Dmitrij Palagi

Dmitrij Palagi

Nato nel 1988 in Unione Sovietica, subito prima della caduta del Muro. Iscritto a Rifondazione dal 2006, subito prima della sconfitta de "la Sinistra l'Arcobaleno". Laureato in filosofia, un dottorato in corso di Studi Storici, una collaborazione attiva con la storica rivista dei macchinisti "ancora IN MARCIA".

«Vivere in un mondo senza evasione possibile dove non restava che battersi per una evasione impossibile» (Victor Serge)

 

Sabato, 20 Maggio 2017 00:00

Eymerich risorge: siate accorti

Il ciclo di Eymerich è senza fine. I suoi romanzi possono essere letti più volte senza mai perdere il loro coinvolgimento emotivo. 

Rex tremendae maiestatis, uscito a novembre 2010, sembrava aver posto fine alle avventure dell'inquisitore più imponente nella storia della narrativa. In una vasta platea di lettori non si era mai spenta però la speranza di un ritorno del Magister di Gerona.

Intervista a Giovanni Russo Spena

Partirei dal libro Guai ai poveri, di Elisabetta Grande, che hai avuto modo di recensire e di cui parleremo prossimamente su Il Becco. Il testo illustra come, a partire dagli anni ‘70, il sistema politico statunitense abbia disegnato una società in cui crescono le disuguaglianze, dove i poveri aumentano mentre cresce la ricchezza complessiva del Paese, a vantaggio di pochi. L’azione discriminatoria sul piano sociale si sviluppa sul piano normativo, del diritto. Quali analogie ci sono rispetto alla situazione italiana?

In Italia ci avviamo verso una condivisione assoluta del modello statunitense, con pochissime eccezioni.

Sabato, 06 Maggio 2017 00:00

Democrazia senza verità?

Pensiamo che un convegno come quello di cui parliamo in questo articolo abbia grande interesse anche per Il Becco, che nel suo piccolo continua a vivere nell'eterogeneo e vasto mondo del web.

Democrazia senza verità? è il titolo di una due giorni organizzata dalla Scuola Normale Superiore di Pisa, di cui una parte è fruibile in video sul canale YouTube dell'istituto. Il senso dell'evento è evidenziato da Carlo Bartoli, Presidente dell'Ordine dei Giornalisti Regione Toscana, e risiede nella necessità di un aggiornamento continuo della sua categoria, rispetto al contesto sociale in cui opera. Il problema dell'informazione non nasce con il web, però non si può negare come "con la modificazione della fisionomia dell'ecosistema" cambino "le modalità con cui si sperimenta la ricerca di verità", da intendere come verità possibile, "diversa da quella dello storico", perchè legata ai contesti e alla funzione a cui sono chiamati i giornalisti. Prima di qualsiasi azione ormai chiunque si pone il problema di come comunicarla. Il racconto anticipa la realtà, in qualche modo. Internet aggiunge particolari ed insidie, ma anche nuove possibilità di verifica.

Un fascista non può essere una brava persona. Anche il peggiore criminale rimane un essere umano.

Sono due affermazioni troppo spesso conviventi nelle stesse posizioni politiche di sinistra (radicale, date le connotazioni antifasciste dell’area moderata).

La mattina del 22 aprile, Beppe Grillo pubblica sul suo blog un post sul “fine vita”. Il Movimento 5 Stelle non può “fare la fine dei Radicali… dove ci sono disgrazie ci sono loro”, sostiene il comico genovese, accusando il movimento liberale italiano di avere “una posizione morale e basta”. Il pomeriggio dello stesso giorno il luogo più interessante in cui essere, per registrare una risposta, è nella Sala delle Eroine del Comune di Pontassieve, in cui si presenta il libro scritto da Marco Pannella negli ultimi giorni della sua vita: Una libertà felice la mia vita (Mondadori, 2016).

I signori della cenere: una distopia per spiegare il presente

Per capire la crisi economica iniziata “ufficialmente” nel 2008 può esserci utile la figura dello wanax, figura apicale della civiltà micenea? Il collettivo Tersite Rossi ne è convinto, proponendo un romanzo capace di affondare la descrizione della società contemporanea attraverso un articolato complesso narrativo, dal ritmo avvincente e capace di non disperdere il lettore tra i numerosi livelli proposti. La società umana trapela nello scorrere dei secoli in una sorta di ciclica affermazione di dominio e violenza, progressivamente sempre più forte nel rimuovere ogni forma di dissenso. Gli autori, al loro terzo romanzo, optano per un presente distopico come contesto, scegliendo ampie coordinate geografiche (New York e Firenze, tra le altre capitali del globo) e un vasto orizzonte culturale da cui attingere (antropologia, sociologia, scienze economiche, accompagnate da citazioni di Guerre Stellari). L’apparente ineluttabilità delle condizioni in cui viviamo emerge nelle pagine con una veste oscura, trasmettendo un’inquietudine in grado di far dubitare anche i più convinti sostenitori della storia come percorso di progressiva evoluzione.

Mercoledì, 18 Gennaio 2017 00:00

Un orso in sala (Silence, The Founder, Allied)

La fede riguarda l’individuo. Si crede in qualcosa di trascendente sulla base di ciò che si sente in modo indefinibile. Nessuna religione riesce però a vivere senza una struttura, un’organizzazione, che codifica, schiarisce l’orizzonte dei sentimenti. Martin Scorsese presenta un film in cui i gesuiti sono vittime e il buddhismo si fa carnefice, nel Giappone del 1600.

L'incrociatore Star Wars di produzione Disney è stato varato nel 2016 con Il risveglio della forza, accusato da più parti di essere una fotocopia di Episodio IV, l'esordio assoluto del progetto inventato da George Lucas. 

Il Presidente del Consiglio, in Italia, lo elegge il Parlamento, per ora, è chiaro. Poi però sui simboli dei partiti è vero che i nomi dei candidati premier sono diventati, talvolta, più importanti delle loro organizzazioni, con una deriva comunicativa di cui è complicato individuare singoli responsabili.

"Gli utenti cercano conferma delle proprie opinioni a prescindere dalla verità". Lo dice Laura Boldrini introducendo il convegno Non è vero ma ci credo - Vita morte e miracoli di una falsa notizia, organizzato in Sala della Lupa di Palazzo Montecitorio martedì 29 novembre 2016. La Presidente della Camera aveva pubblicato pochi giorni fa alcuni dei messaggi (con nomi e cognomi degli autori) ricevuti in tre anni di attività, densi di offese: "ognuno si deve assumere le proprie responsabilità". "Il tuo datore di lavoro deve sapere chi sei" se decidi di aggiungere un posto alla "galleria degli orrori" dei commenti, secondo una delle massime autorità della Repubblica.

Un esempio dei più recenti, citati per rendere chiara l'urgenza del tema trattato: la falsa notizia del presunto divieto di fotografare o filmare deputati fannulloni, ripresa e commentata senza alcuna verifica. "Nessun giornale, nessun sito, quando l'ufficio stampa della Camera ha smentito, ha ripreso il nostro comunicato", segnala Boldrini.

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