Lunedì, 09 Giugno 2014 00:00

Tornare bambini con Maleficent

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Per quanto mi riguarda, sarei andata a vedere Maleficent anche ad occhi chiusi. Fin da piccola infatti La Bella addormentata nel bosco è stato uno dei miei cartoni preferiti, tanto da spingermi a moti di orgoglio quando sentivo Malefica chiamare il suo corvo “mio diletto”.

Il film che vede protagonista la strega della fiaba di Charles Perrault e che è uscito nelle sale italiane lo scorso 28 maggio ha creato grandissime aspettative: una meravigliosa Angelina Jolie, effetti speciali che si intuivano essere degni di nota e la colonna sonora affidata a Lana Del Rey hanno fatto sì che molti di noi accettassero di tornare bambini per 97 minuti.

Le vicende che hanno portato alla realizzazione di Maleficent sono stata un po' travagliate: il progetto è iniziato addirittura nel 2010 vedendo Tim Burton alla regia. Il regista nel maggio del 2011 ha deciso di abbandonare il lavoro e, dopo che David Yates (che ha firmato buona parte della trasposizione cinematografica di Harry Potter), David O. Russel (Oscar per The American Hustle), Darren Aronofsky (The Wrestler, Il cigno nero e il recente Noah) ed addirittura lo spettacolare Guillermo Del Toro erano stati presi in considerazione, la regia è stata definitivamente affidata a Robert Stromberg. Stromberg che si è così ritrovato alla prima esperienza come regista, avendo firmato in precedenza la sceneggiatura di Avatar di James Cameron e di Alice in Wonderland di Tim Burton e avendo curato gli effetti visivi di una marea di film che hanno lasciato il segno come La famiglia Addams ma anche Cast Away, Men in Black II ma anche Solaris, come The Aviator e Shutter Island (e questi sono solo alcuni).

Se la scelta può sembrare un po' bizzarra, considerati i gradi nomi che erano stati proposti, seduti nella comoda poltroncina rossa se ne capiscono a pieno le motivazioni: gli effetti speciali sono il quid che fanno la differenza. L'ambientazione nella Brughiera (il regno nel quale vive Malefica) curata nel minimo dettaglio, creature magiche rese così bene da aver la sensazione di averle già viste, battaglie tanto realistiche da far intuire dal trailer un film “da grandi”: questo è molto di più fanno di Maleficent un film che, dopo tutto, merita di essere visto.

Ci aggiungiamo ovviamente l'interpretazione di Angelina Jolie che non è costretta a ricorrere alle doti drammaturgiche sfoggiate in Changelin ma che con la sola sua presenza fa di Malefica l'unico personaggio che arrivi di tutto il film: un'interpretazione tanto coinvolgente da aver costretto i responsabili del casting a scegliere la figlia della Jolie e di Brad Pitt per la parte di Aurora da piccola dal momento che Vivienne era l'unica bambina a non essere intimorita dall'attrice nei panni di Malefica.

Da bambina cresciuta con la Bella Addormentata consiglio la visione del film, facendo però una premessa: non vi aspettate di rivedere la storia che vi ha stregati da piccoli. Personalmente non ho particolarmente apprezzato lo stravolgimento ma mi viene da dire che forse registi e sceneggiatori hanno pensato che, data l'amarezza della vita quotidiano, forse al realismo e al cinismo fosse il caso di sostituire il lieto fine.

Ultima modifica il Domenica, 08 Giugno 2014 21:07
Diletta Gasparo

"E ci spezziamo ancora le ossa per amore
un amore disperato per tutta questa farsa
insieme nel paese che sembra una scarpa"

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