Chiara Del Corona

Chiara Del Corona

Nata a Firenze nel 1988, sono una studentessa iscritta alla magistrale del corso di studi in scienze filosofiche. Mi sono sempre interessata ai temi della politica, ma inizialmente da semplice “spettatrice” (se escludiamo manifestazioni o partecipazioni a social forum), ma da quest’anno ho deciso, entrando a far parte dei GC, di dare un apporto più concreto a idee e battaglie che ritengo urgenti e importanti.

Giovedì, 16 Ottobre 2014 00:00

I Lakota, i cavalli e le aquile

Guardate, fratelli miei, la primavera è arrivata;
la terra ha ricevuto l'abbraccio del sole
e noi vedremo presto i risultati di questo amore!
Ogni seme si è svegliato.
E così anche tutta la vita animale.
E grazie a questo potere che noi esistiamo.
Noi perciò dobbiamo concedere ai nostri vicini,
anche ai nostri vicini animali,
il nostro stesso diritto di abitare questa terra.

(Tatanka Iyothanka, Toro Sefuto, popolo Sioux)

Tra le iniziative della mostra Wo Lakota, organizzata dall’Associazione culturale Wambly-Gleska (Aquila Chiazzata) e presentata da Sergio Susani e Alessandro Martire Pelnty, direttore dell’Associazione, e  inaugurata il 6 ottobre a Palazzo Medici Riccardi, mercoledì 8 ve ne è stata una molto particolare e suggestiva, innanzitutto per il contesto e l’ambientazione. 

Venerdì, 03 Ottobre 2014 00:00

In coda per un IPhone 6

Esordiamo con le dovute premesse: mi sento assai lontana dall’ignobile comportamento del blocco studentesco che a Roma ha cominciato a lanciare uova e farina sull’ordinata folla di ragazzi, adulti, bambini, adolescenti in spasmodica fila per acquistare il sogno dei loro ultimi mesi, l’irrinunciabile e vitale Iphone6, così come mi sento ovviamente lontanissima dall’ideologia politica che anima il blocco studentesco, vicino a CasaPound o comunque all’estrema destra. La loro azione è ingiustificabile e irrispettosa, e per quanto definita dallo stesso Fabio Di Martino, responsabile nazionale del Blocco Studentesco, “azione goliardica” mirante a risvegliare una massa sempre più indifferenziata e anonima d gente lobotomizzata, non ci trovo niente di goliardico o esilarante in gesti del genere, che in ogni caso manifestano un’intolleranza e una violenza di fondo che vanno sempre condannate, soprattutto quando si scagliano su persone inermi e perfino impotenti proprio perché forse anche un po’inconsapevoli.

Martedì, 23 Settembre 2014 00:00

La memoria per un futuro migliore

“Le testimonianze dei nostri padri che hanno fatto la storia, ci vengono in aiuto e ci dissetano,
ci arricchiscono di valori; sono uno scrigno prezioso senza il quale, poveri noi, tempo tre generazioni di oblio, perderemmo memoria.
Oggi come mai sento la necessità di coinvolgere lo spirito, di nutrirlo,
è una necessità che nasce dalla percezione di una attualità sempre più povera di valori umani […]
sarà che a un certo punto nasce la consapevolezza che ognuno debba contribuire con le proprie peculiarità […] penso che ognuno debba dare qualcosa di sé, qualcosa che sa fare, che siano parole,
suoni, forme, non importa.
Il colore può divenire quindi anche veicolo efficace e trascinatore di contenuti nella sfera delle emozioni
opponendosi al pericolo dell’indifferenza”
da Frammenti di Tiziana Faccendi

Una mostra intensa, struggente, commovente, gravida di memoria storica, quella che è stata inaugurata lo scorso sabato 13 settembre a Signa, all’interno dell’ex Caserma dei carabinieri di Viale Mazzini, in occasione del 70esimo anniversario della Liberazione. La mostra, intitolata “In marcia... La memoria per un futuro migliore” ripercorre momenti significativi dei signesi durante la seconda guerra mondiale e offre un repertorio di fotografie, lettere, frammenti di giornali dell’epoca, riconoscimenti d’onore, cimeli, reperiti dall’archivio storico del gruppo Archeologico di Signa o gentilmente forniti dalle famiglie di alcuni dei partigiani e da donazioni di comitati e associazioni e curati grazie al minuzioso lavoro dello stesso gruppo archeologico.

Mercoledì, 27 Agosto 2014 00:00

È per voi, Nicola Sacco e Bartolomeo Vanzetti

«Mai, vivendo l'intera esistenza, avremmo potuto sperare di fare così tanto per la tolleranza, la giustizia, la mutua comprensione fra gli uomini.»
Bartolomeo Vanzetti, alla giuria che lo condannò alla pena di morte

“Here’s to you, Nicola and Bart”. Si, questo è per voi, Nicola Sacco e Bartolomeo Vanzetti, non solo le strofe di questa bellissima canzone scritta da Ennio Morricone e interpretata dalla voce celestiale e potente della co-autrice Joan Baez, che esplode in tutta la sua forza evocativa in alcune scene del noto film del ‘71 di Giuliano Montaldo sulla tragica vicenda di questi due uomini.

Venerdì, 08 Agosto 2014 00:00

Lastra a Signa liberata

Così giunsi ai giorni della Resistenza
senza saperne nulla se non lo stile:
fu stile tutta luce, memorabile coscienza
di sole. Non poté mai sfiorire,
neanche per un istante, neanche quando
l' Europa tremò nella più morta vigilia.

Premetto subito che quello che mi accingo a scrivere è più uno sfogo, piuttosto che un vero articolo. Lo sfogo scaturisce dalla recente decisione da parte del “nostro” primo cittadino, Dario Nardella, di mettere delle barriere fisse all’ingresso dei binari, atte a “scoraggiare l’accattonaggio e il facchinaggio molesti” (Firenzetoday). Il sindaco, dopo l’incontro a Roma con l’amministratore delegato di Ferrovie dello Stato, Michele Elia, ha annunciato che “Ferrovie dello Stato si è impegnata ad aumentare la sicurezza dei viaggiatori che quotidianamente frequentano la stazione rendendo permanenti con opere fisse le recenti misure di sicurezza e tutela dei passeggeri in stazione" (Firenzetoday).

Venerdì, 18 Luglio 2014 00:00

Un viaggio attraverso terra e melos

Sorridi voluttuosa terra dal fresco respiro! Terra di dormienti, liquidi alberi! Terra del tramonto andato - terra delle montagne dalle vette di nebbia! Terra del vitreo scorrere della luna piena tinta di blu! Terra dello splendore e dell'oscurità che screziano l'acqua del fiume! Terra del limpido grigio di nuvole più vivide e più chiare per amor mio! Terra che si stende lontano a gomito - terra ricca di meli in fiore! Sorridi, il tuo amante arriva, Prodiga, tu mi hai dato amore - perciò io a te do amore! Oh indicibile, appassionato amore
Walt Whitman

Io sono colei che è la madre naturale di tutte le cose. Signora e reggitrice di tutti gli elementi, la progenie iniziale dei mondi, il culmine dei poteri divini, regina di tutti coloro che popolano gli inferi prima ancora di quelli che affollano il cielo […] per mio volere si dispongono i pianeti in cielo, le salubri brezze marine e e i lamentosi silenzi infernali […]”Come ha scritto Robert Graves nel suo La Dea bianca, questi versi, tratti dall’Asino d’oro di Apuleio compongono “il più completo e ispirato ritratto della grande dea di tutta la letteratura antica”.

“La bellezza è un enigma” (Fedor Dostoevskij)

Giovedì 22 maggio di nuovo la bellezza è stata il tema di discussione che fanno parte degli incontri che ancora per qualche altro giovedì si terranno nella sala del Cenacolo di Santa Croce. Il titolo scelto dal relatore Gianluca Garelli, professore di Estetica alla facoltà di filosofia di Firenze, era “qualche considerazione su bellezza e trascendenza”. Anche Garelli, come Givone la volta precedente è d’accordo sul fatto che nel moderno processo di desacralizzazione anche la bellezza non passa indenne.

Quella relazione bello/vero o bello/buono che per molta tradizione filosofica e non, fin dall’antichità (si pensi anche solo alla nota formula kalos kai agatos presente già nell’epica classica di età omerica) sembrava imprescindibile non è più garantita né scontata, anzi. Furono i medievali a mettere in dubbio la legittimità nell’accogliere anche la bellezza tra i tratti fondamentali e caratterizzanti l’essere.

Lunedì, 12 Maggio 2014 00:00

Il sacro al tempo della desacralizzazione

Già il solo entrare dentro il meraviglioso chiostro della Basilica di Santa Croce rapisce, oltre che lo sguardo, sbigottito da tanta sublime bellezza, anche l’anima che davvero è come se si sentisse riempita di una meraviglia proveniente da un altrove più alto, come se venisse chiamata da una voce proveniente da un mondo altro, che non ha luogo, non ha tempo; come se potesse percepire l’eco, l’invito appena sussurrato ad entrare o a ritornare in una dimensione che davvero ricorda l’incanto di qualcosa di sacro.

“Lo scopo di ogni scrittore: comunicare un’impressione che non si potrà più dimenticare”
Marguerite Yourcenar


Accolti da un succulentissimo e “very english” bienvenu a base di torte letterarie (la torta “Virginia Woolf”, la torta Marguerite Yourcenar, la torta “Jane Austen” ecc..), biscotti, caffè, thé e succhi di frutta (e anche del vinsanto) la storica Libreria delle donne, in via Fiesolana, ha celebrato in questo modo la giornata mondiale del libro, 23 aprile. L’ambiente caldo e familiare delle libreria è stato ulteriormente esaltato da una bella mostra topografica che rappresentava le foto di vie italiane dedicate a varie figure femminili, dalle scrittrici, alle poetesse alle filosofe. Bisogna tra l’altro ricordare, con un po’ di sconforto, che in Italia, soltanto l’8% delle vie prende il nome da una donna, e parte di questi sono nomi di sante.

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