Lunedì, 03 Ottobre 2016 00:00

Firenze città per gli studenti. Ma solo per quelli ricchi

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Crediamo fermamente inoltre che Firenze debba essere una capitale europea dell’alta formazione e con The Student Hotel creiamo una città sempre più accogliente verso gli studenti”.

Con queste parole il Sindaco di Firenze Dario Nardella ha commentato la notizia dell’apertura del nuovo Student Hotel nella città. Un esperimento nuovo, dice, che verrà inaugurato nel settembre 2017 e che per adesso è stato tentato solo a Bologna (ma gli investitoti si riservano di riproporre in altre città italiane)

Nella nostra città il progetto prevede la ristrutturazione del Palazzo del Sonno, storico edificio che si affaccia su Viale Strozzi. Una struttura che prevedrà 400 nuovi alloggi di lusso, che per la metà saranno destinati a brevi soggiorni (il modello AirBnB ha oramai contagiato tutti) e per l’altra metà saranno invece messi a disposizione degli studenti universitari disposti a pagare affitti che partono dai 900 € al mese.

Gli investitori olandesi che finanziano il tutto sono stati accolti a braccia aperte dal sindaco di Firenze: non solo perché il progetto impiega il lavoro di oltre 200 persone (più un altro centinaio alla sua apertura), ma anche perché “oltre a voler essere un incubatore di start-up, ovvero un luogo in cui gli studenti si incontrano con gli uomini di affari e danno vita a nuove iniziative, The Student Hotel è, anche, un motore che rivitalizza e rigenera le aree cittadine in cui si insedia (…). Inoltre, grazie alla sua caratteristica di essere un progetto giovane, dinamico, creativo e di design, The Student Hotel ha l’ambizione di diventare un punto di riferimento in città per progetti legati alla cultura, al sociale e al mondo giovanile” (leggi qui).

E di certo questo commento non può non sorprenderci. Tutto ciò si inserisce perfettamente nel quadro di città pensata e realizzata da Nardella: una città che si definisce universitaria oramai esclusivamente per la presenza di studenti universitari, senza pensare minimamente alle esigenze di questi. Una città che oramai è sempre più divisa tra la vetrina per i turisti di passaggio, che devono trovare tutti luminosi, brillante ed aperto nel corso del loro soggiorno mordi e fuggi, e tutto il resto, che è relegato ad un angolo, dimenticando coloro che a Firenze ci stanno 365 giorni l’anno.

Una città sempre più cara, dove spostarsi sta diventando impossibile (e il riferimento non è tanto ai lavori per le nuove linee della tramvia quanto al fatto che Ataf ha drasticamente ridotto linee e corse). Una città dove l’emergenza abitativa cresce a vista d’occhio senza che il Comune prenda minimamente in considerazione la questione.

Un progetto come quello dello Student Hotel va quindi esattamente in questa direzione, offrendo nuove opportunità a chi può permettersi alloggi di lusso, mascherandosi dietro false risposte a quelle che sono le questioni che stanno strangolando la città. Permette al Sindaco di vantarsi dell’incentivo dato al diritto allo studio, quando sappiamo benissimo che l’Azienda per il Diritto allo Studio, su indicazione della Regione Toscana stessa, non solo ha tagliato i fondi per le borse disponibili per il nuovo anno accademico, ma ha anche modificato il sistema Isee, escludendo così automaticamente uno studente su 10 dall’assegnazione della borsa di studio. Non si fanno investimenti per la riqualificazione di stabili ed infrastrutture per l’utilizzo nel sistema del diritto allo studio ma di certo ci potremo vantare di quei duecento ricconi che andranno a stare allo Student Hotel, potendo usufruire del noleggio delle 400 biciclette firmate Van Moof “per potersi muovere agevolmente e rapidamente in città”. Permette di camuffarsi dietro una facciata di “internazionalismo” (?) quando in realtà anche la permanenza per lo studio nelle università toscane per gli studenti extra-comunitari ha subito una stretta da quando sono state effettuate modifiche alla parte burocratica per la richiesta di borse di studio. Permette al Sindaco, infine, di vantarsi del percorso di riutilizzo di spazi dismessi (senza “stravolgere la natura architettonica degli immobili”) quando in realtà gli spazi pubblici fruibili e riqualificati per la cittadinanza, non solo per quelli ricchi, sono diventati un miraggio.

Dobbiamo davvero rassegnarci all'idea di una città dove tutto si compra (anche Palazzo Pitti per l'addio al nubilato) e chi compra può avere tutto?

Immagine da www.internews.bz

Ultima modifica il Domenica, 02 Ottobre 2016 18:35
Diletta Gasparo

"E ci spezziamo ancora le ossa per amore
un amore disperato per tutta questa farsa
insieme nel paese che sembra una scarpa"

Cit.

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