco del Partito Democratico.

In sostanza, per riassumere, a Firenze ci sono stati due consiglieri comunali sul fronte di sinistra dell’opposizione, De Zordo e Grassi.

La prima, con Unaltracittà/Unaltromondo, finiti i due mandati, oggi si è messa a disposizione, senza nominare “eredi”.

Nel frattempo è nata Alba, che tra i suoi promotori ha il noto docente Paul Ginsborg. Questa aggregazione ha un ruolo importante nella lista Tsipras per le europee e a Firenze non pare abbia intenzione di presentare il proprio simbolo.

Ci sono poi importanti movimenti che si sono opposti a Renzi in questi cinque anni, consapevoli del ruolo nazionale del sindaco fiorentino (dal trasporto pubblico alla libreria Edison, passando per la sanità e i dipendenti comunali).

C’è Sinistra Ecologia e Libertà che non ha mai messo in discussione di essere sorda al richiamo del Partito Democratico nel capoluogo toscano.

C’è Rifondazione Comunista, ovviamente non interessata al governo con il centrosinistra.

Poi ovviamente ci sono altre forze politiche, come il PdCI che voci di corridoio vorrebbero nel centrosinistra. Ma concentriamoci su quelle sopra citate, che da mesi, come scritto all’inizio, discutono e si riuniscono, con l’aspirazione di riportare al ballottaggio il centrosinistra fiorentino, che intanto si prepara a incoronare l’erede al trono Nardella con il rito delle primarie (a cui per la prima volta non sono presenti esponenti del “blocco dalemiano”).

Nomi su nomi si sono susseguiti durante le discussioni. Una situazione di stallo ha accompagnato l’avvicinarsi della primavera.

Un pezzo di movimenti ha rotto il letargo in cui sembrava caduta la sinistra fiorentina, presentando la candidatura di Laura Bennati collegata a una lista di cittadinanza (Una Città in Comune, che richiama l’esperienza delle amministrative di Pisa del 2013). Per adesso nessuno degli altri interlocutori del tavolo che si riunisce da mesi la sostiene (quindi manca l'appoggio dei due consiglieri comunali uscenti e delle forze politiche organizzate, oltre che pezzi di movimento più legati a Grassi).

A ridosso delle primarie democratiche del 23 aprile, circolano nomi e veti. In diversi si lasciano scappare: “ma Tommaso Grassi che ha fatto opposizione 5 anni non può riunire tutti?”. Il fatto che nemmeno nel suo partito siano tutti d’accordo, ad oggi, la dice lunga su quanto ci sia un vuoto di progettualità a sinistra e su come siano pochi a voler fare un passo indietro, dato che ognuno appare legato a quei simboli che, se va bene, raccolgono tutti insieme un 3-5% nella rossa Toscana (stando alle valutazioni correnti).

Il rischio concreto? Che si presentino almeno 3 candidati a sindaco a sinistra del Partito Democratico.

Sinistra Ecologia e Libertà che difficilmente pare possa rinunciare al suo simbolo, Rifondazione Comunista che a quel punto non potrà rinunciare ad una sua visibilità (dopo cinque anni di presenza sul territorio nonostante l’assenza di un eletto in Consiglio Comunale) e la succitata esperienza di lista di cittadinanza, con la maggior parte delle forze sociali tentate dall’astensione.

E meno male che è da mesi che ci si prepara a mettere in difficoltà Renzi. Di questo passo potrebbe persino restaurare la monarchia, mentre il resto delle forze politiche si disperde nella logica dei microrganismi teorizzata dal Bertinotti di Guzzanti.

[A poche ore dalla pubblicazione dell'articolo è uscito un appello che convoca un'assemblea per una lista unitaria di sinistra alle amministrative fiorentine, per martedì 25 marzo alle 21.00, alla Casa del Popolo Il Progresso]

Immagine tratta liberamente da www.cadoinpiedi.it

Ultima modifica il Venerdì, 21 Marzo 2014 00:35
Dmitrij Palagi

Nato nel 1988 in Unione Sovietica, subito prima della caduta del Muro. Iscritto a Rifondazione dal 2006, subito prima della sconfitta de "la Sinistra l'Arcobaleno". Laureato in filosofia, un dottorato in corso di Studi Storici, una collaborazione attiva con la storica rivista dei macchinisti "ancora IN MARCIA".

«Vivere in un mondo senza evasione possibile dove non restava che battersi per una evasione impossibile» (Victor Serge)

 

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