I film della settimana, le serie televisive e tutto ciò che riguarda l'arte dello schermo (piccolo o grande che sia), senza disdegnare le arti del videogioco.
Immagine liberamente tratta da pixabay.com
A 82 anni Robert Radford lascia la recitazione dopo aver scritte pagine memorabili.
"Credo davvero che sarà importante, nei prossimi anni, assicurarci di accettare i rischi insieme alle certezze, e che la libertà dell'espressione artistica venga nutrita e tenuta in vita; perché credo che tenendo in vita la diversità si terrà in vita anche la nostra professione".
Il cinema, a volte, riesce a diventare un mezzo espressivo che trascende la sua natura di prodotto industriale. Cosa vorrei dire con codesta frase degna di un cinefilo de internet? Che esso non è solo un mezzo per far arricchire un certo tipo di industria con prodotti che debbano solo intrattenere in modo più o meno intelligente platee di spettatori amorfi. Nossignore! Esso può anche spingere gli spettatori a riflettere sulle condizioni umane di popoli e persone distanti da noi.
Cosa andrete a vedere il prossimo anno? Dopo un 2018 pessimo per i titoli italiani (ve ne parlerò nel ricco speciale di fine anno), il 2019 sarà un anno che porterà alcune novità. Ai primi di dicembre a Sorrento sono stati presentati agli esercenti, alla stampa e al pubblico i listini con tutte le novità del 2019 (con un occhio particolare al primo semestre).
Le novità della seconda parte dell'anno verranno analizzate a Riccione a inizio luglio.
Un film di Fanny Ardant, trasposizione dell'omonimo romanzo di Jean-Daniel Baltassat. Gérard Depardieu a vestire i panni del baffone .
Cosa hanno in comune il Cile del 1973 e l'Italia di oggi?
Tutti Voi lettori avrete sentito parlare dell'11 settembre 2001. Torri Gemelle, terrorismo, Bin Laden, Bush, Al Qaeda. Pochi però hanno sentito parlare di un 11 settembre precedente: quello del 1973.
di Dmitrij Palagi e Silvia D'Amato Avanzi
In un effetto speciale forse naïf ma suggestivo nella semplicità della metafora, veli neri ricoprono la città ad indicare che il mago oscuro Grindelwald chiama a raccolta i suoi sostenitori. La lettura politica più evidente rappresenta forse un limite di questo secondo capitolo di Animali fantastici – I crimini di Grindelwald. Sicuramente il film si sviluppa in una maniera maggiormente convincente rispetto al precedente episodio, lasciando spazio a una sceneggiatura sviluppata a prescindere dalle narrazioni già note al pubblico (e anche dall’elenco degli animali offerti dalle nuove tecnologie).
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