Domenica, 22 Settembre 2013 00:00

Renzi e i mondiali di ciclismo. Fotografia per non fiorentini

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«La pasta, la pasta! Quella, se la prendono tutti, non la troviamo più». 

Il tono scomposto della compagna che grida l’importante indicazione al ragazzo accanto a me, spinge all’indiscrezione. Nel carrello ci sono già circa 5 chili tra spaghetti, fusilli e penne

La famiglia magari è numerosa, penso.

Poi arrivo alla cassa e noto che non solo il centro commerciale è terribilmente più affollato del solito, ma anche la quantità di merci riempie i carrelli come mai visto in precedenza (per non parlare delle code ai distributori di benzina). 

Sono i mondiali di ciclismo, che terrorizzano i fiorentini da inizio settembre

Già nelle spiagge o all’estero era possibile riconoscerci. «Ah, che tranquillità... ma poi ci saranno i mondiali di ciclismo. Forse dovremmo mandare i figli dai parenti in Germania».

Non hanno aiutato degli inquietanti cartelli comparsi a Firenze con oltre una settimana di anticipo, con le indicazioni di deviazione. Qualcuno si è interrogato: «da quando saranno validi?». Ma la risposta era ovvia: «da quando toglieranno quelle strisce di plastica bianco-rosse da cantiere, legate a X sul cartello». 

«Sì, ma la data?»

«Eh, la data, per quello c’è il sito».

Già il sito web. Una mappa e dei goffi PDF che si aprono segnando i percorsi alternativi, le strade del percorso dei ciclisti, giorno per giorno. Perché non tutti i cartelli valgono nello stesso periodo. Una meravigliosa caccia al tesoro, stile asilo, sta per iniziare. 

Sulla superficie degli avvisi a volte si trovano attaccati ulteriori avvisi, dei fogli A4 con sopra stampato l’avviso di «deviazione non ancora valida» (e il dubbio che sia un simpatico imitatore del Conte Mascetti causa un brivido lungo la schiena). 

Per cui era bene che alla Coop si fossero comprati anche raccoglitori e quaderni, oltre alle decine di chili di pasta e di beni di prima necessità (mai visto tanto tonno in scatola girare per i parcheggi). Al cittadino si chiede di stampare i percorsi di ogni giorno, oppure prendere numerosi appunti, o allenarsi a memorizzare tutte le informazioni. Cosa che tutti hanno fatto in città.

Il sindaco Renzi tutto segue dagli studi televisivi in cui è impegnato ad apparire, perché si può fare l’amministratore di Firenze e il segretario nazionale del PD (assicura lui). Il rottamatore si permette di fare anche autoironia e spronare i suoi cittadini. Prendetela con gioia e serenità, consiglia lui, usate il treno, lasciate la macchina, non guardate negli occhi Godzilla.

Il fiorentino medio ha già deciso che in quei giorni si rassegnerà al rischio di non potersi muovere. O prenderà la bicicletta, camuffandosi magari anche da professionista, visto mai che ci scappa qualche scorciatoia. O eviterà il centro della città quasi il Duomo fosse diventata una centrale nucleare. 

L’importante è dimostrare che Firenze può sostenere questi mondiali, a qualsiasi costo, per far capire a Marchionne, agli spagnoli e ai gobbi che non è una città «piccola e povera». Come dei veri provinciali, a Firenze dobbiamo dimostrare che non siamo provinciali. E più Renzi causerà disagio, più saremo stati in grado di meritarci questo grande onore, che ha permesso di riasfaltare le strade, sradicare alberi tagliati ormai più di un anno fa e concludere cantieri (anche grazie ai soldi della Tav), il tutto a pochissimi mesi dalle imminenti amministrative.

Dal fornaio sabato mattina, un efficace riassunto è andato in scena.

«Ma da qui vicino passano?»

«Eh, non per ora. C’è il sito, va guardato giorno per giorno. Ho visto un paio di cartelli qua dietro, ma non ho letto bene»

«Vabbé io faccio conto che passino sempre»

«Sì, si fa prima»

«Però hanno riasfaltato la strada».

Ecco, questo a Renzi possiamo riconoscerlo. Aver fatto di un evento sportivo una mera questione di viabilità, per cui di ciclismo è possibile che si sentirà parlare più che altro dopo il mondiale.

E preparatevi a vedere “Matteo” rivendicare su tutti i canali nazionali di come da “amministratore” ha saputo gestire un evento mondiale “senza provincialismo”, scommettendo tutto sul provincialismo della città (sperando che la scommessa venga persa).

Ultima modifica il Sabato, 21 Settembre 2013 16:13
Dmitrij Palagi

Nato nel 1988 in Unione Sovietica, subito prima della caduta del Muro. Iscritto a Rifondazione dal 2006, subito prima della sconfitta de "la Sinistra l'Arcobaleno". Laureato in filosofia, un dottorato in corso di Studi Storici, una collaborazione attiva con la storica rivista dei macchinisti "ancora IN MARCIA".

«Vivere in un mondo senza evasione possibile dove non restava che battersi per una evasione impossibile» (Victor Serge)

 

www.orsopalagi.it
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