Ora lo storico locale di 10 metri quadrati, che già 120 anni fa era gestito dal bisnonno dell’attuale gestore Nuno Gonçalves, rischia la chiusura il prossimo 1 di luglio. La società immobiliare a capitali russi Plateia do Aplauso ha infatti notificato ai gestori del locale la cessazione del contratto di affitto per quella data. Secondo la nuova legge sulle locazioni urbane, approvata nel 2012, i proprietari possono sfrattare gli inquilini senza dover ricorrere ad un’azione giudiziaria, se lo sfratto viene comunicato con 6 mesi di antecedenza ed è motivato dalla “demolizione per lavori di ristrutturazione o restauro profondo che obblighino allo sgombero dei locali”. Il municipio di Lisbona ha approvato da due anni il progetto di modifica dell’edificio – che dovrebbe diventare un hotel – presentato della società immobiliare, vincolandolo però al mantenimento della “occupazione e funzione” del piccolo locale della Ginjinha Sem Rival, iscritta nell’Inventario Municipale del Patrimonio della città di Lisbona, che protegge gli edifici e i locali di valore storico della città.
Il giornale Publico ha chiesto alla Camara Municipal (il comune di Lisbona) se l’ingiunzione di sfratto che la società immobiliare ha fatto pervenire ai gestori del locale non implichi la revoca del permesso concesso di ristrutturazione del palazzo, visto che viola apertamente il vincolo al mantenimento dello storico locale, ma finora non è stata resa pubblica una risposta.
I lisboeti, nel frattempo, hanno già fatto sentire la propria voce. Mercoledì 26 febbraio alcune centinaia di persone, frequentatori abituali o saltuari della Ginjinha e cittadini che hanno voluto esprimere solidarietà ai gestori del locale, si sono date appuntamento davanti alla liquoreria per protestare contro la chiusura, simbolicamente, tutti con un bicchiere di ginja in mano. In questo periodo di crisi economica, di forti investimenti stranieri nella capitale e di una politica di riqualificazione urbana volta soprattutto a cambiare il look della città, per renderla attraente per i turisti, sono molti infatti i locali storici, librerie, cinema ecc., che stanno chiudendo perché gli immobili vengono comprati per farne degli hotel o altro.
Le foto sono state scattate tutte durante la protesta, animata dal gruppo Ritmos de Resistência, che con la parola d’ordine “la Ginja sem rival ora ha un rivale” ha coinvolto la gente con balli e canti fino a tarda sera.