Nata in provincia di Firenze il 3 ottobre del 1988, nel maggio 2012 mi sono laureata alla Facoltà di Scienze Politiche in Media e giornalismo e attualmente frequento la specialistica in Scienze della politica e dei processi decisionali. I miei interessi sono rivolti alla politica e all'arte in tutte le sue forme, in particolare alla letteratura, al fumetto d'autore e al teatro, che seguo e pratico da anni.
“Solo un problema di programmazione”.
Con queste parole la Marvel ha giustificato la decisione di rinviare (cancellare?) la pubblicazione delle due variant covers di Milo Manara per Thor e Axis, nuovo crossover tra Avengers e X-Men. Secondo le fonti ufficiali, la riprogrammazione sarebbe dovuta a generici impegni dell’autore. Difficile credere che la controversia scatenata un mese fa dalla copertina di Spider-Woman non abbia minimamente influito.
Ritorna sul grande schermo, a 60 anni di distanza dal primo film di Ishiro Honda, il "kaijü" (mostro di fantasia in giapponese) più famoso della storia del cinema: Godzilla.
Il giovane regista inglese Gareth Edwards si è addossato con spavalderia l'ingrato compito di misurarsi con un personaggio molto amato dal pubblico, riuscendo nell'impresa di non far rimpiangere lo scialbo remake di Roland Emmerich del 1998.
La storia non si discosta dallo spirito originario della saga: in Giappone, una scossa dalle cause ignote provoca la distruzione di un impianto nucleare. Lo scienziato Joe Brody (Bryan Cranston) perde la moglie nell'incidente e non si dà pace per scoprire le vere ragioni del disastro. Dopo quindici anni, il misterioso evento si ripete e minaccia il mondo intero. Due M.U.T.O (Organismi Terrestri Massivi Non Identificati), giganteschi parassiti radioattivi, mettono a repentaglio la sopravvivenza del genere umano, risvegliando dal suo sonno il “Predatore Alfa”.
È il fumetto del momento. Difficile che non ne abbiate sentito parlare.
Lady Mafia è uscito in edicola soltanto il 22 febbraio, ma è già diventato un caso. Feroci critiche si sono abbattute su questa modesta miniserie noir, che vede protagonista Veronica De Donato, una donna del Sud pronta a compiere qualsiasi atrocità pur di vendicare la sua famiglia.
Un festival teatrale qui a Firenze è già di per sé un evento, in tempi in cui non si ha voglia di investire denaro e risorse nella cultura. Un festival di teatro amatoriale è ancora più raro, soprattutto se organizzato da una compagnia di non professionisti attiva da meno di due anni.
Per questo motivo, il GattoBardo Festival, promosso dalla giovane Corte del Bardo, ha ricevuto l'approvazione del Presidente del Quartiere 5 Federico Gianassi, che lo ha ritenuto un'ottima occasione per far conoscere una realtà ben radicata nel territorio ma poco nota al grande pubblico.
L'adattamento di un romanzo noir ambientato nel Connecticut poteva sembrare una sfida troppo ambiziosa per Paolo Virzì, che negli anni ci ha abituato a ritratti intimistici e familiari dell'Italia provinciale.
Il capitale umano si rivela invece, a sorpresa, il suo film più maturo e potente, ottimamente scritto, girato e interpretato.
Un cameriere da catering viene travolto da un SUV mentre torna a casa in bicicletta a notte fonda e viene lasciato agonizzante sul ciglio della strada. Questo evento drammatico, in un lento affiorare di indizi e dettagli, andrà a incidere sulla vita di due famiglie di diversa estrazione sociale: gli Ossola e i Bernaschi.
Quasi parallelamente, la narrazione di Virzì si dipana in tre capitoli, dedicati ai tre personaggi principali, Dino, Carla e Valeria, e solo nel quarto e ultimo capitolo la trama è completamente spiegata, in un epilogo che non può lasciare indifferente lo spettatore.
Guardiamoci negli occhi e rispondiamo sinceramente.
I risultati delle elezioni di febbraio sono stati inaspettati e interessanti, e noi amanti della politica li abbiamo studiati con curiosità.
Ci siamo interrogati sulle percentuali e le possibili maggioranze.
Ci siamo chiesti se fossimo di fronte a una rottura in continuità con quella che aveva portato alla seconda repubblica, o addirittura al preludio di una terza dai caratteri ancora da definire.
Avete presente il vecchio classico della telefonata che ti cambia la vita?
Certe volte succede sul serio.
Di sicuro l'ha cambiata a Jimmie Nicol, il batterista inglese che fu chiamato a sostituire Ringo Starr, ammalato di tonsillite, all'inizio del Tour Mondiale dei Beatles nel 1964.
Dall'anonimato al delirio della Beatlemania, e ritorno: un'esperienza irripetibile che Sergio Algozzino ha analizzato alla perfezione nei suoi risvolti più umani nella graphic novel “Dieci giorni da Beatle”, edita da Tunué.
Disegno inviatoci da Fabio Celoni, che ringraziamo per la disponibilità
Fabio Celoni non ha bisogno di presentazioni.
Da quando, giovanissimo, ha mosso i primi passi sulle pagine della rivista Mostri, si è affermato come uno tra i più interessanti ed eclettici talenti del panorama fumettistico internazionale.
Disegnatore, sceneggiatore e copertinista, è conosciuto soprattutto per le bellissime storie realizzate per Topolino, PK e Dylan Dog, nonché per le miniserie Nemrod e San Michele, pubblicate da Star Comics. La sua poliedricità gli ha permesso di interpretare personaggi agli antipodi senza per questo perdere il proprio tratto inconfondibile e incisivo. Una caratteristica che lo ha reso un autore molto apprezzato dai lettori e dagli addetti al settore.
La parabola del fumetto italiano può essere paragonata, con un po' di esagerazione, all'esplosione di un fuoco d'artificio: dal buio ecco apparire un tripudio di luci e colori, che però appena dopo qualche istante si affievolisce per lasciare di nuovo il posto all'oscurità, rischiarata soltanto da deboli scintille.
Il declino dell'editoria, iniziato ben prima dell'attuale crisi economica a cui si è intrecciato, sembra un fenomeno lento ma inarrestabile, e sono pochi i segnali di ripresa incoraggianti.
C’è grande agitazione in casa Cinque Stelle.
La conclusione della spinosa vicenda Gambaro è affidata al popolo della rete, che dovrà decidere in merito all’espulsione della senatrice dissidente, rea di aver contestato i metodi di Beppe Grillo alla luce dei deludenti risultati delle elezioni amministrative.
Il Becco è una testata registrata come quotidiano online, iscritto al Registro della Stampa presso il Tribunale di Firenze in data 21/05/2013 (numero di registro 5921).