Beccai

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Il profilo per gli articoli scritti a più voci, dai collaboratori del sito o da semplici amici e compagni che ci accompagnano lungo la nostra esperienza.

Venerdì, 28 Febbraio 2014 00:00

Europa: cambiare partendo da sinistra

Il video dell'iniziativa qui

Mettiamo una sera a Firenze un filosofo francese, un giornalista greco ed un'amministratrice italiana. Sembrerebbe quasi l'inizio di una bella storia ma altro non è stata che l'iniziativa organizzata dalla federazione fiorentina di Sel mercoledì 26 febbraio all'Sms di Rifredi: “Democratica e solidale. L'Europa giusta”. Un bell'incontro con relatori che non capita di incontrare tutti i giorni: il filosofo francese Yves Charles Zarka, il giornalista greco Argiris Panagopoulos e Cecilia D'Elia, membro del coordinamento nazionale di Sel.

Articolo di Arturo Cavari e Silvia D'Amato Avanzi

Ieri è uscito un articolo che riporta posizioni diverse, lo trovate qui.

Negli ultimi mesi il tema della sperimentazione animale è arrivato all'attenzione dei mass media a causa di fatti eclatanti, causati soprattutto dall'estremizzazione progressiva delle posizioni e delle azioni degli animalisti. Vengono affissi manifesti con nomi, indirizzi e numeri di telefono di ricercatori a Milano, quasi ci si trovasse in un ghetto della Germania nazista; politici ignoranti in cerca del supporto delle organizzazioni animaliste si fanno promotori di emendamenti alla legge europea in materia di sperimentazione animale, minacciando di uccidere la ricerca italiana e causando una multa di 150.000 euro al giorno al governo italiano per mancato recepimento della norma.

Venerdì, 14 Febbraio 2014 00:00

Contratto Sociale Gnu-Folk - From Dawntown #1

“From Dawntown”: Il Becco si intreccia con le frequenze web di Radio Roarr.

La redazione pisana de “Il Becco comincia una nuova collaborazione con la web radio indipendente Radio Roarr – Rete Occupata Autogestita Radio Rebeldìa, iniziando dal programma “Dawntown”, in onda ogni martedì alle 22, che si occupa di intervistare gruppi musicali, per valorizzare la musica più o meno emergente del territorio, le produzioni e le etichette indipendenti, i progetti che scelgono strade alternative alla SIAE per la diffusione della loro musica. I redattori di “From Dawntown” saranno presenti durante la trasmissione radio per realizzare il loro approfondimento, per comporre la loro personale lettura della storia e della musica dei gruppi, che uscirà ogni venerdì su Il Becco accompagnata dal podcast della puntata appena trascorsa. Un giornale e una radio assieme per raccontare un universo musicale in espansione che, piaccia o non piaccia, ci parla del nostro tempo, delle nostre terre, di valori e di lotte.

Giovedì, 13 Febbraio 2014 00:00

Una questione di conflitto sociale

In vista dell'iniziativa di sabato 15 febbraio (clicca qui per l'evento Facebook),

vi proponiamo un'intervista a Carlo Formenti uscita su uno dei nostri numeri cartacei

1) Sei stato tra i primi a utilizzare la definizione di “quinto stato”, ormai molti anni fa…

In effetti ho la responsabilità di aver lanciato il termine in Italia, quando, con alcuni giovani amici, misi in piedi un sito che si chiamava appunto Quinto Stato. Con quel termine mi riferivo ai nuovi strati di classe emersi con la Nuova Economia, gli stessi che altri chiamavano classe creativa, classe hacker o lavoratori della conoscenza. Sostanzialmente si trattava dei tecnici che operavano nella produzione di hardware e software, con un forte riferimento alla

Ieri a Firenze non ha smesso di piovere per un solo minuto. Nonostante questo in molti non hanno perso l'occasione per sottolineare come la gestione della città degli ultimi anni abbia creato sempre maggiori disagi e difficoltà.

Dalla tarda mattinata i lavoratori dell'azienda di trasporto pubblico fiorentino si sono riuniti in presidio davanti al deposito Ataf di Viale dei Mille. La notizia che li ha fatti mobilitare gira ormai da giorni: gli autisti che a inizio dicembre hanno scioperato ad oltranza senza rispettare le fasce protette (vedi qui e quisi sono visti recapitare una multa di circa 600 euro.

Domenica, 09 Febbraio 2014 00:00

Neofascismo e neonazismo (Ferrari e Mantegazza)

«Neofascismo e neonazismo. Un problema politico, culturale e educativo» è il titolo di un appuntamento organizzato a Firenze l'8 febbraio 2014 da Anpi, Flc Cgil e Filo Rosso.

Dopo una breve introduzione da parte di Gigi Remaschi, vicepresidente provinciale dell'associazione dei partigiani, si entra nel merito dell'argomento senza necessità di eccessive spiegazioni, nella città in cui sono stati uccisi Samb Modou e Diop Mor

Saverio Ferrari è giornalista e redattore dell’Osservatorio Democratico sulle nuove destre. Sceglie di partire dall'individuazione del 1995 come un punto di svolta nella storia del fascismo della nostra penisola. Con lo scioglimento del Movimento Sociale Italiano e la nascita di Alleanza Nazionale è venuto meno un "freno inibitore" che a partire dal secondo dopoguerra si era affermato come realtà non marginale nella vita politica, diventando "il quarto partito in Italia già nel 1972, e giocando un ruolo decisivo nella nascita di 4 governi, oltre che nell'elezione di due presidenti della Repubblica". Gli eredi di Salò sono stati per decenni inquadrati nel sistema istituzionale. Nel corso di quel periodo la destra ha tentato di riscrivere il passato prendendo le distanze dal nazismo, come ha provato a fare Giorgio Pisanò nel negare responsabilità dirette dei fascisti rispetto all'olocausto.

A partire dal 1995 il neofascismo si radicalizza anche se si restringe elettoralmente (arrivando a pesare oggi tra l'1,5 e il 2%). Vengono recuperati miti che stanno fuori dalle vicende del Duce, andando a recuperare i simboli del Terzo Reich.

In fondo all'articolo la locandina dell'iniziativa di presentazione del libro, prevista per il 15 febbraio 2014

Utopie letali di Carlo Formenti potrebbe essere definito una provocazione, purché non si intenda con questo termine un intervento arrogante che interrompe una discussione altrimenti civile. All’opposto il libro rompe, con determinazione ma senza mancare di rispetto verso nessuno, una serie di ambiguità che caratterizzano i confronti della sopravvissuta sinistra italiana.

Lunedì, 03 Febbraio 2014 23:56

La Seves è aperta e piena di vita

Affacciandosi ai cancelli al 360 di via Reginaldo Giuliani a Castello chiunque avrebbe pensato di aver sbagliato posto: uno la sera esce di casa per andare a portare la propria solidarietà ai lavoratori della Seves che hanno deciso di occupare la fabbrica e si trova davanti una folla enorme di persone che aspettano di entrare.

Madrid, scritto da Nilo Di Modica

«Ma, in che senso lo eliminano?». È questa in genere la prima reazione che si registra dando la notizia del nuovo disegno di legge sull'aborto presentato lo scorso 20 dicembre al parlamento spagnolo, a firma del ministro della salute Alberto Ruiz-Gallardón.

Abituati da sempre all'intemperanza con la quale la chiesa affronta l'inesorabile scorrere dei secoli fuori dai confini vaticani, resi quasi insensibili dai suoi continui tentativi d'intervenire nella vita pubblica, di fronte alla notizia dell'eliminazione pura e semplice dell'interruzione volontaria di gravidanza in Spagna la cognizione dei più ha un sussulto.

Qualcosa non torna: come se ci avessero appena comunicato l'abolizione del divorzio o del suffragio universale.

"Immagine di un paese alla deriva" di Andrea Vitali

Come ha scritto qualche giorno fa Irene Polverini su Il Becco, “Il capitale umano” è un film di un “Virzì che non ti aspetti”. E non mi trattengo dal dire che probabilmente è la sua opera più completa e matura, perché semplicemente diversa dalle sue pellicole precedenti. Il regista livornese si è liberato di quella comicità toscanaccia e dolorosa alla quale eravamo da sempre abituati e (almeno per i fans) affezionati, andando ad abbracciare il drammatico e il noir.

Girato a Varese (e non più nella natale Toscana), “Il capitale umano” è l’immagine perfetta di un paese che va a rotoli economicamente, dove la cultura la si sostituisce costruendo appartamenti e dove non esistono rapporti umani o, meglio, dove ne esistono pochi e fragili. C’è Dino, immobiliarista che si fa fare un prestito a cinque zeri da un amico banchiere, per reinvestirli come quota nel gruppo di Giovanni, speculatore finanziario interpretato da un perfetto Fabrizio Gifuni. Poi, come spesso succede di questi ultimi tempi, i mesi passano e i guadagni sperati non arrivano, il debito deve essere pagato e la casa ci va di mezzo.

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