Ed è proprio tra quei giovani che era presente anche Soriano Ceccanti, il quale fu raggiunto da un colpo di pistola che gli provocò lesioni gravissime alla colonna vertebrale. Come molti sanno rimase invalido. Continuò naturalmente la sua attività politica, battendosi costantemente per i diritti dei disabili, diventando consigliere comunale per Rifondazione Comunista. Ma è diventato celebre anche per le numerose vittorie che ha conseguito nelle diverse paralimpiadi a cui ha partecipato nel corso degli anni. Ed è proprio l’uomo che è divenuto inevitabilmente uno dei simboli della lotta contro il potere capitalistico, ad essere ancora colpito duramente da uno stato ancora troppo distante dalla società civile, indifferente a quelle stesse persone divenute simbolo di lotta per la civiltà e per i diritti delle classi lavoratrici.
Il 6 luglio l'Inps nega la pensione di invalidità a Ceccanti, dal momento che non si era presentato per due volte alle consuete visite di controllo. La motivazione? Era in Marocco, dai familiari della moglie. Eppure sono state molte le richieste di Ceccanti di essere avvisato in tempi ragionevoli sulle date delle visite di controllo, dal momento che spesso si reca all’estero per ragioni evidentemente familiari. A detta di un’impiegata dell’Inps, se Soriano è andato in Marocco, “evidentemente non stava tanto male”. Insomma, il nostro si è ritrovato vittima dei “Burosauri”, come gli piace definirli; vittima, ancora una volta, di un sistema che sta perdendo definitivamente il senso e il significato dei diritti, della storia, dunque, della civiltà. E’ stato l’amico Adriano Sofri ad annunciare l’accaduto, su “Il Foglio” di Giuliano Ferrara. La speranza è che l’accaduto si risolva tempestivamente, come si capisce dalle motivazioni della denuncia di Sofri. Fanno sperare le dichiarazioni del sindaco di Pisa Filippeschi, il quale esprime totale solidarietà verso Ceccanti e auspica una pronta soluzione del problema, creato a causa di una irregolarità presunta, che non trova, ad oggi, riscontro in nessuna norma specifica.
Quello che possiamo augurarci è che, almeno questa volta, le istituzioni italiane diano un segnale di giustizia ed equità, quello che dovrebbero garantire giorno per giorno nel rispetto della dignità stessa del Paese.
Immagine tratta liberamente da: www.pugliantagonista.it