Giovedì, 24 Luglio 2014 00:00

Il buono, il brutto, il cattivo: Leone ancora al cinema

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Dopo i primi due episodi, ecco l'appuntamento con il film probabilmente più rappresentativo del cinema di Sergio Leone.

Dal 17 luglio torna in sala la versione restaurata dalla Cineteca di Bologna dopo che nel 2000 la Cineteca Nazionale fece un primo restauro con 3363 fotogrammi tagliati. Sono state usate tutte le nuove tecnologie con un particolare lavoro dedicato alla color correction e alla colonna sonora di Ennio Morricone che viene, giustamente, esaltata in tutto il suo splendore soprattutto per quanto concerne il tema principale del film e la parte finale con lo strafamoso brano "L'estasi dell'oro".

Per completare questa leggendaria trilogia, il regista romano decise di aumentare la sfida (e le difficoltà) per sfuggire ancora una volta al rischio della ripetizione: aumentò il numero dei protagonisti da due a tre, inserendo anche l'elemento storico della guerra di secessione americana (tra l'altro elemento particolarmente curato nei minimi particolari). La United Artists contattò lo sceneggiatore Luciano Vincenzoni per scrivere un altro memorabile film del genere dopo i fasti dei precedenti. Sergio Leone non aveva un progetto e non aveva intenzione di fare un altro western (in realtà stava già dedicandosi alla "trilogia del tempo" che partirà dopo questo film) ma la somma messa a disposizione dallo studios era ricca e alla fine accettò. Si unirono a Vincenzoni un duo storico del cinema italiano, gli sceneggiatori Age e Scarpelli, e Sergio Donati. L'idea era quelle di raccontare le peripezie di tre manigoldi ai tempi della guerra di secessione: nacque così "Il buono, il brutto e il cattivo", uno dei più celebri film della storia del cinema quintessenza del filone spaghetti-western. Il film fu realizzato con l'approvazione del regime franchista e l'assistenza tecnica dell'esercito spagnolo. Nel cast figuravano ben 1500 soldati locali.

Rispetto ai film precedenti, il cast ebbe dei cambiamenti: furono confermati l'immancabile Clint Eastwood (interpreta "il biondo", cioè il buono) e Lee Van Cleef (nei panni di Sentenza, il cattivo) anche se Charles Bronson era la prima scelta di Leone per l'antagonista del film (l'attore però stava girando "Quella sporca dozzina"). Gian Maria Volonté fu "scartato" perché il regista aveva bisogno di un attore dal naturale talento comico. Alla fine scelse Eli Wallach basandosi sul suo ruolo nel film "La conquista del West" (1962). L'attore americano veste, nella pellicola di Leone, i panni di Tuco Benedicto Pacifico Juan Maria Ramírez, ovvero il brutto.

Ma veniamo a trattare il film.

Siamo in Nuovo Messico nel 1862. Mentre sul bandito Tuco (Eli Wallach) pende una taglia da 2000 dollari, il bounty killer Sentenza (Lee Van Cleef), durante una missione ben pagata, apprende dell'esistenza di una cassa di 200.000 dollari lasciata dall'esercito dei sudisti in un cimitero. Con violenza riesce a capire che il nuovo nome dell'uomo che stava cercando era Bill Carson. Intanto contemporaneamente Tuco ne fa di tutti i colori,ma riceve più volte l'aiuto del "Biondo" (Clint Eastwood), un solitario e introverso pistolero alla ricerca di soldi.

I due si mettono in società che però dura ben poco non appena quest'ultimo capisce che da Tuco non prenderà più di 3000 dollari. Così lascia crudelmente il bandito nel deserto per avvantaggiarsi e per non averlo più con lui ma Tuco riesce in ogni caso a ritrovarlo, assetato da un forte desiderio di vendetta.

"Sto cercando un mezzo sigaro, con dietro la faccia di un gran figlio di cagna, alto, biondo e che parla poco!" - dice il bandito in giro per la città, fino a che con astuzia lo trova. Si vendica rifacendo quello che fece a lui con più ferocia ma proprio mentre il Biondo sta per collassare per la fatica, arriva una diligenza piena di soldati morti. Lì dentro,tra gli altri c'è Carson in fin di vita che parla di questo tesoro lasciato in un cimitero (lo stesso ricercato da Sentenza). Tuco comprende il nome del posto, al Biondo viene rivelata quale sarà la tomba dove scavare prima che Carson muoia.

I due devono necessariamente ritornare in società ma nessuno dei due si fida ciecamente dell'altro. Tuco fa curare il socio dai frati (dove ritrova suo fratello) e si finge Carson. Dopo aver lasciato la missione, i due ancora vestiti da soldati confederati, ne scorgono all'orizzonte un gruppo. Tuco, notando le uniformi grigie dei sudisti, pensa che siano confederati, quindi li saluta a gran voce,ma in realtà sono i nordisti che hanno le uniformi blu ricoperte di polvere.

"Dio non è con noi perché anche lui odia gli imbecilli"- dice il Biondo riferendosi alla palese stupidità del socio. I due vengono dunque catturati e portati in un campo nordista. Qui trovano Sentenza che intuisce che i due sanno del bottino quando Tuco si spaccia per Carson, ormai morto. Il brutto viene torturato da Wallace (Mario Brega), braccio destro di Sentenza, per ottenere notizie sul tesoro. Poi stringe un patto con il Biondo per raggiungere l'obiettivo ma con astuzia sia quest'ultimo sia Tuco riescono a fuggire.

Si alleano contro Sentenza. Tuco e il Biondo stanno per arrivare al cimitero,quando lungo la strada assistono a una battaglia tra nordisti e sudisti. Decidono di trarre vantaggio per arrivare a destinazione: con la dinamite fanno esplodere il ponte per raggiungere il cimitero senza avere i soldati alle costole. Mentre il Biondo viene temporaneamente distratto da un soldato in fin di vita, Tuco è in piena estasi per l'oro (il pezzo di Morricone in sottofondo è magistrale) anche se molto stanco.

Il Biondo rivela il nome della tomba dove scavare: Arch Stanton. È una balla,ma Tuco ci casca. "Vedi, il mondo si divide in due categorie: chi ha la pistola carica, e chi scava. Tu scavi". E gli dà la pala. Ma proprio in quel momento arriva Sentenza che chiede al Biondo di scavare. I tre arrivano alla resa dei conti e si affrontano nel leggendario finale.

"200.000 dollari sono tanti... Ce li dobbiamo guadagnare... " - dice il Biondo prima di affrontare la sparatoria.

I dollari sono lì a portata di mano. Chi vincerà il "triello"? L'unica cosa sicura alla fine è che uno di loro è figlio di una grandissima puttanaaaaaaaaaaaa... aaaahhhh wa wa wa!!!

Morricone sale in cattedra. Il film finisce qui.

Non ci resta che aspettare che un giorno arrivino anche i primi due episodi della "trilogia del tempo", ovvero quei capolavori come "C'era una volta il west" e "Giù la testa".

Ma questa è un'altra storia...

Immagine tratta da: www.wikipedia.org

Ultima modifica il Mercoledì, 23 Luglio 2014 11:37
Tommaso Alvisi

Nato a Firenze nel maggio 1986, ma residente da sempre nel cuore delle colline del Chianti, a San Casciano. Proprietario di una cartoleria-edicola del mio paese dove vendo di tutto: da cd e dvd, giornali, articoli da regalo e quant'altro.

Da sempre attivo nel sociale e nel volontariato, sono un infaticabile stantuffo con tante passioni: dallo sport (basket, calcio e motori su tutti) alla politica, passando inderogabilmente per il rock e per il cinema. Non a caso, da 9 anni curo il Gruppo Cineforum Arci San Casciano, in un amalgamato gruppo di cinefili doc.

Da qualche anno curo la sezione cinematografica per Il Becco.

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