Decisiva per la loro crescita il supporto delle stelle della scena indipendente californiana, dal sodalizio con le Dum Dum Girls (la cui leader Dee Dee Penny è sposata col frontman dei Crocidiles Brandon Welchez), alla stima che i No Age nutrono nei loro confronti e che ne ha favorito l’ascesa. Quella che il gruppo americano sta attraversando è una fase di ricerca di nuovi mezzi espressivi: a lungo accostati - a ragione - allo stile oscuro e tagliente dei Jesus and Mary Chain, fra shoegaze, noise pop e post punk, ora i Crocodiles stanno provando a scrollarsi di dosso l’etichetta di cloni per definire un sound più personale e variegato pur in continuità e coerentemente col loro stile originale. Questa fase interlocutoria e di transizione è evidente non solo nel loro ultimo disco (“Boys”, 2015), che apre a soluzioni garage rock e salsa punk inedite, ma forse ancor di più nella prova live del gruppo, che restituisce un suono chitarristico più scolpito e muscoloso, sempre sporco ma non più così riverberato. Elementi più consoni a un impianto (power) rock classico sembrano intravedersi nei groove chitarristici potenti e nella volumetria di un suono compatto e lontano dalle rasoiate rumoristiche che contraddistinguevano il loro recente passato, mentre l’animo indie resta in un approccio energetico ma mai sopra le righe.
Lo show è tiratissimo e il pubblico, piuttosto numeroso, si scalda in fretta. E non c’è da stupirsi: dopo il buon opening act dei The Hand, che introduce ad atmosfere indie scure e claustrofobiche l’esibizione dei Crocodiles, adrenalinica e dinamica, non lascia spazio alla noia. In un crescendo emotivo, gli spettatori si mettono a saltare e ballare fino al pogo che parte spontaneo sulle note di un piccolo classico del loro repertorio come “I Wanna Kill”. Il finale, con la band che invita il pubblico a salire sul palco per l’ultimo pezzo, una bella versione della iper-coverizzata ma sempre esaltante “Jet Boy Jet Girl”, è la degna conclusione a un concerto di grande intensità e coinvolgimento. La serata termina alla grande con la festa post concerto nel cortile dove la postazione bar e dj set aggiuntiva attraggono diverse persone fino a tardi. I complimenti al Glue, che ha organizzato concerti di ottimo livello durante tutto l’anno, sono d’obbligo. Come si dice in questi casi, arrivederci alla prossima (stagione).