Dalla divulgazione scientifica alle recensioni di romanzi, passando per filosofia e scienze sociali, abbracciando il grande schermo e la musica, senza disdegnare ogni forma del sapere.
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Dylan Dog: Profondo Nero. Una recensione.
L'affermazione di Lanthimos, il ruolo delle donne, la vittoria di Netflix e il ritorno del western
Gli anni della lotta armata. Cronologia di una rivoluzione mancata di Davide Steccanella
Don't Worry ***1/2
"Il mio solo metro di giudizio per comprendere se mi sono spinto troppo oltre lo trovo in persone costrette sulla sedia a rotelle o che hanno uncini al posto delle mani. Come me non ne possono più di quelli che pretendono di parlare in nome dei disabili. Di tutta quella pietà e paternalismo. Questo è ciò che va veramente detestato."
(John Callahan)
Leggere l’ultimo libro di Vera Pegna (Autobiografia del Novecento. Storia di una donna che ha attraversato la Storia, Il Saggiatore, 2018) è stato davvero emozionante e appassionante. Quest’ultimi non sono degli aggettivi scelti a caso ma sono i tratti comuni a tutta la vita dell’autrice. L’emozione e la passione dunque.
Il problema del consumo cinematografico, in termini di offerta, ritorna ciclicamente in Italia, tutte le estati. Con l’avvicinarsi di settembre la situazione pare effettivamente sbloccarsi, così come le giornate delle anteprime (nell’ambito del programma CinemaDays) hanno rappresentato il tentativo di integrare gli abituali schermi a cielo aperto.
Senza pretesa di grandi recensioni, sperando di fare cosa utile, si tenta qui uno sguardo complessivo sull’offerta attuale, ben sapendo come il nuovo Mission: Impossible (uscita in Italia il 29 agosto, oggi) rappresenti una novità importante, almeno in termini di botteghino.
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