Belluscone. Una Storia Siciliana
Sono andato a vederlo lo scorso 21 ottobre al Cinema São Jorge, uno degli spazi dove si è svolto il Doclisboa. Il film, del regista Franco Maresco, famoso “Totò che visse due volte” e per la serie Cinico TV, film e serie realizzati in coppia con Daniele Ciprì.
Nella sala c’erano diversi italiani residenti qui a Lisbona, chiaramente una pellicola che incuriosiva anche i portoghesi. Visto che non sono nemmeno un critico cinematografico, non credo sia il caso di commentare, se non per puro divertimento, quest’opera di Maresco. E allora cosa dire? Nel film, verso la fine, si vede Matteo Renzi quando va ospite da Maria De filippi in una delle sue trasmissioni di “successo” e successivamente Grillo che durante uno dei suoi comizi si agita in Piazza. Insomma l’Italia, degli ultimi 20 anni e quella più recente, non fa proprio una bella figura. Rimane pero’ simpatica. E forse chi (non) e’ italiano non ha capito perfettamente la situazione. È un ritratto italiano. Assurdo.
La Menção Honrosa del Festival va a Il Segreto
La trama parla del rito del cippo di Sant’Antonio. Ambientato a Napoli, dopo il Capodanno, i ragazzini si mettono in cerca della legna da bruciare durante il rito popolare. E poi la stessa legna si nasconde, il "segreto" appunto, per proteggerla dalle incursioni dei gruppi provenenti dai quartieri vicini.
Film interessantissimo, tuttavia credo che per uno straniero e in generale per chi non sia nato in quei territori o non li conosca molto bene, abbia fatto davvero fatica a comprenderne i riti e le usanze.
Se una delle novità del 2014 al Doclisboa è stata una retrospettiva dal titolo “Neo-realismo e Novos Realismos” che ha voluto creare un dialogo tra i film italiani realizzati dopo la seconda guerra mondiale e diverse opere contemporanee internazionali che vogliono raccontare il mondo di oggi in diverse zone del globo, una cosa sembra chiara: da Lisbona, l’Italia è bella. Ma assurda.
E mentre scrivo quest’articolo, mi compare su un social network la foto di Matteo Salvini, attuale leader della Lega Nord, che indossa una felpa con la scritta “Roma” condita dai colori gialli, rossi e arancioni che rimandano alla formazione calcistica di serie A. Potrebbe essere un documentario ed essere proiettato l’anno prossimo al Doclisboa. L’Italia, un paese sempre più assurdo. E forse meno bello.
Almeno visto da qui.