Dmitrij Palagi

Dmitrij Palagi

Nato nel 1988 in Unione Sovietica, subito prima della caduta del Muro. Iscritto a Rifondazione dal 2006, subito prima della sconfitta de "la Sinistra l'Arcobaleno". Laureato in filosofia, un dottorato in corso di Studi Storici, una collaborazione attiva con la storica rivista dei macchinisti "ancora IN MARCIA".

«Vivere in un mondo senza evasione possibile dove non restava che battersi per una evasione impossibile» (Victor Serge)

 

Martedì, 29 Marzo 2016 00:00

ISIS: con chi siamo in guerra?

L’ombra nera del Califfato arriva in Europa e scuote nuovamente un continente provato dalla crisi economica. La percezione è quella di un nemico oscuro e irrazionale, quasi apocalittico nello scontro di civiltà che porta avanti. Causa di questa percezione del presente sono sia il sistema di informazione, che, principalmente, la classe politica:  risultano imbarazzanti rispetto all’effettiva realtà con cui abbiamo a che fare.

La traduzione della complessità, di cui abbiamo scritto anche recentemente su queste pagine (Un atlante per provare a capire il mediterraneo) è operazione delicata, a cui andrebbe dedicata la necessaria attenzione.

Martedì, 09 Febbraio 2016 00:00

Buddy Guy - Born to play guitar

"Sono nato in Lousiana, e quando avevo due anni, mia mamma disse a mio padre, il nostro piccolo ha il blues.."

I tempi del blues sono passati ma il blues dei tempi del blues vive ancora. 

Martedì, 02 Febbraio 2016 00:00

Una Dystopia in grado di riabilitare i Megadeth

È una romantica decadenza distopica. La voce straziata di Mustaine implora perdono per lo scadente livello delle sue recenti dichiarazioni, fortunatamente travolte dalla qualità della novità discografica che propone con i Megadeth ad inizio 2016.

Nel corso della storia ci sono sempre stati oppressi ed oppressori.Nella categoria di questi ultimi troviamo la maggiore miseria umana.

Ventunesimo disco in studio,Battering  a 36 anni dall’esordio discografico omonimo e 39 dalla nascita ufficiale del gruppo.

I Saxon hanno da tempo deciso di spingere al massimo il loro fiammante camion rosso, cercando consenso tra le nuove generazioni con un suono pulito, potente e apertura ai temi videoludici. La NWOBHM, cioè la scuola musicale heavy metal di cui sono sopravvissuti pochi nomi (su tutti gli Iron Maiden), è nata negli anni in cui in Gran Bretagna bruciavano le ceneri del punk: chi è nato artisticamente in quel periodo non può mancare di determinazione.

Il contesto determina il giudizio, inevitabilmente. Delude quindi l'episodio vittoriano dello Sherlock della BBC, se per vederlo si paga un biglietto cinematografico maggiorato per gli eventi speciali. Fa piacere sostenere le sale dei circuiti locali: è l'unica consolazione, oltre a rappresentare un diversivo alla vigilia dell'esaursi dell'effetto aspirapolvere di Star Wars e Quo vado?.

Dopo Star Wars: Il Risveglio della Forza (senza spoiler)

La Disney ha in mano anche Marvel e Star Wars. Nelle catene dei multisala e all’interno del sistema pubblicitario la promozione di Guerre Stellari è stata impressionante, a rappresentare la quantità di risorse che è stata investita in questo rilancio della saga.

Martedì, 24 Novembre 2015 00:00

Jessica Jones - La Marvel a tinte noir

Hell’s Kitchen volume secondo in casa Netflix. A poco più di sei mesi dall’uscita di Daredevil arriva Jessica Jones, a confermare la qualità di un progetto Marvel che occupa l’evoluzione del piccolo schermo (la distribuzione di tutte le puntante della stagione lo stesso giorno, visibili in streaming).

L’ambientazione è cupa, con una sigla di apertura che richiama esplicitamente le tinte del noir. Il pubblico a cui si rivolge è quello che ha alle spalle la propria adolescenza, così come per la versione a fumetti. Rimorsi, dolori, vendette, vite complicate, violenza, speranze di redenzione, tossicodipendenza, sensualità e sesso: in un flusso di alcol a basso costo l’investigatrice privata cerca di non affogare, nonostante il ritorno di un nemico implacabile, in grado di controllare le menti delle persone con la sola voce.

Mercoledì, 18 Novembre 2015 00:00

Lo scontro di civiltà è quello con la stupidità

Allarme bomba a Firenze. Una scatola di cartone contenente batterie scariche, abbandonata al fianco di un cassonetto e a qualche centinaio di metri dalla basilica di Santa Croce. La voce corre per la città e una nuova scossa emotiva segna un’opinione pubblica inevitabilmente sovraeccitata.

Difficile misurare l’ipocrisia. A guardare alla società italiana si rischiano però le vertigini. Un giustizialismo diffuso in un paese in cui il sistema criminale è parte integrante del tessuto economico, dove si annuisce alle parole del nuovo pontefice sull’inumanità della condizione carceraria ma in cui si rimane completamente indifferenti rispetto all’impunità della tortura di stato. Un’Italia in cui quasi nessuna famiglia sopravvive a separazioni e divorzi ma dove si incita alla caccia alla teoria gender, con tanto di messa all’indice di testi che attentano ad una presunta famiglia naturale.

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