Roberto Capizzi

Roberto Capizzi

Nato in Sicilia, emiliano d'adozione, ligure per caso. Ha collaborato con gctoscana.eu occupandosi di Esteri.

Oramai da molti anni, tutti i principali Paesi capitalistici hanno prodotto legislazioni sul lavoro sempre più svilenti, con l'obiettivo di permettere alle imprese di competere sui mercati nazionali ed internazionali comprimendo i salari ed avendo a disposizione una massa di disperati pronti ad accettare ogni condizione.
Una strategia perfettamente in linea con la voracità del sistema capitalistico, un sistema sociale ed economico incapace, per sua natura, di autolimitarsi. Una strategia perfettamente miope, che impedisce, in ultima analisi, lo sviluppo di un solido mercato interno per beni e servizi e che mette, tanto a livello nazionale quanto a quello internazionale, i lavoratori “l'uno contro l'altro come merci nella concorrenza”.

Riattivato, il 29 gennaio, il reattore numero 3 della centrale nucleare di Takahama (Prefettura di Fukui). Si tratta della terza riattivazione di un impianto nucleare dopo lo spegnimento precauzionale seguito al disastro di Fukushima, del 2011.
Il reattore numero 3 utilizza combustibile MOX (cioè un combustibile composto sia da uranio che da plutonio). La Kansai Electric Power Company, proprietaria dell'impianto, prevede che la centrale possa tornare attiva commercialmente per la fine febbraio. “Con ferma convinzione che non vedremo mai un incidente come quello di Fukushima, mi impegno a migliorare la sicurezza della generazione elettrica da nucleare, volontariamente e permanentemente, anche oltre il quadro normativo, pur essendo pianmente consapevole che sarà necessario uno sforzo instancabile per migliorare la sicurezza” ha assicurato, in un proprio comunicato, il presidente di KEPCO Makoto Yagi. Sono circa 180.000 gli abitanti, nelle Prefetture di Fukui, Kyoto e Shiga, ad abitare entro un raggio di trenta chilometri dalla centrale.

Mercoledì, 27 Gennaio 2016 00:00

Ilva: occasione mancata per il paese

Le vicende del commissariamento del'Ilva, della sua gestione non proprio brillante, e adesso della sua vendita (pur non essendo, tecnicamente, stata espropriata) rappresentano lo spreco di un'opportunità che lo Stato, qualora non fosse stato guidato da personaggi animati da cieca furia liberista, aveva il dovere di cogliere.
La giusta preoccupazione degli operai dello stabilimento di Cornigliano (bloccato dagli stessi in queste ore) ci mette di fronte alla lucida visione d'insieme, sulle problematiche industriali italiane, che viene fuori dal “semplice” timore per il proprio posto di lavoro.

L'abenomics non frena la diffusione della povertà in Giappone, questo il cuore dell'intervento del senatore comunista Koike, durante la seduta della Commissione Bilancio della Camera dei Consiglieri del 18 gennaio. L'esponente comunista, presentando dati della ricerca OCSE sui tassi di povertà, ha sottolineato come, secondo gli ultimi dati disponibili, l'indice di povertà relativa sia del 16,1% (il dato maggiore, del 21% è del Messico), mentre l'indice di povertà minorile nelle famiglie monogentoriali si attesta al 54% (il dato peggiore, riferito a questo indice, tra i Paesi OCSE).
Nella seduta della Commissione Bilancio della Camera dei Rappresentati dell'otto gennaio, era invece intervenuto il Segretario democratico Edano, il quale ha criticato la politica fiscale del governo, in particolare riguardo l'abbassamento della pressione fiscale sui profitti delle imprese non reinvestiti e circa l'arbitrarietà delle possibili riduzioni della tassa sul consumo (prevista per i quotidiani ma non per beni essenziali quali gas ed elettricità).

Intanto, lo scorso 13 gennaio, circa 500 lavoratori affiliati al sindacato Zenroren hanno manifestato davanti gli uffici della confindustria (la Keidanren) per chiedere sostanziali aumenti salariali. La richiesta della confederazione sindacale è di 20.000 yen in più al mese (o 150 euro in più l'ora) e l'eliminazione dei salari orari inferiori a 1000 yen.
Per un aumento del salario minimo orario (ad almeno 1500 yen) anche i giovani del gruppo civico Aequitas, nato nell'agosto dello scorso anno e che annovera tra le proprie fila studenti-lavoratori. “Molti studenti si mantengono con lavori part-time. Il salario minimo orario di Yamanashi è di, solamente, 737 yen ed è, dunque, impossibile vivere con salari così bassi” ha affermato uno degli attivisti, il diciannovenne Shun'ichiro Kobayashi, proveniente dalla Prefettura ad ovest della capitale.

In tema militare, mentre il premier ha ribadito, nel proprio discorso di apertura della sessione regolare dei lavori della Dieta di fine gennaio, la volontà del governo di proseguire nella ricollocazione della base di Ginowan ad Henoko, è emersa, la possibilità di espansione dei compiti delle Forze di Autodifesa dislocate, dal 2011 ed in funzione antipirateria, a Gibuti.
Pur avendo il ministro competente, su interrogazione del deputato comunista Akira Kasai, negato la possibilità che le forze nipponiche, presenti nell'area, siano impiegate in funzioni di intervento nei Paesi limitrofi, durante la propria visita nel piccolo stato africano, avvenuta il 18 gennaio, Nakatani ha affermato che le Forze di Autodifesa daranno un “contributo proattivo alla pace” che si concretizzerà in assistenza logistica alle forze armate gibutiane ed in formazione delle stesse.

In ambito di politique politicienne, accuse di corruzione sono arrivate al ministro dell'Economia, Commercio e Industria Akira Amari. Secondo la rivista Shukan Bunshun, il ministro avrebbe ricevuto da un'impresa di costruzioni un milione di yen, mentre suoi collaboratori avrebbero raccolto, dalla stessa ditta, negli ultimi tre anni, 12 milioni. Secondo le accuse il ministro avrebbe ricevuto il denaro per intervenire in una disputa tra questa impresa e l'azienda semipubblica di edilizia residenziale Urban Renaissance.
Il ministro ha dichiarato di non aver compiuto “nulla di illegale” e che chiarirà tutto “in una settimana”.
Le opposizioni hanno abbandonato l'aula quando Amari ha preso la parola, per illustrare, durante la prima seduta della sessione ordinaria della Dieta, il programma economico annuale del governo.

(con informazioni di Japan Press Weekly 13 – 19 genn. 2016; oecd.org; japan.kantei.go.jp; lanationdj.com; japantimes.co.jp)

Si è spento poche ore fa, a Roma, all'età di 84 anni, il regista e sceneggiatore Ettore Scola.
Regista acuto, Scola ha attraversato, per oltre cinquanta anni, la vita culturale del Paese, e le sue evoluzioni, rendendo su pellicola non soltanto indiscutibile qualità tecnica, ma accompagnando lo spettatore in storie mai banali.
Dopo alcuni lavori in Rai, l'esordio dietro la macchina da presa avviene nel 1964, con lo spassosissimo film a episodi Se permette parliamo di donne, seguito da alcuni film di minor successo. Il 1968 è l'anno di Riusciranno i nostri eroi a ritrovare l'amico misteriosamente scomparso in Africa?, commedia frizzante che racconta di un editore molto borghese (Alberto Sordi) e del suo grigio ragioniere (Bernard Blier doppiato con un divertente accento marchigiano da Max Turilli) improvvisatisi improbabili avventurieri alla ricerca del cognato (Nino Manfredi) fuggito dalla stressante vita occidentale.
Gli anni '70 si aprono, per il regista, con Dramma della gelosia (tutti i particolari in cronaca), racconto comico di una storia d'amore, tragica, a tre con protagonisti Monica Vitti, Giancarlo Giannini e Marcello Mastroianni. Mastroianni che ritroviamo, l'anno seguente, in Permette? Rocco Papaleo, e più avanti in Signore e signori buonanotte (commedia, a tratti grottesca, dalla pungente denuncia politica, pur in chiave comica) e nel capolavoro Una giornata particolare, nel quale il grande attore frusinate è in coppia con una splendida Sophia Loren, immersi entrambi - l'uno, un omosessuale emarginato dal regime, l'altra, una casalinga insoddisfatta ed oppressa dal marito - in una surreale giornata di un condominio deserto.
Un altro dei mostri sacri del cinema italiano, Nino Manfredi, accompagnerà, come protagonista, Scola nella commedia, intima, delicata e piena di amarezza, C'eravamo tanto amati, e nella feroce, pur nella sua comicità, denuncia della condizione delle borgate romane Brutti, sporchi e cattivi.
Del 1980 è, invece, La terrazza, derisione ed insieme riflessione dei, e sui, salotti della Roma bene nei quali deputati, dirigenti Rai, attori decaduti ed altri personaggi del giro, sono parti, tutte, di un medesimo contesto.
Tra i registi del documentario collettivo sui funerali del segretario comunista Berlinguer (saranno diversi i suoi lavori politici, anche se meno conosciuti al grande pubblico) nel 1984, chiude il decennio con Splendor e Che ora è? (entrambi con la coppia di gran classe Mastroianni-Troisi).
Tra i suoi ultimi lavori Romanzo di un giovane povero (1995) con un profondo Sordi nella parte di un vecchio triste e meschino e Rolando Ravello, in quella di un giovane dalla vita miseria che assiste, quasi impassibile, alle disgrazie che lo coinvolgeranno; e, nel 1998, La cena, ultimo film di Vittorio Gassman.
Impossibile citare, i film, tra i più noti della commedia italiana degli anni '60 e '70, nei quali collaborò alla sceneggiatura: da Un americano a Roma a Gli anni ruggenti, e poi La parmigiana, La marcia su Roma, Il sorpasso... film che meriterebbero tutti di essere visti, almeno una volta.
Regista impegnato politicamente, prima con il PCI e poi con i DS fino alla sinistra del PD, ha espresso la propria critica a ciò che non gli piaceva (dai venduti di C'eravamo tanti amati ai salottieri de La terrazza) con brio ed acume, ed è stata forse questa sua capacità di essere popolare e di sinistra - o, per meglio dire, di sinistra popolare - l'insegnamento che lascia in eredità e che andrebbe seminato con la cura che meritano i semi rari.

Stallo parzialmente risolto, il 10 gennaio, in Catalogna, con l'elezione a Presidente della Generalitat del giovane giornalista e sindaco di Girona Carles Puigdemont, tra i massimi esponenti di Convergenza Democratica, e del Consell Executiu, diviso al 50% tra ERC e Convergenza e con l'appoggio esterno della CUP (dei 10 deputati della Candidatura 8 si sono espressi per il sì e due si sono astenuti impegnandosi però a lasciare il seggio).

Con il passo indietro di Artur Mas, dovuto alla rigidità di parte consistente di una sinistra indipendentista spaccata oltre ogni limite al proprio interno - ma determinata ad ottenere una vittoria simbolica se non sulle politiche sociali quantomeno sul nome di Mas, perchè "non si lega un processo ad un uomo" come ha affermato la capogruppo Anna Gabriel nella sua replica al discorso d'investitura di Puigdemont - sembra così essersi superato il primo dei numerosi ostacoli che il fronte indipendentista - variegato e uscito non in grande forma dalle elezioni tanto catalane quanto nazionali - dovrà superare sulla strada dell'indipendenza.
L'accordo tra Junts pel Sì e CUP, dopo mesi di stallo (le elezioni si erano tenute il 27 settembre), è avvenuto negli scorsi giorni dopo un'incredibile assemblea della sinistra indipendentista che aveva visto 1515 delegati favorevoli all'investitura del presidente in carica e 1515 contrari ed in seguito alla decisione di Mas di convocare nuove elezioni se non si fosse raggiunto l'accordo entro l'undici gennaio.

Preoccupazione ha destato nel Sol Levante il test atomico realizzato dalla Corea del Nord (ci sono dubbi sul tipo di ordigno che le autorità di Pyongyang hanno dichiarato trattarsi di bomba H).
“Una grave minaccia per la sicurezza del nostro Paese” per il premier Abe, il quale ha anche affermato che il Giappone prenderà “decise azioni” in cooperazione Stati Uniti, Russia, Cina e Corea del Sud.
Posizione condivisa dal Presidente del Partito Democratico Okada, per il quale il test è stato “un crimine che non minaccia unicamente il Giappone ma anche la pace in Asia e nella comunità internazionale nel suo complesso”.

Nata, lo scorso 20 dicembre, l'Alleanza Civica per la Pace e il Costituzionalismo. Il gruppo, che ha tra i propri obiettivi la raccolta di venti milioni di firme contro la legislazione bellicista approvata in settembre dal governo Abe, comprende tra gli altri il sindacato Zenroren e gli Studenti per un'Azione di Emergenza per la Democrazia Liberale.
Tra le richieste avanzate dal raggruppamento civico ai partiti dell'opposizione, la presentazione di candidati unitari per il rinnovo della Camera alta nelle elezioni della prossima primavera.

Mercoledì, 23 Dicembre 2015 00:00

Natale col boss

Dopo il successo dello scorso anno con Un natale stupefacente la solida coppia Lillo e Greg ritorna a far divertire con una commedia (la definizione di cinepanettone mal si addice) simpatica e divertente.
Natale col boss di Volfango De Biasi, che ha già diretto la coppia nello scorso film natalizio, somma gli spunti comici assicurati da Lillo e Greg all'ottima – ed inaspettata – recitazione di Peppino Di Capri.

Manifestazione, lo scorso 12 dicembre, davanti gli uffici del premier, contro la cooperazione nucleare nippo-indiana, confermata nella recente visita di Abe nel Subcontinente. L'India non è tra i Paesi firmatari del Trattato di Non-Proliferazione Nucleare.

Contrari alla collaborazione nucleare tra i due giganti asiatici anche i sindaci di Hiroshima e Nagasaki, Kazumi Matsui e Tomihisa Taue, i quali hanno congiuntamente scritto al primo ministro per chiedere lo stop ad ogni trattativa sul tema.

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