Dalla divulgazione scientifica alle recensioni di romanzi, passando per filosofia e scienze sociali, abbracciando il grande schermo e la musica, senza disdegnare ogni forma del sapere.
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Nell’anno in cui non viene assegnato il Nobel per la Letteratura vediamo chi ha vinto i premi la Medicina, la Fisica e la Chimica.
Nell’ambito della manifestazione “Firenze Libro aperto 2018”, festival dell’editoria che si è svolto da venerdì 28 settembre a domenica 30 settembre presso gli spazi della Fortezza da Basso e che ha visto la presenza di illustri ospiti come Stefano Benni, Nanni Moretti, Marco Vichi, Fabrizio Gifuni, Daniele Vicari, Roberto Vecchioni e molti altri ancora, ho avuto l’occasione di assistere alla presentazione di due volumi, “Social linguistica” della sociolinguista e ricercatrice presso l’Accademia della Crusca Vera Gheno e “Disputa Felice”, del filosofo Bruno Mastroianni, entrambi editi dalla Franco Cesati Editori. Questo pezzo prende spunto, ma senza riportare nel dettaglio da questa presentazione per allargarsi a una più ampia e probabilmente troppo vaga e generica, riflessione sul nostro modo di comunicare, in particolare sulla rete.
Parola al lavoro e ai lavoratori
Frida Nacinovich, autrice di Con parole loro. L’amore per il lavoro nella tempesta del postfordismo, ha scritto un libro molto utile per capire e avvicinarsi al mondo del lavoro in Italia che è in continuo mutamento e, spesso, in rivolta. Inoltre, è davvero una bella raccolta di storie che narrano di uomini e donne che vivono i nostri complicati e, a volte, terribili tempi.
Blutch, Peplum, 001 Edizioni, Torino 2017. Euro 18,00
Spike Lee fa la cosa giusta in salsa get out
Uno dei più lucidi registi contemporanei ed esponente di punta del cinema della sinistra afroamericana è senza dubbio Spike Lee. Stavolta lo ringrazio pubblicamente perché mi ha fatto gioire e mi ha ricordato di essere un cinefilo dal gusto raffinato.
Negli anni Sessanta Porto Recanati era un piccolo borgo di pescatori, che durante il boom economico ha deciso di reinventarsi per diventare meta turistica, approfittando dello sviluppo della riviera adriatico e della diffusione del turismo di massa. Così la cittadina, che all’epoca aveva 6000 abitanti, iniziò gradualmente ad investire in servizi per il turismo balneare, dai ristoranti agli stabilimenti con gli “chalet” lungo la spiaggia.
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