Nel Mondo circa un quinto degli esseri umani non mangia carne o pesce. I vegetariani e i vegani rappresentano quindi una fetta considerevole della popolazione mondiale. Non sono distribuiti in maniera omogenea (per ovvi motivi): raggiungono più del 30% in India, si assestano sopra il 10% in molti paesi occidentali, tra cui l’Italia, e scendono sotto il 5% in altri, tra cui Francia e Spagna1. I motivi per cui le persone scelgono di evitare carne e pesce o qualsiasi alimento di origine animale, compresi latticini, uova e miele, sono i più disparati: in certe parti del Mondo si deve affrontare la carenza o il costo elevato di questi cibi, in altre si convive con tradizioni e regole religiose che limitano notevolmente il consumo di carne (pensiamo all’India), in altre ancora, come in Europa, si diventa vegani o vegetariani principalmente come scelta etica.
Parliamo delle motivazioni per cui si diventa vegani (parlerò di vegani, ma considerate sempre la distinzione vegano-vegetariano): l’uomo si è evoluto come onnivoro, sviluppando la capacità di procurarsi il cibo in molte maniere. Privarsi di un alimento è quindi qualcosa di antievoluzionistico. Pensate davvero che il mondo animale potrebbe evolvere per diventare completamente vegano? No, la differenza, tra uomo e animali, sta tutta nel nostro essere senzienti e dotati di coscienza. Noi, a differenza dei nostri parenti animali, possiamo decidere e così facciamo! Quindi si diventa vegetariani per non pensare all’animale che fu, prima di diventare bistecca o costina; diventiamo vegani perché dietro alla forma di pecorino vediamo la pecora costretta a produrre latte in continuo e dietro alla frittata la gallina tenuta a ovulare a ritmi innaturali. Smettiamo di mangiare carne e tutto il resto per la nostra coscienza. Non per altro!
A parte l’etica e la coscienza, dal punto di vista scientifico una ragione per smettere (o diminuire) di consumare carne è il suo massiccio impatto ambientale: gli allevamenti di carne bovina rappresentano, infatti, il 14.5% delle emissioni di gas serra (come tutti i mezzi di trasporto considerati insieme!). Da un lato c’è la fisiologia dei bovini ruminanti che, letteralmente, ruttano metano, dall’altro c’è la deforestazione per scopi di allevamento che riduce la superficie mondiale di piante e quindi la capacità della Terra di “respirare”2.
Questo, inoltre, causa un circolo vizioso: le emissioni di CO2 causano il riscaldamento globale, che provoca cambiamenti climatici estremi e desertificazione di aree prima molto fertili. Ciò conduce a enormi tensioni geopolitiche per il controllo di risorse come acqua e terreni coltivabili e quindi a guerre feroci e sanguinarie (non è un caso che i fronti delle guerre coincidano con il fronte della desertificazione). Le guerre producono profughi e rifugiati, alimentano tensioni e fanno nascere i nazionalismi isolazionistici, solitamente antiscientifici e negazionisti, che spingono per i combustibili fossili, l’utilizzo massiccio di carne e il land grabbing3.
Quindi, dal punto di vista scientifico, un minore consumo di carne sarebbe auspicabile, anche senza che si arrivi all’essere vegetariani o vegani. Ma l’altra domanda che ci dobbiamo porre è: “Possiamo avere una dieta sostitutiva equilibrata?”. La risposta semplice è sì, dipende. Dipende solo da come si affronta la cosa: infatti il nostro organismo ha bisogno di una certa dose di macronutrienti ogni giorno (proteine, carboidrati, vitamine e lipidi) che possono essere trovati sia a livello animale che a livello vegetale.
Le proteine della carne e dei latticini possono essere assorbite da verdure e dai legumi, i carboidrati dalla pasta e dai farinacei, i lipidi buoni (omega-3) di cui sono ricchi i pesci dalla frutta a guscio. Le vitamine fondamentali possono essere assorbite dai cereali o direttamente con gli integratori. Il vero problema semmai è il sapersi gestire la dieta per non cadere in deficit di macronutrienti, che possono diventare molto pericolosi per la salute. Inoltre, se questi discorsi sono validi per gli adulti, forse un ragionamento a parte andrebbe fatto per i neonati e per i bambini fino all’adolescenza.
Infine, last but not least, c’è l’aspetto dei prodotti animali che non consideriamo o di cui non sospettiamo l’origine. Il miele, alimento bandito dai vegani, è considerato il frutto della schiavitù delle api, le stesse che però vengono utilizzate per impollinare enormi colture di verdure che potrebbero essere il cibo di ogni vegetariano! Prodotti animali si possono trovare anche negli inchiostri, negli alcolici, nei cosmetici e nei prodotti per l’igiene.
In conclusione, la scienza ci dice che, pur non essendo naturalmente vegetariani, il folle comportamento che abbiamo tenuto verso il nostro Pianeta, ci condurrà a forme più o meno spinte di rinuncia alla carne. Quando però consumeremo meno carne e mangeremo più verdure, avremo il problema del trasporto di alcuni prodotti; un trasporto inquinante se fatto a livello globale. Per questo, forse, più che una rinuncia completa dovremmo iniziare a pensare a un consumo più consapevole dei prodotti locali. Insomma se, alla fine di tutto, siete interessati all’impatto ecologico di quello che mangiate, potete vedere la sua impronta ecologica tramite questo sito. Così potrete farvi un’idea dell’impatto della vostra alimentazione sull’ecosistema mondiale!