Dmitrij Palagi

Dmitrij Palagi

Nato nel 1988 in Unione Sovietica, subito prima della caduta del Muro. Iscritto a Rifondazione dal 2006, subito prima della sconfitta de "la Sinistra l'Arcobaleno". Laureato in filosofia, un dottorato in corso di Studi Storici, una collaborazione attiva con la storica rivista dei macchinisti "ancora IN MARCIA".

«Vivere in un mondo senza evasione possibile dove non restava che battersi per una evasione impossibile» (Victor Serge)

 

Laterza ha inaugurato una serie di testi dedicata ai «10 giorni che hanno fatto l’Italia».

Mercoledì, 29 Agosto 2018 00:00

Fine agosto al cinema

Il problema del consumo cinematografico, in termini di offerta, ritorna ciclicamente in Italia, tutte le estati. Con l’avvicinarsi di settembre la situazione pare effettivamente sbloccarsi, così come le giornate delle anteprime (nell’ambito del programma CinemaDays) hanno rappresentato il tentativo di integrare gli abituali schermi a cielo aperto.
Senza pretesa di grandi recensioni, sperando di fare cosa utile, si tenta qui uno sguardo complessivo sull’offerta attuale, ben sapendo come il nuovo Mission: Impossible (uscita in Italia il 29 agosto, oggi) rappresenti una novità importante, almeno in termini di botteghino.

Sabato, 11 Agosto 2018 00:00

Amiche di sangue: noia da classe agiata

Amiche di sangue: noia da classe agiata

Un po' di pretese, spruzzando inquietudine e una invasiva colonna sonora per tutta la durata della pellicola. 

Al centro due giovani adolescenti di famiglie agiate, impegnate a far fronte alle loro insicurezze.
Lunedì, 06 Agosto 2018 00:00

Prima la notte del giudizio!

Prima la notte del giudizio!

Dopo la trilogia ecco il prequel. La prima notte del giudizio è un film inadatto per chi ha gusti raffinati.

La quarta pellicola di questo microuniverso narrativo aggiunge ancora meno di quanto avevano fatto i due sequel. Non c’è bisogno di sperimentare o di avere coraggio: l’idea vincente (più per il mercato che per la critica) deve essere spremuta fino alla fine, non ci sono le condizioni per adattarsi a cambiamenti significativi.

Venerdì, 03 Agosto 2018 00:00

Io, Dio e Bin Laden... scansando la noia

Io, Dio e Bin Laden... scansando la noia

Chi scrive non è forse la persona più adatta a scrivere di Io, Dio e Bin Laden. Prima di vederlo ho dato la precedenza agli improbabili Skyscraper e Le ultime 24 ore (magari ci sarà spazio di scriverne in un altro articolo).

Comunque questa pellicola di Larry Charles (arrivato al successo grazie a Borat) evita di rinchiudersi esclusivamente tra il demenziale e l'assurdo.

Sbirre: una questione di genere, almeno in copertina

Tra i libri pubblicati per essere letti sotto l’ombrellone i gialli e il noir godono sempre di grande attenzione.

Sono una distrazione poco impegnativa e attestata anche nei circuiti della cultura alta (o, meglio, identificata come tale).

La verità, il dialogo e il confronto... su un treno

Siete appena saliti su un treno, di quelli ad alta velocità probabilmente.

A sinistra, i progressisti italiani si interrogano sulla loro sconfitta?

Zhou Enlai affermò nel 1972 di come fosse ancora presto per giudicare la Rivoluzione Francese. In realtà pare fosse stato frainteso, volendosi riferire al 1968, anziché al 1917 (si veda qui).

Però capita di sentire citato questo aneddoto come indicativo di un atteggiamento cinese rivolto ai tempi lunghi, sui quali però saremmo tutti morti, secondo un approccio pseudo-keynesiano.

Un miracolo per rimanere in Europa: tra Sky e Ammaniti

Il miracolo, serie TV, Italia, 2018

Una statua in plastica di Maria, madre di Gesù, lacrima sangue umano.

Rinvenuta nel covo di un capo della criminalità organizzata finisce nelle mani di un generale dei servizi segreti, che decide di tenerla nascosta informandone il Presidente del Consiglio.

Quest'ultimo è alle prese con un referendum sfuggitogli dalle mani, sulla permanenza o meno del Paese all'interno dell'Unione Europea.

Cronaca di una surreale settimana politica italiana

Il periodo più lungo della Repubblica Italiana senza un nuovo governo, dalla data delle elezioni nazionali, è giunto al termine. L’incarico a Giuseppe Conte, come Presidente del Consiglio dei ministri, è arrivato (per la seconda volta) il 31 maggio, dopo sorprendenti cronache susseguitesi nel giro di poche ore. Frequentare i servizi di rete sociale su internet (principalmente Facebook) causava disorientamento e irritazione, nel caso non ci si volesse sedere in un settore già assegnato per il tifo.

Dinamiche abituali si sono acuite, soprattutto nelle bolle di quella parte politica uscita devastata dal passaggio del 4 marzo 2018, quelle della sinistra italiana (in senso ampio).

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